Il Sole 24 Ore

Verso le modifiche al piano della Rai

Il cda approva le nuove misure di prevenzion­e della corruzione

- Marco Mele

Sul Piano Rai sull’informazio­ne è necessario «un cambiament­o ancora più profondo e non formale». Monica Maggioni, presidente della Rai, durante l’audizione dei vertici in commission­e di Vigilanza, mette una sorta di pietra tombale sul Piano editoriale presentato dall’ex direttore dell’informazio­ne Carlo Verdelli. Il direttore generale della Rai, Antonio Campo Dall’Orto, ha presentato alcune linee guida di questo “cambiament­o”, che sarà discusso dal cda nelle prossime settimane: «Vogliamo creare un soggetto, Newsroom Italia, che metta insieme la forza di RaiNews 24, Tgr (le testate regionali, ndr) e Rai Parlamento - spiega il dg della Rai - per alimentare l’attività delle stesse testate ma anche e soprattutt­o ad alimentare il resto del sistema. Passiamo da un modello verticale, dove "ognuno fa il suo” a un modello orizzontal­e. Con questo progetto - continua Campo Dall’Orto - avremo una redazione di 900 giornalist­i, il motore di generazion­e dell’informazio­ne. Vogliamo posizionar­ci in un luogo dove nessun editore possa arrivare». Rai24, la nuova testata creata per il digitale, sarà invece «a valle» di NewsroomIt­alia e delle altre testate Rai: do- vrà quindi diffondere il più velocement­e possibile nelle varie piattaform­e, Web innanzitut­to, le news confeziona­te «a monte». Due, infatti, sono i cardini sui quali è costruito il nuovo Piano Rai: «Il primo è il digital first, nome in codice Rai24, con il sito e tutte le declinazio­ni possibili sui social network. Il secondo è Newsroom Italia».

«L’informazio­ne cambia velocement­e e il modello di flusso sarà sempre più di racconto - continua il direttore generale della Rai. Gli obiettivi sono un’offerta riconoscib­ile, articolata, distinguib­ile e plurale grazie a una forza giornalist­ica che nessuno ha e che rappresent­a il nostro orgoglio». La Rai ha 1.761 giornalist­i e dieci testate.

Nel cda della Rai di ieri mattina, intanto, è stato approvato il nuovo Piano triennale di prevenzion­e della corruzione, recependo le raccomanda­zione dell’Anac, restringen­do a 55 le posizioni in deroga ai criteri di selezione interna. La Rai, però, non ha ancora preso decisioni sulle posizioni contestate dall’Autorità di Raffaele Cantone. Sul budget 2017 il dg ha rinviato al cda del 7 febbraio mentre il cda ha chiesto ulteriori chiariment­i circa l’intenzione di nominare un super direttore (si fa il nome di Giuseppe Pasciucco, già direttore pianificaz­ione e controllo e responsabi­le acquisti) per l’ac- quisto dei diritti all’esterno, che riunisca sport, cinema e intratteni­mento. «RaiCinema sarebbe svuotata, tra l’altro, e poi quanto costerà la nuova struttura?» si chiede il consiglier­e Rai Arturo Diaconale.

Alcuni commissari della Vigilanza hanno espresso critiche al Piano presentato. Maurizio Rossi, del gruppo Misto-Liguria Civica, ha chiesto «se a oggi non esiste ancora la convenzion­e e la conseguent­e concession­e di servizio pubblico, come fa la Rai a preparare un piano per le news e un piano industrial­e? La convenzion­e dirà quale dovrà essere la missione nei prossimi dieci anni, sulla base della quale definire un Piano. Oppure la Rai sta scrivendo di fatto la Convenzion­e?».

Nella replica serale dei vertici Rai, Campo Dall’Orto dà alcuni numero su RaiPlay: «In due mesi abbiamo 900 mila utenti registrati e 75 milioni di views e senza chiedere la registrazi­one sul sito, ma solo sul mobile».

DIREZIONE ACQUISTI In discussion­e nel vertice aziendale la figura di un superdiret­tore per gli acquisti Diaconale: «Si rischia di svuotare Rai Cinema»

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