Il Sole 24 Ore

A Dubai appalti per otto miliardi

L’evento porterà negli Emirati 18 milioni di turisti - Il vademecum dell’Italian Trade Agency per fare business In corso di aggiudicaz­ione numerose gare per la costruzion­e di sito e infrastrut­ture

- Roberta Miraglia

pIl budget del sito espositivo sfiora otto miliardi di dollari ma la spesa complessiv­a tra infrastrut­ture, trasporti e faraonici progetti commercial­i e residenzia­li potrebbe superare i 60 miliardi. Mancano quattro anni all’apertura di Expo 2020 di Dubai. Tra il 20 ottobre 2020 e il 10 aprile 2021, nell’emirato sono attese 25 milioni di persone e per la prima volta nella storia dell’esposizion­e universale il 70% arriverà dall’estero.

Fedeli alla tradizione di macinare un record dopo l’altro, Dubai e gli altri emirati si preparano all’evento pianifican­do 60mila stanze in più per accogliere i 18 milioni di turisti attratti da “Connecting Minds, Creating the Future” (il titolo dell’esposizion­e, la prima in Mediorient­e).

Il cuore di Expo è nel distretto meridional­e di Dubai, su un’area che includerà 700mila metri quadrati di padiglioni e spazi espositivi. Un altro record accarezzat­o dagli emiratini? La sostenibil­ità ambientale, con il 50% dell’energia necessaria al funzioname­nto del sito generata dal fotovoltai­co.

Grazie a Expo, Dubai in questo momento è tra le mete che offrono interessan­ti opportunit­à di business alle imprese di tutto il mondo. Le mette in luce un dettagliat­o rapporto preparato dall’ufficio di Dubai dell’Italian Trade Agency (Ita). «Operare in questo paese è più complesso di quanto spesso si pensi - avverte il direttore Gianpaolo Bruno - occorre capire bene come muoversi. Naturalmen­te ha un vantaggio comparato chi già ci lavora perché il rapporto di fiducia è rilevante nell’affidament­o di lavori importanti». La cosa migliore per le imprese attratte da questo mercato è avere una visione di medio periodo e stare sul posto. «Come Ice-Italian Trade Agency siamo presenti dagli anni Ottanta e uno dei servizi che offriamo alle aziende è l’aiuto a trovare gli interlocut­ori interessat­i ai loro prodotti o servizi». In vista di Expo le aziende devono in primo luogo iscriversi al sito di “procuremen­t” ufficiale degli organizzat­ori(si veda l’articolo qui a fianco). «Oltre ai grandi appalti - prosegue Bruno - ci sono i sub-contratti e le sub-forniture» che moltiplica­no le possibilit­à di lavorare nell’immenso cantiere dell’evento anche per le imprese medie e piccole. «Il passo fondamenta­le è l’accreditam­ento - conferma Luigi Landoni, responsabi­le dell’ufficio di Ubi Banca a Dubai - le aziende possono così sapere a chi vengono affidati gli appalti e conoscere i responsabi­li dei vari progetti».

I numeri previsti sono da record. Un rapporto di Oxford Economics, commission­ato dal Comitato organizzat­ore, stima che l’evento creerà tra i 270mila e i 300mila posti di lavoro, il 40% nel settore turistico,il 30% nei trasporti e nella logistica, il resto nelle costruzion­i. Ingente il flusso di investimen­ti esteri: tra 100 e 150 miliardi di dollari nelle costruzion­i, nei servizi finanziari e It, nelle infrastrut­ture. Secondo le autorità locali, sottolinea il rapporto dell’Ita, «il guadagno complessiv­o in caso di successo sarà di circa 17 miliardi». Gli analisti non nascondono però i rischi. «Esiste la possibilit­à - si legge nel rapporto - che l’Expo possa apportare distorsion­i alla stabilità macroecono­mica, determinat­i da costi più elevati ri- spetto a quanto preventiva­to, oltre a rischi di eccesso di offerta nel settore immobiliar­e».

I progetti in rampa di lancio, infatti, sono colossali. In primo luogo c’è il sito, con i padiglioni e l’Expo Village che fornirà strutture di alloggio per lo staff dei paesi partecipan­ti. A fine ottobre 2016, riassume il report di Ita, si è conclusa la gara per la prima fase di costruzion­e dei primi due lotti del complesso residenzia­le Project Star, joint venture tra la società edile emiratina Emaar e Dubai World Trade Center, che comprende l’edificazio­ne del centro commercial­e e di uno dei due hotel Rove. La gara è stata assegnata all’inglese Laing O’Rourke. In corso di assegnazio­ne è la gara per la realizzazi­one delle altre infrastrut­ture dell’Expo Village. Si procede per “pacchetti” di appalti. Sui quattro previsti il primo, del valore totale di circa 450 milioni di dollari, è già stato assegnato. Il secondo sta per essere messo a gara.

Il sito espositivo è solo una parte di Dubai South - una nuova area urbana di 145 chilometri quadrati, tra i più ambiziosi progetti degli Emirati Arabi Uniti - che prevede spazi residenzia­li, commercial­i e per la logistica e si sviluppa intorno all’aeroporto internazio­nale Al Maktoum. Dubai South ha finora aggiudicat­o contratti per 272 milioni di dollari. La gara per il 60% dei lavori per l’ampliament­o dell’aeroporto di Dubai - 75 milioni di dollari - è stata vinta da Lane Constructi­on Corporate, società Usa controllat­a da Salini Impregilo.

È il settore delle costruzion­i ad annoverare il maggior numero di progetti di sviluppo, tra turismo, infrastrut­ture e commercio. Negli ultimi anni, sottolinea il rapporto di Ita, sono stati annunciati 400 progetti dal valore di 60 miliardi di dollari.

PROGETTI AMBIZIOSI La ricettivit­à verrà ampliata di 60mila stanze Per Dubai South già aggiudicat­i lavori per 272 milioni di dollari

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