A Dubai appalti per otto miliardi
L’evento porterà negli Emirati 18 milioni di turisti - Il vademecum dell’Italian Trade Agency per fare business In corso di aggiudicazione numerose gare per la costruzione di sito e infrastrutture
pIl budget del sito espositivo sfiora otto miliardi di dollari ma la spesa complessiva tra infrastrutture, trasporti e faraonici progetti commerciali e residenziali potrebbe superare i 60 miliardi. Mancano quattro anni all’apertura di Expo 2020 di Dubai. Tra il 20 ottobre 2020 e il 10 aprile 2021, nell’emirato sono attese 25 milioni di persone e per la prima volta nella storia dell’esposizione universale il 70% arriverà dall’estero.
Fedeli alla tradizione di macinare un record dopo l’altro, Dubai e gli altri emirati si preparano all’evento pianificando 60mila stanze in più per accogliere i 18 milioni di turisti attratti da “Connecting Minds, Creating the Future” (il titolo dell’esposizione, la prima in Medioriente).
Il cuore di Expo è nel distretto meridionale di Dubai, su un’area che includerà 700mila metri quadrati di padiglioni e spazi espositivi. Un altro record accarezzato dagli emiratini? La sostenibilità ambientale, con il 50% dell’energia necessaria al funzionamento del sito generata dal fotovoltaico.
Grazie a Expo, Dubai in questo momento è tra le mete che offrono interessanti opportunità di business alle imprese di tutto il mondo. Le mette in luce un dettagliato rapporto preparato dall’ufficio di Dubai dell’Italian Trade Agency (Ita). «Operare in questo paese è più complesso di quanto spesso si pensi - avverte il direttore Gianpaolo Bruno - occorre capire bene come muoversi. Naturalmente ha un vantaggio comparato chi già ci lavora perché il rapporto di fiducia è rilevante nell’affidamento di lavori importanti». La cosa migliore per le imprese attratte da questo mercato è avere una visione di medio periodo e stare sul posto. «Come Ice-Italian Trade Agency siamo presenti dagli anni Ottanta e uno dei servizi che offriamo alle aziende è l’aiuto a trovare gli interlocutori interessati ai loro prodotti o servizi». In vista di Expo le aziende devono in primo luogo iscriversi al sito di “procurement” ufficiale degli organizzatori(si veda l’articolo qui a fianco). «Oltre ai grandi appalti - prosegue Bruno - ci sono i sub-contratti e le sub-forniture» che moltiplicano le possibilità di lavorare nell’immenso cantiere dell’evento anche per le imprese medie e piccole. «Il passo fondamentale è l’accreditamento - conferma Luigi Landoni, responsabile dell’ufficio di Ubi Banca a Dubai - le aziende possono così sapere a chi vengono affidati gli appalti e conoscere i responsabili dei vari progetti».
I numeri previsti sono da record. Un rapporto di Oxford Economics, commissionato dal Comitato organizzatore, stima che l’evento creerà tra i 270mila e i 300mila posti di lavoro, il 40% nel settore turistico,il 30% nei trasporti e nella logistica, il resto nelle costruzioni. Ingente il flusso di investimenti esteri: tra 100 e 150 miliardi di dollari nelle costruzioni, nei servizi finanziari e It, nelle infrastrutture. Secondo le autorità locali, sottolinea il rapporto dell’Ita, «il guadagno complessivo in caso di successo sarà di circa 17 miliardi». Gli analisti non nascondono però i rischi. «Esiste la possibilità - si legge nel rapporto - che l’Expo possa apportare distorsioni alla stabilità macroeconomica, determinati da costi più elevati ri- spetto a quanto preventivato, oltre a rischi di eccesso di offerta nel settore immobiliare».
I progetti in rampa di lancio, infatti, sono colossali. In primo luogo c’è il sito, con i padiglioni e l’Expo Village che fornirà strutture di alloggio per lo staff dei paesi partecipanti. A fine ottobre 2016, riassume il report di Ita, si è conclusa la gara per la prima fase di costruzione dei primi due lotti del complesso residenziale Project Star, joint venture tra la società edile emiratina Emaar e Dubai World Trade Center, che comprende l’edificazione del centro commerciale e di uno dei due hotel Rove. La gara è stata assegnata all’inglese Laing O’Rourke. In corso di assegnazione è la gara per la realizzazione delle altre infrastrutture dell’Expo Village. Si procede per “pacchetti” di appalti. Sui quattro previsti il primo, del valore totale di circa 450 milioni di dollari, è già stato assegnato. Il secondo sta per essere messo a gara.
Il sito espositivo è solo una parte di Dubai South - una nuova area urbana di 145 chilometri quadrati, tra i più ambiziosi progetti degli Emirati Arabi Uniti - che prevede spazi residenziali, commerciali e per la logistica e si sviluppa intorno all’aeroporto internazionale Al Maktoum. Dubai South ha finora aggiudicato contratti per 272 milioni di dollari. La gara per il 60% dei lavori per l’ampliamento dell’aeroporto di Dubai - 75 milioni di dollari - è stata vinta da Lane Construction Corporate, società Usa controllata da Salini Impregilo.
È il settore delle costruzioni ad annoverare il maggior numero di progetti di sviluppo, tra turismo, infrastrutture e commercio. Negli ultimi anni, sottolinea il rapporto di Ita, sono stati annunciati 400 progetti dal valore di 60 miliardi di dollari.
PROGETTI AMBIZIOSI La ricettività verrà ampliata di 60mila stanze Per Dubai South già aggiudicati lavori per 272 milioni di dollari