La truffa dei carburanti clandestini
La Finanza ha sequestrato 18 milioni di litri fra benzina e gasolio: l’Iva e le accise non pagate ammontano a 26 milioni di lire
Contrabbando di benzina e gasolio. Sequestrati 18 milioni di litri dai quali la Finanza veneziana e il procuratore veneziano Carlo Nordio stimano di poter ricuperare 23 milioni di Iva evasa, più altri 3 milioni di accise, su un valore imponibile non dichiarato per oltre 120 milioni di euro. Soldi sottratti alla comunità. Ma in tutto il mercato clandestino è ipotizzato in 400 milioni di litri di benzina e gasolio, per un valore sui 360 milioni di euro.
Da tempo si sospetta l’esistenza di grossi flussi di contrabbando di carburanti. Lo facevano supporre, come più volte anticipato dal Sole24Ore, i furti e i danneggiamenti sugli oleodotti (157 casi nel 2015), l’importazione di pro- dotti ufficialmente definiti lubrificanti, il greggio estratto da califfati e organizzazioni terroristiche e criminali, petroliere con bandiera-ombra al largo delle coste italiane, perfino raffinerie clandestine come quelle scoperte in Campania. Ieri oltre 100 finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Venezia hanno eseguito decine di perquisizioni nei distributori di carburanti e in depositi.
L’indagine era partita più di un anno fa. Si ipotizzava che il traffico abusivo fosse gestito da quattro diverse organizzazioni.
Alcune differenze di prezzo tra benzinaio e benzinaio erano così ampie da non essere giustificabili attraverso le normali dinamiche di mercato. I prezzi scontatissimi attiravano code di guidatori, mentre i benzinai in regola perdevano clienti.
Sono state pedinate autobotti, sono stati ascoltati gli esperti del settore, sono stati rilevati documenti. Per contrabbandare i carburanti — afferma l’indagine — è stato fatto ricorso alla classica interposizione di società “cartiere”, quelle tra il fornitore e il destina- tario che non versano allo Stato l’Iva incassata. In altri casi, la società interposta aveva dichiarato di essere un esportatore abituale e, potendo acquistare carburanti senza l’applicazione dell’Iva, lucrava sulla differenza tra l'imposta incassata in vendita e quella mai versata all’erario.
In questo modo, qualsiasi grossista o benzinaio concorrente non aveva modo di sostenere una competizione sui prezzi contro i disonesti.
Sono stati notificati avvisi di garanzia nei confronti di 31 indagati a Roma, Milano, Napoli, Como, Varese, Perugia, Piacenza, Treviso, Padova e Rovigo.
CONCORRENZA SLEALE I prezzi in alcuni distributori erano così bassi da togliere la clientela ai benzinai onesti e da paralizzare il mercato