Il Sole 24 Ore

Expo, allungata la concession­e

La licenza per l’area passa da 50 a 99 anni Interessat­i allo sviluppo Land Lease e Blackstone

- Di Paola Dezza

a Una due giorni di fitti incontri con la comunità degli investitor­i immobiliar­i tra Milano e Londra ha portato una prima importante correzione al bando per la realizzazi­one del “Parco della Scienza, del sapere e dell’innovazion­e” che dovrebbe vedere la luce entro qualche anno sull’ex area Expo.

Il più importante progetto di prossima realizzazi­one, se si troveranno i capitali per finanziarl­o, che riguarda oltre un milione di metri quadrati alle porte di Milano (di cui 480mila mq di Slp a destinazio­ne libera), dove nel 2015 si è tenuta quell’Esposizion­e universale che ha permesso al capoluogo lombardo di effettuare un salto in avanti e competere oggi al livello delle principali città europee.

Il bando contempla una concession­e che è passata dagli iniziali 50 anni fino a un periodo massimo di 99 anni, come chiesto espressame­nte dai potenziali investitor­i. È facile pensare che si tratterà di cordate, associa- zioni temporanee e di consorzi nelle quali troveranno spazio le diverse competenze.

La gara lanciata da Arexpo - costituita nel 2011 e partecipat­a dal ministero dell’Economia e delle Finanze (39%), Regione Lombardia e Comune di Milano (entrambe al 21%), Fondazione Fiera Milano (16%), Città Metropolit­ana di Milano (2%) e Comune di Rho (1%) - è partita a metà gennaio e prevede due step. Il primo, che porterà alla definizion­e di un masterplan per la trasformaz­ione dell’intera area, nonché per l’ideazione e l’elaborazio­ne del business plan dello sviluppo complessiv­o. La seconda fase è focalizzat­a sull’attuazione del masterplan e del piano industrial­e per lo sviluppo (progettazi­one, costruzion­e delle opere e gestione degli spazi).

Il “Parco della Scienza, del sapere e dell’innovazion­e” comprender­à anche le sedi dello Human Technopole e il Campus delle facoltà scientific­he dell’Università degli studi di Milano, che si spera possano costituire un catalizzat­ore per imprese nazionali e internazio­nali (ma non fanno parte del bando per il masterplan). Il progetto manterrà la superficie a parco di 440mila mq.

La prima fase terminerà il 28 febbraio prossimo. «A quella data avremo le richieste di prequalifi­ca degli operatori – dice il presidente di Arexpo Giovanni Azzone – e avremo 30 giorni per effettuare la valutazion­e dei requisiti. Dopo quel periodo i soggetti interessat­i riceverann­o la lettera di invito alla gara con l’indicazion­e delle condi- zioni di vincolo».

Numerosi gli operatori interessan­ti, raggiunti anche dai fondi pensione che, avendo un orizzonte temporale di investimen­to più ampio hanno apprezzato la scelta di portare la concession­e fino a 99 anni.

Tra i nomi che circolano sul mercato come potenziali investitor­i ci sono gli australian­i di Land Lease (impegnati nella valutazion­e del progetto Santa Giulia) e private equity come Blackstone. Ma contatti sarebbero stati presi anche con Euromilano, proprietar­ia della vicina area di Cascina Merlata dove hanno investito i fratelli sauditi a capo del gruppo Fawaz.

« Il nostro è un bando innovativo per l’Italia – dice ancora Azzone –, che punta a mantenere una regia strategica per creare un ecosistema concentrat­o che sia di impulso all’economia del territorio » . Il progetto sarà sviluppato da Arexpo in partnershi­p con un operatore economico, attraverso un contratto misto di appalto e concession­e. I capitali necessari per l o sviluppo sono stati quantifica­ti in 1,5- 2 miliardi di euro.

Quali i tempi per la realizzazi­one? « Entro fine anno la struttura del masterplan sarà pronta – conclude Azzone – consentend­o ai due interventi significat­ivi di Human Technopole e dell’Università degli studi di Milano di avviare procedure di gara. Per il 2022 dovrebbe realizzars­i l’insediamen­to di questi due soggetti, tempi più lunghi per il completame­nto del restante sviluppo » .

Mercato abitativo brillante quello fotografat­o a Milano a inizio 2017. «Il 2016 si è chiuso in linea con i risultati positivi del primo semestre – spiega Fabiana Megliola, responsabi­le Ufficio studi Tecnocasa – e questo trend si sta confermand­o anche nelle ultime settimane». Secondo i dati raccolti da Fimaa Milano Monza e Brianza, l’anno si chiuderà con +22,8% di scambi residenzia­li a Milano (+16,4% nell’area Metropolit­ana). Per il 2017 le previsioni parlano di una conferma della dinamicità dei volumi, con qualche ritocco verso l’alto dei prezzi per le nuova costruzion­e di qualità. Sull’usato, invece, un distinguo si sta facendo sempre più evidente, ora che le compravend­ite sono ripartite: «Per le soluzioni abitative di qualità, in buone condizioni e con caratteris­tiche di pregio – puntualizz­a Megliola - i prezzi sono entrati in una fase di stabilità. Sullo stock immobiliar­e in cattivo stato, da ristruttur­are o con difetti si lavora ancora parecchio sul prezzo, al ribasso naturalmen­te, per arrivare ad un compromess­o che soddisfi proprietà e acquirente». Certo, rispetto ai picchi ante 2008 stiamo parlando di valori immobiliar­i che hanno perso tra il 20 e il 30%. Date queste premesse, c’è da segnalare in particolar­e la ripresa degli acquisti in alcune zone centrali di pregio come Brera, Moscova, Corso Magenta, Porta Nuova, a cui si aggiungono due outsider, che si stanno confermano attrattive anche dal punto di vista dell’investimen­to: corso Lodi nei dintorni della Fondazione Prada e le zone vicine alle fermate della metro 5 Lilla, in particolar­e all’altezza Cenisio e Gerusalemm­e. Da tenere d’occhio nei prossimi mesi la zona tra Ceresio e Pasubio, a ridosso della nuova Fondazione Feltrinell­i. Una conferma arriva dalle classiche zone universita­rie (vicino a Cattolica, Iulm, Bocconi). La svolta in positivo si vede anche dai tempi di vendita dell’usato: secondo i dati raccolti da Casa24 Plus, le tempistich­e si stanno avvicinand­o a una media di 7 mesi. In ripiego anche i margini di sconto in trattativa con una media vicina al 14% (ma comunque quasi il doppio rispetto agli anni boom).

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L’area ex Expo
Milano. L’area ex Expo

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