La casa come rifugio dal caos
Al centro della fiera parigina il ruolo del silenzio e il ritorno dei temi classici
a È possibile che il silenzio non sia solo un fenomeno uditivo, ma anche visivo? Esistono arredi silenziosi, oggetti che restituiscono la quiete, forme che richiamano la calma? Certamente, e saranno la tendenza del prossimo futuro: ne è convinta Elizabet Leriche, curatrice della mostra che ha ispirato il tema dominante di Maison & Objet, la fiera parigina dedicata all’interior decoration che ha chiuso la sua edizione invernale il 24 gennaio. Come tutti gli anni, la fiera ha affidato a una personalità esperta di tendenze l’incarico di anticipare e tradurre in una mostra l’indirizzo predomi- nante nei gusti attuali; ed Elizabeth Leriche lo ha identificato in una sola parola, Silence, che ha dato il titolo alla mostra. Nel padiglione 7 del Parc des Exposition di Parigi, sede di Maison & Objet, ha messo in scena un allestimento in cui dall’invadenza del caos quotidiano si transitava in spazi definiti da veli e trasparenze e da colori naturali e puri, tra il bianco e il nero, popolati da oggetti e arredi dalle forme geometriche, archetipiche, quasi astratte, senza decorazioni. Tra i pezzi di design prescelti c’era anche la libreria Deep Sea firmata da Nendo per Glas Italia, un oggetto quasi metafisico in cristallo trasparente, con scaffali in un colore azzurro che si intensifica man mano che scende verso la base.
A fare da contraltare al tema prescelto dagli organizzatori, l’edizione appena conclusa di Maison&Objet ha avuto il riscontro vivace e animato di migliaia di visitatori da tutto il mondo, che hanno invaso gli otto padiglioni in cui oltre tremila espositori hanno presentato le loro novità. Decorazione, illuminazione, arredo, oggettistica, complementi per la tavola, ma anche il mondo del tessile e quello della cucina: i settori dell’arredo domestico erano tutti presenti, così come sono state numerose le presenze di espositori italiani, concentrati nei settori “Now! Design à Vivre” e “Scènes d'Intérieurs”. Tra i produttori di arredi, anche Porada, Meridiani, Gervasoni con Letti&Co, Kristalia, Fendi Casa, che nell’occasione ha presentato una nuova collezione. Il marchio di arredo della celebre maison di moda italiana, creato e prodotto da Luxury Living Group, ha puntato su un’estensione alla zona notte della collezione Soho, disegnata da Toan Nguyen e caratterizzata da arredi dai volumi calibrati e dalle linee bilanciate. Il letto Soho si caratterizza per l’iconico dettaglio delle fibbie in pelle che scandiscono gli angoli della cornice della base, mentre la cassettiera e i comodini abbinati si distinguono per la scocca esterna in pelle, che insieme alle maniglie nello stesso materiale, sottolineano le origini del marchio Fendi, legato alla lavorazione delle pelli.
Un simbolico aggancio con il passato è anche al cuore della nuova collezione di arredi lanciata da Seletti: il nome prescelto è, appunto, Heritage Collection, ed è a firma del designer Sebastiano Tosi. È composta da una poltrona lounge pieghevole, una sedia, una pol- troncina e due tavolini: tutti i pezzi si rifanno direttamente ai mobili dalle strutture in legno tornite e dai rivestimenti in velluto, che si trovano in tutte le case di campagna o nel salotto della nonna. Tosi li alleggerisce e li rilegge, lasciando intatte le strutture in legno di faggio, tornite e sottili, a cui aggancia teli di velluto Made in Italy a comporre sedute e schienali dai toni vivaci e colorati. Un omaggio alla tradizione ebanistica e tessile italiana, ma con il tono scanzonato e leggero che Seletti sempre infonde alle sue collezioni. La tradizione artigiana, in questo caso del vetro di Murano, abbinata a una storia di design prestigiosa, ha contraddistinto lo stand di Salviati, marchio storico di vetro artistico tra i più pregiati al mondo, che ha presentato la nuova collezione Nereidi: una famiglia di vasi ispirati alla laguna veneziana, nata dalla collaborazione con lo studio londinese De Allegri & Fogale. Esposte anche le collezioni di Salviati del passato, ancora in catalogo, come le vezzose bottiglie Dame del 1980 o la serie dei vasi Pinnacoli del 1960, entrambi a firma del grande artista e designer del vetro Luciano Gaspari.