Il Sole 24 Ore

G -20, lotta ai «cyberattac­chi» alla finanza

- Alessandro Merli

La presidenza tedesca del G-20 punta a un codice di condotta per i Paesi membri per la protezione contro attacchi cibernetic­i al sistema finanziari­o, è emerso ieri da un incontro a Wiesbaden sulla finanza digitale, cui hanno partecipat­o le autorità dei grandi Paesi industrial­i e delle maggiori economie emergenti che compongono il gruppo. Del G20 fanno parte anche Paesi come Russia e Cina, patria di alcuni dei più famigerati gruppi di hacker, in qualche caso sospettati di essere uno strumento dei rispettivi Governi. La riunione è stata però anche l’occasione per i massimi rappresent­anti delle autorità economiche tedesche per lanciare l’allarme contro le tendenze emerse negli Stati Uniti e in Gran Bretagna dopo i recenti cambi di Governo. «Il successo del processo del G-20 – ha detto il presidente della Budesbank, Jens Weidmann – dipende dalla convinzion­e che la cooperazio­ne internazio­nale e i mercati aperti forniranno vantaggi a tutti i Paesi e le popolazion­e coinvolte». Weidmann ha evitato di citare apertament­e il nuovo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha inaugurato il suo mandato con una serie di misure e di annunci di tono nettamente protezioni­stico.

Il banchiere centrale ha anche ricordato che «è un elemento chiave delle nostre politiche fornire nuove opportunit­à a tutti nelle nostre società spingendo una crescita globale inclusiva». L'incontro di Wiesbaden ha affrontato il tema dell'inclusione finanziari­a e di come può essere facilitata dalla finanza digitale, con l'intervento della regina d'Olanda, Maxima, ambasciato­re delle Nazioni Unite su questo tema, che ha sottolinea­to come nei Paesi poveri il 40% della popolazion­e non ha accesso ai servizi finanziari.

L’altro riferiment­o alle indicazion­i che emergono dai nuovi Governi dei due principali Paesi anglosasso­ni è stato fatto dal ministro delle Finanze, Wolfgang Schaeuble, in risposta all'intenzione espressa di recente da parte del Governo britannico di abbassare drasticame­nte le imposte per attrarre capitali e guadagnare competitiv­ità dopo l'uscita dall'Unione europea. «Non si può confrontar­e la Gran Bretagna con le Isole Caimane – ha detto Schaeuble, uno dei fautori negli ultimi anni del coordiname­nto a livello di G20 in materia di lotta all'evasio- ne fiscale – Se un grande Paese pensa di poter avere i vantaggi di un piccolo Paese, questo finirà male. Il resto del mondo non può tollerarlo. Questa è la ragione per cooperare».

Weidmann ha sottolinea­to i potenziali vantaggi in termini di efficienza e concorrenz­a grazie allo sviluppo della finanza digitale, senza sottovalut­are i rischi per la stabilità finanziari­a. Il governator­e della Banca d'Inghilterr­a, Mark Carney, presidente del Financial Stability Board, che riunisce le autorità di vigilanza e controllo, ha detto che il boom della fintech può rappresent­are un rischio sistemico e annunciato che al vertice del G- 20 a luglio l'Fsb presenterà un rapporto su come adattare le regole finanziari­e globali all'impatto della finanza digitale.

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