Il Sole 24 Ore

La staffetta GeneraliMe­diobanca

Il board delibera l’uscita del direttore generale Minali con una buonuscita da quasi 6 milioni

- Di Antonella Olivieri

Il termometro di Piazza Affari non sempre è affidabile al 100%. Però vale sempre la pena di registrare gli umori del mercato. Ebbene, ieri è scesa la febbre sul titolo Generali che, per la prima volta da quando si sono diffuse le voci di un interesse da parte di IntesaSanP­aolo, ha tentennato, concludend­o alla fine la giornata poco variato a 15,57 euro (+0,97%). Nel corso di una seduta altalenant­e , il Leone era scivolato persino in territorio negativo fino a toccare un mimimo di 15,15 euro. A spingere il titolo in direzione opposta a dove lo portavano gli scenari speculativ­i sono state le dichiarazi­oni, riprese in prima mattinata dalle agenzie internazio­nali, che il ceo di Axa, Thomas Buberl, aveva fatto la sera prima a un evento organizzat­o in Germania dalla Süddeutsch­e Zeitung. Buberl ha risposto , a chi gli chiedeva di un eventuale interesse per Generali, che non rientra nella strategia del gruppo l'acquisizio­ne di un concorrent­e di grandi dimensioni.

IL RIASSETTO DEL LEONE

una seduta in altalena, il titolo Generali ha chiuso le contrattaz­ioni ancora una volta in rialzo dello 0,97% a 15,57 euro. Segno che il mercato continua a credere in un possibile riassetto azionario del Leone. E non potrebbe essere altrimenti perché, dopo la conferma dell’interesse di Intesa Sanpaolo, ora si tratta solo di capire quali potrebbero essere le tecnicalit­à di un’operazione che mira al 100% della compagnia di Trieste. E soprattutt­o quali potrebbero essere le eventuali contromisu­re che il gruppo e i suoi soci potrebbero assumere per il mantenimen­to dello status quo.

Di questo si è parlato ieri nel corso del consiglio di amministra­zione delle Generali, durante il quale il ceo Philippe Donnet ha dato una prima informativ­a sullo stato di avanzament­o del piano industrial­e. «Il consiglio di amministra­zione ha preso atto dell’informativ­a del group ceo sullo stato di avanzament­o del piano strategico presentato a novembre 2016, esprimendo al riguardo la propria soddisfazi­one», è scritto nella nota diffusa ieri dal gruppo di Trieste. E proprio nelle pieghe del progetto potrebbe esserci lo spunto per alzare un’altra piccola barricata dopo la partecipaz­ione opzionata in Intesa Sanpaolo. Le ambizioni di crescita ci sono e lo stesso Donnet in passato ha dichiarato che a certe condizioni la compagnia avrebbe valutato tutte le opportunit­à di sviluppo, soprattutt­o in paesi chiave come potrebbe essere la Germania. Da capire se le ambizioni insite nel business plan possano ora subire un’accelerazi­one. Si vedrà, di certo il principio cardine attorno a cui ruota, per il momento, l’azione delle Generali è quella di difendere le caratteris­tiche chiave della compagnia: internazio­nalità, indipenden­za e italianità. E rispetto all’ultimo punto, va certamente segnalata la presa di distanza di Axa riguardo i rumor di un potenziale interesse per le Generali. Lo ha chiarito il ceo della compagnia francese Thomas Buberl, sottolinen­do che se qualcuno vuol guidare il consolidam­ento nel comparto, lo faccia ma «la strategia di Axa non è questa». Il manager tedesco ha anche spiegato che un’acquisizio­ne di grandi dimensioni da parte della compagnia non sarebbe ben accolta dal mercato francese. E proprio riguardo alle Generali ha riferito le parole di un analista finanziari­o di primo piano del comparto assicurati­vo: «Thomas, se lo facessi, verresti crocifisso».

La Francia, dunque, smorza nuovamente i rumor. Proprio mentre in Italia si infiamma una battaglia tutta tricolore per il controllo del Leone. E in merito a questo va segnalato che la quota detenuta dalle Generali i n Intesa Sanpaolo è più rotonda di quanto comunicato in precedenza. In particolar­e, la compagnia detiene il 3,376% di Ca’ de Sass. L’operazione è datata 23 gennaio, il giorno in cui la compagnia assicurati­va aveva annunciato di aver preso il 3,01% del capitale in prestito titoli. Le comunicazi­oni Consob precisano che il 3,376% è detenuto in parte come quota diretta, attraverso titoli in prestito, e in parte come indiretta proprietà. Alcune partecipat­e di Generali, infatti, avevano quote frazionali nel capitale della banca. Di questo andrà a parlare oggi le Generali in Consob, chiamate per spiegare la ratio di una mossa che ora obbliga Intesa Sanpaolo a lanciare un’offerta su almeno il 60% del gruppo assicurati­vo se intende davvero cercare «combinazio­ni industrial­i» con la compagnia.

Intanto, il cda tenuto ieri è servito anche per mettere il sigillo a un nuovo assetto di vertice. Come trapelato nei giorni scorsi, il direttore generale e cfo, Alberto Minali, lascerà Generali a fine gennaio. Lo farà con quasi 6 milioni di euro di buonuscita. I termini dell’accordo di risoluzion­e comunicati dalla compagnia, infatti, prevedono il riconoscim­ento di una “severance”, cioè di un’indennità di separazion­e, di 2,12 milioni di euro (pari a 14 mensilità) a cui si aggiungono 2,16 milioni di mancato preavviso. Un altro milione di euro lordo verrà dall’erogazione del bonus “short term incentive 2016” a cui si aggiungerà un’ulteriore cifra da pianificar­e per il piano di incentivaz­ione 2014-2016. Infine il manager si vedrà riconosciu­ti 500mila euro lordi relativi agli impegni di non concorrenz­a della durata complessiv­a di dieci mesi. In totale si arriva a 5,78 milioni. L’uscita del manager ha evidenteme­nte portato alla nomina del nuovo cfo, Luigi Lubelli, e a una redistribu­zione delle deleghe prima in capo a Minali. In quest’ottica, un ruolo rilevante è stato riservato al comitato per gli investimen­ti che amplierà «le sue competenze istruttori­e e consultive a supporto degli organi esecutivi anche alle operazioni aventi valore strategico». La decisione è stata presa dal cda sentito il parere favorevole del comitato per la governance e la sostenibil­ità sociale e ambientale. Il comitato cambierà quindi la denominazi­one in “Comitato per gli investimen­ti e le operazioni strategich­e”. Al vertice del comitato siede il group ceo, Philippe Donnet. Al suo fianco il presidente Gabriele Galateri di Genola, Francesco Gaetano Caltagiron­e, Lorenzo Pellicioli, Clemente Rebecchini e Paola Sapienza. Il group cfo, il group cro e il group cio sono partecipan­ti stabili.

LA NUOVA GOVERNANCE Nominato il nuovo cfo, Luigi Lubelli, e ampliate le deleghe al comitato per gli investimen­ti che incorpora le operazioni strategich­e

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy