Stop all’intesa Leonardo-Raytheon per gli Usa
Si è rotta l’alleanza tra Leonardo e l’americana Raytheon per partecipare alla gara «T-X» negli Stati Uniti per 350 aerei addestratori per l’aeronautica militare. «Sebbene le società rimangano convinte della bontà dell’offerta basata sul velivolo T100, non è stato possibile raggiungere un accordo», ha annunciato ieri sera in una nota Filippo Bagnato, capo della divisione velivoli di Leonardo, dopo che Raytheon negli Usa aveva annunciato l’interruzione dell’accordo, siglato nel febbraio 2016.
Leonardo aveva proposto come base il suo aereo M-346, da adattare, ribattezzato T-100. Leonardo dice che «sta valutando come meglio valorizzare» le caratteristiche e «il grande potenziale del T-100» per gli Usa, compresa l’ipotesi di andare avanti da soli.
Ieri mattina l’a.d. del gruppo ae- rospaziale, Mauro Moretti, aveva detto che Leonardo è «interessato alla parte motoristica» di Piaggio Aero, l’azienda ligure di proprietà del fondo Mubadala di Abu Dhabi, entrata in crisi per gli elevati investimenti e i ritardi operativi del drone militare P.1HH.
«Siamo in grado di investire senza indebitarci. Abbiamo una disponibilità finanziaria per quasi due miliardi. Abbiamo abbassato il debito di circa 2 miliardi da 4,8 miliardi. Esploriamo possibilità di crescita», ha detto Moretti.
A domanda se ci sia un interesse per Piaggio Aero, ha risposto: «No. Siamo partner di Piaggio perché offriamo le tecnologie per il famoso drone. Speriamo che possano uscire dalle difficoltà che hanno. Al momento abbiamo interesse solo per la parte motoristica». Il dossier Piaggio viene seguito da un generale dell’aeronautica a riposo consulente di Moretti, Claudio Debertolis, ex direttore nazio- nale degli armamenti.
L’ultimo bilancio pubblicato di Piaggio è del 2014, con 170 milioni di euro di ricavi e 112 milioni di perdita. Piaggio aveva 423 milioni di debiti, dei quali 202 milioni con le banche. L’azienda ha debiti anche con Leonardo. Alla domanda se sarà venduta Electron, che fa impianti di sicurezza elettronica, Moretti ha risposto: «Sì, non è core. È una cosa che non era Leonardo e adesso la restituiamo al mercato». Nelle tratttative «siamo a un buon livello». Alla domanda se l’acquirente già individuato sia la Medinok, Moretti ha risposto: «C’è una serie di aziende tra cui una che ha fatto l’offerta migliore».
C’è una frenata nei colloqui con Airbus Group aperti da Moretti, che intendeva cedere il 25% di Leonardo nella società dei missili Mbda e acquisire la maggioranza della società di aerei turboelica Atr, posseduta in quote paritetiche con Airbus. Alla domanda se i colloqui si siano arenati, Moretti ha risposto: «È una discussione che è in piedi». «Al di là di chi sia la proprietà della joint venture Atr, dobbiamo investire in una nuova piattaforma. Dobbiamo migliorare l’attuale». Un aereo da 100 posti? «Ma anche un Atr-72 con un po’ di tecnologie migliori. Abbiamo una fetta di mercato importante, non possiamo perderla». Leonardo pertanto rimarrà in Mbda? «Siamo ancora lì, ci dà ottimi risultati». Sulla cessione di Mbda c’è l’opposizione del ministro della Difesa, Roberta Pinotti. Sull’ipotesi di andare all’Alitalia Moretti ha detto: «Per carità, di Alitalia ci siamo già interessati una volta: magari fosse stato allora... Non è nei miei pensieri». Moretti ha parlato al Premio Innovazione Leonardo 2016. Le spese di ricerca e sviluppo dell’ex Finmeccanica sono state 1.426 milioni nel 2015 (ultimo dato disponibile), -4,9% sul 2014.