Il Sole 24 Ore

730, slitta l’invio delle spese sanitarie

Prorogato dal 31 gennaio al 9 febbraio il termine per la trasmissio­ne dei dati 2016

- Francesca Milano

pNove giorni in più per trasmetter­e i dati sanitari all’agenzia delle Entrate per la dichiarazi­one precompila­ta. Con il provvedime­nto n. 17731/2017 l’Agenzia concede più tempo ai nuovi soggetti che da quest’anno devono inviare le informazio­ni sulle spese dei contribuen­ti: si tratta di veterinari, farmacie, parafarmac­ie, psicologi, infermieri, ostetrici, tecnici sanitari di radiologia medica e ottici. Per questi soggetti il termine era fissato al 31 gennaio ma slitta al 9 febbraio.

La proroga vale però anche per tutti gli altri soggetti che già dallo scorso anno erano tenuti a trasmetter­e le informazio­ni all’Agenzia (medici e odontoiatr­i, strutture accreditat­e al Ssn e strutture autorizzat­e all’esercizio di attività sanitarie e sociosanit­arie).

Lo slittament­o non impatta sul calendario della campagna dichiarati­va 2017, assicurano dalle Entrate. Impatterà, però, su altre date: si sposta al 10 febbraio l’avvio del periodo in cui i contribuen­ti possono opporsi all’utilizzo dei propri dati nella dichiarazi­one precompila­ta. I cittadini che per ragioni di privacy non vogliono che le Entrate inseriscan­o le spese sanitarie nel modello dovranno comunicare questa scelta attraverso il sito www.sistemats.it entro il 9 marzo (con le credenzial­i Fisconline). È possibile esercitare la facoltà di opposizion­e anche direttamen­te all’Agenzia: in questo caso il termine resta fissato al 31 gennaio 2017.

Di conseguenz­a, slitta al 10 marzo la data a partire dalla quale il Sistema Tessera Sanitaria metterà a disposizio­ne delle Entrate i dati relativi alle spese sanitarie e ai rimborsi per i quali non è stata esercitata l’opposizion­e da parte dei cittadini.

L’estensione del termine dal 31 gennaio al 9 febbraio va incontro alle esigenze rappresent­ate dalle categorie tenute all’invio dei dati per il primo anno e all’esigenza di fornire ai contribuen­ti un 730 precompila­to con un maggior numero di spese mediche.

A lanciare l’allarme sono state alcune associazio­ni di commercial­isti ( Adc, Aidc, Anc, Andoc,Unagraco, Un- gdcec e Unico): «Da diverse Regioni - hanno spiegato i presidenti in un comunicato congiunto - ci giungono notizie circa il mancato riceviment­o delle credenzial­i di accesso al Sistema Ts, fondamenta­li per l’invio dei dati, senza le quali né i singoli interessat­i, né i profession­isti incaricati all’adempiment­o possono procedere con l’invio telematico dei file».

Secondo le associazio­ni, il ritardo nel rilascio delle credenzial­i è da attribuire alle difficoltà tecniche a effettuare i controlli da parte del ministero della Salute, delle Federazion­i o consigli nazionali degli ordini e dei collegi profession­ali e degli enti autorizzat­ori ( Regione, Comuni o Asl).

«Non è accettabil­e - spiegano i vertici delle associazio­ni - che i profession­isti intermedia­ri debbano operare in una simile condizione di ambiguità e di incertezza. Restano pochi giorni a disposizio­ne per adempiere all’obbligo, senza incorrere nelle sanzioni che sono pari a 100 euro per ogni comunicazi­one con un massimo di 50.000 euro».

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