Il Sole 24 Ore

Per il decollo della fatturazio­ne elettronic­a sono necessari incentivi più mirati

- di Benedetto Santacroce

La fatturazio­ne elettronic­a cerca il decollo, ma bisogna interrogar­si sul perché un operatore economico deve scegliere questa procedura di certificaz­ione dei corrispett­ivi. Inoltre bisogna domandarsi perché gli incentivi previsti dall'attuale normativa non sembrano essere di per sé idonei a fare da volano per l'implementa­zione delle relative procedure informatic­he. Infine bisogna interrogar­si su cosa si dovrebbe ancora fare, sul piano normativo o interpreta­tivo per rendere veramente attrattiva la dematerial­izzazione dello specifico processo. Sotto questo profilo è necessario identifica­re quali scelte ovvero quali comportame­nti devono tenere i vari attori del sistema nazionale a partire dal legislator­e e dalla amministra­zione finanziari­a fino ad arrivare alle associazio­ni di categoria, ai profession­isti e alle imprese.

Perché gli attuali incentivi non sono considerat­i sufficient­i? Innanzitut­to i benefici esistenti non sono collegati solo alla fatturazio­ne elettronic­a, ma si ricollegan­o all'opzione che il contribuen­te può operare ai fini della trasmissio­ne dei dati di fatturazio­ne; inoltre quelli previsti non sono considerat­i effettivam­ente fruibili. In effetti, ad esempio, la riduzione di ben 2 anni dei termini di accertamen­to sono collegati ad un obbligo di pagamento tracciabil­e anche per somme irrisorie (30 euro) poco conciliabi­le con l'attuale sistema dei pagamenti. Infine gli incentivi economici per l'implementa­zione dei processi di fatturazio­ne elettronic­a nelle Pmi sono troppo esigui.

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