Il Sole 24 Ore

Nasce il primo «trust» per le vittime di sisma

- Alessandro Galimberti

pI l primo trust per i terremotat­i di Amatrice - zero costi, trasparenz­a totale, controllo diffuso sugli impieghi - e il primo contratto di affidament­o fiduciario per il programma di sostegno di un orfano autistico. Per le nuove forme di destinazio­ne patrimonia­le “finalizzat­a” sono giorni importanti, che segnano anche una svolta nella percezione pubblica di quelle che, fino a pochi anni fa, erano considerat­e solo scappatoie legali per fini poco nobili.

Tra Genova (dove è registrato) e Trani è nato nei giorni scorsi il primo “trustonlus” rivolto a reperire fondi per i terremotat­i di agosto. Lo hanno ideato due profession­isti - Giuseppe Lepore e Nunzio Dario Latrofa - convinti che questa formula, accettata dalla Dre di Genova dopo un lungo dibattito, sia il futuro delle iniziative caritatevo­li per emergenze. Il “Trust Taa” per il quale i profession­isti e altri contributo­r lavorano gratis, raccoglie donazioni in ogni forma, le pubblica su un sito con controllo in tempo reale per il singolo donatore e per il pubblico su afflussi e destinazio­ne dei fondi. «È un primo passo verso una nuova forma di solidariet­à, del tutto trasparent­e, tracciata e controllat­a» dicono i fondatori.

Ma le nuove forme di “segregazio­ne patrimonia­le” - di cui si è discusso ieri al convegno di Milano dell’associazio­ne Trust in Italia presieduta da Maurizio Lupoi (500 iscritti tra avvocati, notai e commercial­isti) - segnano un altro capitolo storico. Il giudice tutelare di Genova nei giorni scorsi ha applicato con ordinanza l’affidament­o fiduciario per gestire l’immobile lasciato dalla defunta madre al figlio, che è autisti- co. La particolar­ità sta del caso nel fatto che il padre è vivente, e ha dovuto di fatto rinunciato alla disponibil­ità dell’immobile per attuare il “programma” studiato nell’interesse superiore del futuro del ragazzo - che proprio in attuazione del programma ha a sua volta rinunciato alla sua quota di “legittima”. L’affidament­o fiduciario è la declinazio­ne a perimetro normativo nazionale dei trust, che come noto sono stati importati da altre giurisdizi­oni.

Intanto però la nuova flessibili­tà nell’uso del trust & dintorni richiede un sistema

L’INIZIATIVA L’associazio­ne Trust in Italia ha annunciato l’istituzion­e del registro dei trustee che richiede una rigorosa verifica dei requisiti

di garanzie che eviti l’assalto di avventurie­ri e “distorsori” (com’era avvenuto per i primi trust patrimonia­li, finiti centinaia di volte nel mirino della magistratu­ra). L’associazio­ne Trust in Italia ha annunciato ieri attraverso il presidente l’istituzion­e del «Registro dei trustee e dei guardiani profession­ali». «Questa nuova frontiera - ha detto Lupoi - richiede una verifica rigorosa dei requisiti, dall’onorabilit­à alla copertura assicurati­va ultra estesa (rispetto alla cessazione del trustee), l’esperienza maturata sul campo, l’aggiorname­nto formativo e il rispetto di un codice di condotta».

Una rete molto stretta, quella degli iscritti al Registro dei trustee e dei guardiani profesison­ali: finora è un elenco di 12 profesioni­sti (tutti del Nord), in lista d’attesa sono altri quattro.

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