Il Governo lavora a una soluzione per i precari Istat
decisive per la stabilizzazione dei 350 precari Istat. Per tutto il pomeriggio di ieri, in commissione Affari istituzionali del Senato, si è discusso dell’emendamento al Decreto Milleproroghe che prevede l’estensione a tutti i lavoratori in questione dei requisiti per partecipare alla procedura di reclutamento riservata ai sensi del Decreto D’Alia.
Questa opzione, se approvata, in combinazione con l’accresciuta capacità di spesa per il reclutamento resa possibile dal decreto di riordino degli enti pubblici di ricerca, renderebbe subito operativo un piano di reclutamento. Segnali positivi sono arrivati dal ministro della Pubblica amministrazione Marianna Madia che in mattinata ha ricevuto una delegazione di ricercatori dell’Istituto nazionale di statistica in mobilitazione. In generale la Madia avrebbe espresso la volontà di affrontare e risolvere strutturalmente le situazioni di iniquità che derivano dal precariato storico e da quello che più volte ha definito il “cattivo reclutamento” ereditato dal passato, su cui c'è anche l’attenzione dell’Unione Europea. La strada giusta per i ntervenire una volta per tutte sarebbe il Testo Unico del pubblico impiego, che si sta mettendo a punto proprio in questi giorni. L’obiettivo è aprire una nuova stagione, che, come scritto nella stessa delega Madia, nel rispetto del principio di accesso per concorso e in linea con i veri fabbisogni delle amministrazioni, risolva il pre- cariato storico e ridefinisca tipologie e modalità del rapporto di lavoro flessibile nella pubblica amministrazione.
Intorno al Palazzo, in queste ore, si avverte intanto un intenso pressing: dalle 7.45 di ieri la sede centrale dell’Istat è stata fatta oggetto di picchetti con l’obiettivo di interrompere tutte le attività lavorative fino a quando non sarà depositato in sede di Commissione Affari Costituzionali il testo dell’emendamento.
«In queste ore – dichiarano dal coordinamento dei preca- ri dell’Istat - il Governo scioglierà la riserva e deciderà se questo provvedimento potrà vedere la luce. Consapevoli delle resistenze che in questi mesi hanno impedito che l’emendamento arrivasse già in fase di approvazione della Legge di Bilancio e successivamente in fase di stesura del Decreto Milleproroghe, siamo chiamati immediatamente a prendere parola e chiarire che non siamo più disposti a vedere rinviata a future iniziative normative una soluzione che da mesi è oggetto di trattativa».
Ormai, a quanto pare, siamo davvero all’ultimo miglio della corsa.