Moscovici: troveremo l’intesa sulla correzione Juncker apre sul sisma
Moscovici: le spese per il terremoto non rientrano nel negoziato - Ma sul sisma Juncker apre
Èun negoziato molto politico quello che Roma e Bruxelles stanno conducendo in questi giorni sul futuro del bilancio per il 2017. Ieri la Commissione europea ha voluto esprimere ottimismo sull’esito delle trattative, in attesa che l’Italia risponda tra meno di una settimana alla richiesta di informazioni che l’esecutivo comunitario ha inviato al governo Gentiloni la settimana scorsa.
pTuttavia, l’eventualità di elezioni anticipate in Italia ha reso la trattativa più accesa. Nuovo elemento nella trattativa è stata una lettera che il premier Paolo Gentiloni ha inviato al presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, chiedendo nei fatti nuova magnanimità di bilancio sulla scia dei più recenti terremoti che hanno colpito l’Italia. La missiva rientra nel quadro di una nuova discussione iniziata a metà mese quando Bruxelles ha chiesto all’Italia nuove misure per ovviare a un buco di bilancio stimato nel 2017 allo 0,2% del Pil (si veda Il Sole 24 Ore del 18 gennaio).
Il commissario agli affari monetari Pierre Moscovici ha ricordato che l’Italia ha già ottenuto flessibilità di bilancio nel 2017 per lo 0,18% del Pil in modo da effettuare lavori di prevenzione post- terremoto. I dati «sono già stati integrati». Ha poi aggiunto che questo aspetto «non fa parte delle discussioni» sul bilancio 2017, perché non vi è spazio (per ora?) per un arbitraggio tra ulteriore flessibilità sulle spese una tantum per l’emergenza terremoto e l’ammontare delle misure aggiuntive di tipo strutturale.
A margine di una riunione dei ministri delle Finanze qui a Bruxelles, le dichiarazioni dei protagonisti del negoziato sono state volutamente guardinghe, dettate comunque dalla volontà di calmare le acque. «Non c’è motivo di preoccupazione – ha precisato alla stampa il commissario Moscovici –. Troveremo una soluzione con l’Italia». Lo stesso ottimismo era trasmesso sempre ieri dall’entourage del presidente del- la Commissione Jean-Claude Juncker.
Dal canto suo, sempre qui a Bruxelles, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha spiegato: «Sappiamo bene che le spese sui migranti, come quelle sul terremoto, già nella legge di bilancio, hanno un trattamento particolare che continuerà ad esserci». In città per una riunione dei ministri delle Finanze, il ministro ha poi aggiunto: «La risposta alla Commissione europea arriverà in tempo». Bruxelles ha chiesto ragguagli sul buco di bilancio 7 La “flessibilità” è quel meccanismo in base al quale la Ue consente di derogare alle regole europee sui conti pubblici definite dal Patto di Stabilità nel rispetto del rapporto deficit/Pil al 3%. Bruxelles prevede tre tipi di clausole di flessibilità: per gli investimenti, per le riforme strutturali e quella per il ciclo economico sfavorevole. A queste si aggiunge, con un’interpretazione “estensiva”, il margine previsto dal Patto di stabilità per gli eventi eccezionali entro il 1° febbraio.
L’opinione di bilancio pubblicata in novembre da Bruxelles lascia la porta aperta a giudizi aggiornati. Riferendosi alle spese legate ai terremoti e alla flessibilità di bilancio già concessa, Bruxelles precisa che «è pronta a continuare a lavorare con le autorità italiane», notando già allora – prima delle più recenti scosse – la possibilità del «ripetersi di violenti sismi » . C’è di più: la flessibilità dipende da stime di spesa ex ante ed ex post. Se l’Italia dimostrasse di spendere più del previsto, è possibile nuova flessibilità?
Probabilmente sì. Per ora, tuttavia, nel valutare l’aggiustamento di bilancio l’esecutivo comunitario non vuole mescolare spese strutturali e spese una tantum. Il negoziato si è fatto più acceso anche perché con la sentenza della Corte costituzionale, che ritiene la legge elettorale italiana invalida, il voto anticipato non può più essere escluso (si veda Il Sole 24 Ore di ieri). L’Italia è a rischio di una procedura per debito eccessivo poiché l’indebitamento rimane pericolosamente elevato, ben oltre il 130% del Pil.
Sempre ieri, il ministro Padoan ha incontrato la commissaria alla Concorrenza, Margrethe Vestager. La Commissione ha riferito che la discussione ha riguardato in particolare le banche italiane. «È stato un incontro costruttivo, ce ne saranno altri: la comunicazione diventa più stretta e più fruttuosa», ha commentato il ministro. L’Italia deve presentare un piano di ristrutturazione del Monte dei Paschi di Siena per avere il benestare a una ricapitalizzazione pubblica della banca.