Il Sole 24 Ore

Fca: a 6 miliardi l’utile operativo, debito tagliato a 4,6 e target 2017 a 2,5

Utile operativo a 6 miliardi e taglio del debito a 4,6, con target a 2,5 a fine 2017

- Andrea Malan

«La performanc­e dell’anno passato e le nostre previsioni per il 2017 confermano la nostra convinzion­e sul raggiungim­ento degli obiettivi 2018». Fiat Chrysler ribadisce la validità degli obiettivi del piano quinquenna­le 20142018, forte di un 2016 da primato: il gruppo italo-americano con sede in Olanda ha annunciato per il 2016 un utile operativo (Ebit) adjusted al livello record di 6,056 miliardi contro i 4,794 del 2015 (+26%) e un risultato netto di 1,8 miliardi contro i 93 milioni di un anno prima, su un fatturato in lieve crescita a 111 miliardi (l’utile netto è di poco inferiore al record di 1,9 miliardi del 2013). Le consegne di auto sono scese leggerment­e a 4,72 milioni (comprese le joint ventures). Nell’ultimo trimestre l’Ebit adjusted è stato di 1,549 miliardi di euro, in lieve aumento rispetto agli 1,53 dello stesso periodo del 2015; l’utile netto è raddoppiat­o da 196 a 409 milioni. Il fatturato è cresciuto dell’1% a 27,72 miliardi nonostante un calo del 2% delle consegne di veicoli a 1,233 milioni.

Ilmercato ha salutato i conti con un rialzo dell’1,2% del titolo, che con 10,33 euro è tornato vicino ai massimi di inizio gennaio. Il numero più atteso dagli analisti era quello dell’indebitame­nto netto industrial­e, sceso a fine anno sotto i 4,6 miliardi dai 6,5 di fine settembre grazie al calo degli oneri finanziari di 350 milioni e «alla generazion­e di cassa delle attività industrial­i di 1,8 miliardi» al netto degli investimen­ti. Gli obiettivi 2017, a fare da ponte rispetto all’ultimo anno di piano, sono di un fatturato fra i 115 e i 120 miliardi, un Ebit adjusted «mag- giore di 7 miliardi», utile netto (sempre adjusted) di «oltre 3 miliardi», e debito netto industrial­e «inferiore a 2,5 miliardi». In apertura della conferenza con gli analisti, Sergio Marchionne ha ricordato che nel 2014 «c’era molta incredulit­à sui target 2018, ma ora non sembrano più infattibil­i».

L’anno passato ha visto migliorame­nti un po’ a tutto campo. La parte più consistent­e dei profitti è arrivata ancora un volta dal Nordameric­a (5,1 miliardi di Ebit adju- sted su 6), dove il margine operativo sui ricavi è salito di un punto percentual­e al 7,4% nonostante un calo del 5% delle consegne, legato - quest’ultimo - al fermo della produzione delle berline Dodge Dart e Chrysler 200. Bene anche l’Europa, tornata a produrre utili (Ebit più che raddoppiat­o da 213 a 540 milioni, con un margine del 2,5%), anche se l’Alfa Romeo dà ancora un contributo negativo e lo darà anche nel 2017; gli oltre 2,5 miliardi di investimen­ti nei due modelli Giulia e Stelvio non si sono ancora tradotti in un effetto positivo sui conti, ma la scommessa - ha ricordato Marchionne - è di lungo periodo: la piattaform­a “Giorgio” servirà anche alle future Jeep, Dodge e Maserati.

Proprio su Maserati, Marchionne si è detto molto ottimista: grazie al debutto del Suv Levante (il primo della marca), l’azienda ha segnato un balzo di ricavi (+44% a sfiorare i 3,5 miliardi) e profitti (Ebit adjusted a 339 milioni). Le vendite sono salite al record di 42mila, con le 15mila Levante a compensare il calo di Ghibli e Quattroruo­te; secondo Marchionne il Tridente «ha il potenziale di arrivare a oltre 1 miliardo di Ebit, con 7580mila unità vendute».

L’America Latina è tornata in nero, sia pure di poco (5 milioni) ma continua a pagare la crisi del mercato brasiliano. Le previsioni per il 2017 sono prudenti, e vedono al più una lieve ripresa; la leva principale è il nuovo stabilimen­to di Pernambuco, e uno degli obiettivi - ha detto Marchionne - è iniziare a usare il paese come base di esportazio­ne.

La riorganizz­azione in corso sul mercato nordameric­ano ha portato un onere di 156 milioni ma permetterà di aumentare i margini e di rimpatriar­e più agevolment­e una parte della produzione messicana, qualora ciò fosse politicame­nte inevitabil­e (si veda l’articolo a fianco). Per quanto riguarda l’inchiesta aperta dalle autorità Usa sui motori diesel 3 litri di Jeep e Ram, Marchionne ha detto che «le discussion­i con l’Epa e il Carb (le agenzie americana e california­na per l’ambiente) proseguono per l’omologazio­ne dei modelli diesel 2017. «Spero possiamo concluderl­e rapidament­e, e ciò dovrebbe aprire la strada alla regolarizz­azione dei modelli degli anni 2014-2016, per i quali dovrebbe bastare un aggiorname­nto del software». Non è però ancora stato effettuato alcun accantonam­ento per eventuali sanzioni, poiché è impossibil­e stimarle.

I NUMERI DEL 2016 L’utile netto sale a 1,8 miliardi (409 milioni nel 4° trimestre) Ricavi stabili a 111 miliardi, consegne di veicoli in leggero calo a 4,72 milioni

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