Fca: a 6 miliardi l’utile operativo, debito tagliato a 4,6 e target 2017 a 2,5
Utile operativo a 6 miliardi e taglio del debito a 4,6, con target a 2,5 a fine 2017
«La performance dell’anno passato e le nostre previsioni per il 2017 confermano la nostra convinzione sul raggiungimento degli obiettivi 2018». Fiat Chrysler ribadisce la validità degli obiettivi del piano quinquennale 20142018, forte di un 2016 da primato: il gruppo italo-americano con sede in Olanda ha annunciato per il 2016 un utile operativo (Ebit) adjusted al livello record di 6,056 miliardi contro i 4,794 del 2015 (+26%) e un risultato netto di 1,8 miliardi contro i 93 milioni di un anno prima, su un fatturato in lieve crescita a 111 miliardi (l’utile netto è di poco inferiore al record di 1,9 miliardi del 2013). Le consegne di auto sono scese leggermente a 4,72 milioni (comprese le joint ventures). Nell’ultimo trimestre l’Ebit adjusted è stato di 1,549 miliardi di euro, in lieve aumento rispetto agli 1,53 dello stesso periodo del 2015; l’utile netto è raddoppiato da 196 a 409 milioni. Il fatturato è cresciuto dell’1% a 27,72 miliardi nonostante un calo del 2% delle consegne di veicoli a 1,233 milioni.
Ilmercato ha salutato i conti con un rialzo dell’1,2% del titolo, che con 10,33 euro è tornato vicino ai massimi di inizio gennaio. Il numero più atteso dagli analisti era quello dell’indebitamento netto industriale, sceso a fine anno sotto i 4,6 miliardi dai 6,5 di fine settembre grazie al calo degli oneri finanziari di 350 milioni e «alla generazione di cassa delle attività industriali di 1,8 miliardi» al netto degli investimenti. Gli obiettivi 2017, a fare da ponte rispetto all’ultimo anno di piano, sono di un fatturato fra i 115 e i 120 miliardi, un Ebit adjusted «mag- giore di 7 miliardi», utile netto (sempre adjusted) di «oltre 3 miliardi», e debito netto industriale «inferiore a 2,5 miliardi». In apertura della conferenza con gli analisti, Sergio Marchionne ha ricordato che nel 2014 «c’era molta incredulità sui target 2018, ma ora non sembrano più infattibili».
L’anno passato ha visto miglioramenti un po’ a tutto campo. La parte più consistente dei profitti è arrivata ancora un volta dal Nordamerica (5,1 miliardi di Ebit adju- sted su 6), dove il margine operativo sui ricavi è salito di un punto percentuale al 7,4% nonostante un calo del 5% delle consegne, legato - quest’ultimo - al fermo della produzione delle berline Dodge Dart e Chrysler 200. Bene anche l’Europa, tornata a produrre utili (Ebit più che raddoppiato da 213 a 540 milioni, con un margine del 2,5%), anche se l’Alfa Romeo dà ancora un contributo negativo e lo darà anche nel 2017; gli oltre 2,5 miliardi di investimenti nei due modelli Giulia e Stelvio non si sono ancora tradotti in un effetto positivo sui conti, ma la scommessa - ha ricordato Marchionne - è di lungo periodo: la piattaforma “Giorgio” servirà anche alle future Jeep, Dodge e Maserati.
Proprio su Maserati, Marchionne si è detto molto ottimista: grazie al debutto del Suv Levante (il primo della marca), l’azienda ha segnato un balzo di ricavi (+44% a sfiorare i 3,5 miliardi) e profitti (Ebit adjusted a 339 milioni). Le vendite sono salite al record di 42mila, con le 15mila Levante a compensare il calo di Ghibli e Quattroruote; secondo Marchionne il Tridente «ha il potenziale di arrivare a oltre 1 miliardo di Ebit, con 7580mila unità vendute».
L’America Latina è tornata in nero, sia pure di poco (5 milioni) ma continua a pagare la crisi del mercato brasiliano. Le previsioni per il 2017 sono prudenti, e vedono al più una lieve ripresa; la leva principale è il nuovo stabilimento di Pernambuco, e uno degli obiettivi - ha detto Marchionne - è iniziare a usare il paese come base di esportazione.
La riorganizzazione in corso sul mercato nordamericano ha portato un onere di 156 milioni ma permetterà di aumentare i margini e di rimpatriare più agevolmente una parte della produzione messicana, qualora ciò fosse politicamente inevitabile (si veda l’articolo a fianco). Per quanto riguarda l’inchiesta aperta dalle autorità Usa sui motori diesel 3 litri di Jeep e Ram, Marchionne ha detto che «le discussioni con l’Epa e il Carb (le agenzie americana e californiana per l’ambiente) proseguono per l’omologazione dei modelli diesel 2017. «Spero possiamo concluderle rapidamente, e ciò dovrebbe aprire la strada alla regolarizzazione dei modelli degli anni 2014-2016, per i quali dovrebbe bastare un aggiornamento del software». Non è però ancora stato effettuato alcun accantonamento per eventuali sanzioni, poiché è impossibile stimarle.
I NUMERI DEL 2016 L’utile netto sale a 1,8 miliardi (409 milioni nel 4° trimestre) Ricavi stabili a 111 miliardi, consegne di veicoli in leggero calo a 4,72 milioni