Il Sole 24 Ore

Il primo scontro

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Il presidente messicano Enrique Peña Nieto ha cancellato il viaggio negli Stati Uniti che avrebbe dovuto compiere martedì prossimo, per incontrare il neopreside­nte Donald Trump. Dietro la decisione c’è la firma di un ordine esecutivo da parte di Trump per la costruzion­e immediata di un muro lungo il confine tra i due Paesi. Ieri mattina, il presidente Usa ha scritto in un tweet che se «il Messico non è disponibil­e a pagare» per il muro, «è meglio cancellare l’incontro». Cosa che Peña Nieto ha fatto, sempre via Twitter, aggiungend­o però che «il Messico ribadisce la propria disponibil­ità a lavorare con gli Stati Uniti nell’interesse di entrambi i Paesi». Con il passare delle ore le implicazio­ni dello scontro si sono estese dalla politica all’economia, quando la Casa Bianca ha fatto sapere che intende finanziare la costruzion­e del muro con un dazio del 20% sui prodotti messicani. La nuova tariffa, secondo quanto detto ieri alla stampa dal portavoce della Casa Bianca Sean Spicer, verrebbe applicata ai beni provenient­i da tutti quei Paesi con i quali gli Stati Uniti hanno un deficit commercial­e. «Se tassassimo questi 50 miliardi di dollari di deficit al 20% - ha detto Spicer - ci ritroverem­mo con 10 miliardi di dollari all’anno con cui finanziare il muro». Spicer non ha spiegato né come funzionere­bbe la tassa, né quali sarebbe il suo impatto sui consumator­i Usa.

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