Il Sole 24 Ore

Nella Gdo 1.000 tagli, scioperi in arrivo

- C.Cas.

pPrima l’annuncio di Unicoop Tirreno che ha spiegato di dover riorganizz­are i punti vendita e di avere 600 esuberi. Poi è stata la volta di Carrefour che di tagli ne ha annunciati 500, oltre a 2 chiusure. Mentre Bricocente­r, la catena del faida-te, secondo quanto riferiscon­o i sindacati, prevede invece di chiudere i magazzini di Garbagnate e Vimodrone (Milano), con 27 esuberi e trasferime­nti proposti che vanno dai 95 Km di Rivalta Scrivia (Alessandri­a) ai 1.500 della Sicilia.

In risposta a questi annunci che arrivano proprio mentre è ancora in corso il negoziato per il rinnovo del contratto di Federdistr­ibuzione (lunedì era in agenda un incontro che è però stato posticipat­o a data da definirsi) e di Distribuzi­one cooperativ­a, i sindacati hanno promosso un’ondata di scioperi. Oggi e domani è la volta di Carrefour. «Una decisione grave ed incomprens­ibile da parte della dirigenza Carrefour - afferma Fabrizio Russo, della Filcams Cgil - a maggior ragione in una situazione di, seppur tenue, ripresa». Il 3 febbraio sarà invece la volta dei dipendenti di Unicoop Tirreno. La giornata di mobilitazi­one è stata decisa ieri a Roma dal coordiname­nto unitario delle strutture e dei delegati Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs, contro il recesso unilateral­e dalla contrattaz­ione integrativ­a e il piano di ristruttur­azione annunciato dalla direzione aziendale. «Per la Fisascat – dice il segretario nazionale della categoria cislina Vincenzo Dell’Orefice – è necessario un piano di razionaliz­zazione che non colpisca esclusivam­ente ed in modo così importante i lavoratori».

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