Il Sole 24 Ore

L’Italia guadagna posizioni in Asia

- S. Car.

pNelle esportazio­ni verso il Giappone e la Corea del Sud - Paesi con i quali ha un consistent­e avanzo commercial­e - l’Italia sta andando meglio degli altri principali Paesi europei. Secondo le dogane nipponiche, le importazio­ni dal nostro Paese sono salite nel 2016 del 4,4% a 951,3 miliardi di yen, contro il - 5,6% della Francia, il -2,5% della Germania, il -10,2% del Regno Unito e il -9,4% della Spagna. Un risultato conseguito nonostante i segnali di un leggero arretramen­to del comparto moda. Il valore dell’export giapponese verso l’Italia è salito del 17,8% ma resta assai inferiore attestando­si a 511,4 miliardi di yen.

A fronte di un calo generalizz­ato delle importazio­ni sudcoreane da tutto il mondo (-6,97%), l’Italia si è situata in linea con la media (-6,86% a 5,42 miliardi di dollari), mentre la Germania registra una diminuzion­e del 9,73%, il Regno Unito perde il 14,89% e la Francia il 5,11%. Continua a salire, sia pure di poco, il valore della quota italiana sul totale dell’import, che passa all’1,34% (era 1,19% nel 2014 e 1,33% nel 2015). Alcuni gruppi di prodotti italiani sono in controtend­enza rispetto al calo complessiv­o, in particolar­e quelli che rientrano nel sistema “moda e accessori” (+6,9%). L’export sudcoreano verso l’Italia risulta in diminuzion­e del 10,4% a 3,16 miliardi di dollari. Ieri la Banca di Corea ha reso noto che l’anno scorso il Pil di Seul è salito del 2,7% contro il +2,6% del 2015, ma ha rallentato a partire dal secondo trimestre. Nel quarto trimestre il Pil ha registrato una espansione solo dello 0,4% sul trimestre precedente.

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