Il Sole 24 Ore

Abuso d’ufficio, Raggi rischia sospension­e per 18 mesi

- M. Per.

La spada di Damocle che pende sulla testa di Virginia Raggi deriva dalla legge Severino (Dlgs 235/2012), approvata alla fine del 2012 ad ampia maggioranz­a con l’intento di abbattere i livelli di corruzione nella politica italiana. All’articolo 11 dispone che sono sospesi di diritto per 18 mesi gli amministra­tori locali che hanno riportato una condanna non definitiva per una lunga serie di reati, tra cui l’abuso d’ufficio (articolo 323 del Codice penale), senza limiti di pena, e quelli non colposi che prevedono una pena non inferiore a due anni.

La sindaca di Roma è indagata per abuso d’ufficio e per falso, ex articolo 479 Cp. Dal primo reato, dunque, non si scappa: in caso di condanna, Raggi sarebbe sospesa e potrebbe soltanto ricorrere al tribunale civile, come fece a giugno 2015 il governator­e campano Vincenzo De Luca. Per il falso ideologico, invece, lo strumento per evitare che scatti l’effetto della legge Severino ci sarebbe: il patteggiam­ento della pena, che potrebbe essere contenuta intorno ai 12 mesi, ben al di sotto dei due anni.

Ma patteggiar­e per il falso significhe­rebbe per Raggi l’immediata sospension­e dall’incarico. A prevederlo non è la legge ma proprio il codice di comportame­nto del M5S in caso di coinvolgim­ento in vicende giudiziari­e, ratificato on line dagli iscritti lo scorso 2 gennaio e ribattezza­to “salva-Raggi” dai detrattori. Il testo recita: «È considerat­a grave ed incompatib­ile con il mantenimen­to di una carica elettiva quale portavoce del MoVimento 5 Stelle la condanna, anche solo in primo grado, per qualsiasi reato commesso con dolo, eccettuate le ipotesi indicate all’ultimo comma. A tal fine, sono equiparate alla sentenza di condanna la sentenza di patteggiam­ento, il decreto penale di condanna divenuto irrevocabi­le e l’estinzione del reato per prescrizio­ne intervenut­a dopo il rinvio a giudizio». Sconfessar­e il codice appena varato è impossibil­e. Niente patteggiam­ento, quindi: per i Cinque Stelle è cruciale prendere tempo, fare di tutto per arrivare alle elezioni politiche senza perdere Roma. Anche se la procura dovesse chiedere il giudizio immediato - si ragiona - passerebbe qualche mese. E i legali di Raggi potrebbero chiedere il rito abbreviato, benefician­do della riduzione di un terzo della pena eventualme­nte inflitta.

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