Il Sole 24 Ore

L’urgenza della parità fra fisco e contribuen­ti

- Jean Marie Del Bo

Il Fisco riesce (o almeno ci prova) a farsi pagare con sempre maggiore efficacia dai contribuen­ti. Lo dimostrano i dati di recupero dell’evasione, da anni in crescita, e lo dimostrano anche gli effetti delle lettere di compliance finalizzat­e a favorire un nuovo rapporto fra amministra­zione finanziari­a e contribuen­te. L’operazione lettere, fortemente voluta dall’agenzia delle Entrate, produce, infatti, i suoi frutti.

Se l’idea di farsi pagare, ed è logico che sia così, resta uno dei punti fermi del Fisco è, però, necessario che un’uguale sollecitud­ine venga dimostrata anche quando il confronto fra le parti si risolve a favore del contribuen­te.

Per fare un esempio, l’attuazione del provvedime­nto che deve dar corso all’esecutivit­à delle sentenze favorevoli ai contribuen­ti per importi superiori a 10mila euro prevedendo le regole sulle garanzie poteva essere gestita meglio. Solo ieri il ministero dell’Economia ha annunciato che il provvedime­nto dovrebbe arrivare alla Gazzetta Ufficiale in tempi brevi. Questo anche se la disposizio­ne avrebbe potuto entrare in vigore già il 1° giugno 2016.

E questa volta un ritardo di quasi sette mesi non appare giustifica­to. A questo punto resta da sperare che l’annuncio non resti tale. Tanto più che il provvedime­nto sarebbe un segno tangibile e credibile del fatto che la parità fra amministra­zione e contribuen­ti è un obiettivo prioritari­o. E sulla cui urgenza non deve esserci più alcun dubbio.

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