L’urgenza della parità fra fisco e contribuenti
Il Fisco riesce (o almeno ci prova) a farsi pagare con sempre maggiore efficacia dai contribuenti. Lo dimostrano i dati di recupero dell’evasione, da anni in crescita, e lo dimostrano anche gli effetti delle lettere di compliance finalizzate a favorire un nuovo rapporto fra amministrazione finanziaria e contribuente. L’operazione lettere, fortemente voluta dall’agenzia delle Entrate, produce, infatti, i suoi frutti.
Se l’idea di farsi pagare, ed è logico che sia così, resta uno dei punti fermi del Fisco è, però, necessario che un’uguale sollecitudine venga dimostrata anche quando il confronto fra le parti si risolve a favore del contribuente.
Per fare un esempio, l’attuazione del provvedimento che deve dar corso all’esecutività delle sentenze favorevoli ai contribuenti per importi superiori a 10mila euro prevedendo le regole sulle garanzie poteva essere gestita meglio. Solo ieri il ministero dell’Economia ha annunciato che il provvedimento dovrebbe arrivare alla Gazzetta Ufficiale in tempi brevi. Questo anche se la disposizione avrebbe potuto entrare in vigore già il 1° giugno 2016.
E questa volta un ritardo di quasi sette mesi non appare giustificato. A questo punto resta da sperare che l’annuncio non resti tale. Tanto più che il provvedimento sarebbe un segno tangibile e credibile del fatto che la parità fra amministrazione e contribuenti è un obiettivo prioritario. E sulla cui urgenza non deve esserci più alcun dubbio.