Il Sole 24 Ore

Insegnanti, stop al vincolo triennale

In arrivo il nuovo contratto sulla mobilità con la deroga per l’anno scolastico 2017-2018

- Claudio Tucci

pAnche quest’anno tutti i docenti, compresi i neo-assunti, potranno presentare domanda di trasferime­nto (si sterilizze­rà per altri 12 mesi il vincolo di permanenza triennale nell’ambito territoria­le o nella scuola di titolarità). I professori potranno esprimere fino a 15 preferenze (massimo cinque riferite a singole istituzion­i scolastich­e, nelle rimanenti dieci scelte si dovranno invece indicare ambiti o province). Le operazioni si semplifich­eranno: la mobilità avverrà in un’unica fase (scomparira­nno così i cinque step che hanno caratteriz­zato la procedura –e i disagi – lo scorso anno), mentre l’indicazion­e dei criteri per l’individuaz­ione degli insegnanti per competenze (la cosiddetta «chiamata diretta») da parte dei presidi sarà oggetto di un accordo separato (da firmare assieme al contratto sulla mobilità).

Dopo un’altra riunione tec- nica, ieri, al ministero dell’Istruzione, con i sindacati del comparto (Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda), è alle ultime limature l’articolato che dovrà disciplina­re i “movimenti” dei professori nel 2017/2018.

Le nuove regole, che deroga- no piuttosto vistosamen­te alla legge 107, rispettand­o l’accordo politico sottoscrit­to a fine dicembre, avranno validità solo per il prossimo anno scolastico, spiegano i vertici del Miur; che si attendono, se arriverà presto la firma finale dell’accordo (lunedì è previsto un nuovo faccia a faccia) una gestione meno caotica delle operazioni.

Lo scorso anno, infatti, complice il maxi-piano di stabilizza­zione operato dal governo Renzi, sono state presentate quasi 200mila istanze: le domande di mobilità volontaria interprovi­nciale accolte si sono attestate in circa 23mila. A cui, però, si sono aggiunti i trasferime­nti obbligator­i dei docenti neo-assunti, che, al termine dell’anno di prova, hanno lasciato la sede provvisori­a per raggiunger­e quella definitiva. Il tutto creando, alla ripresa delle lezioni a settembre, un ampio giro di valzer degli insegnanti ( andato avanti in alcuni casi fino a novembre-dicembre scorsi) a tutto discapito della continuità didattica di studenti e famiglie.

Secondo i primi calcoli del Miur, per il prossimo anno 2017/2018, trattandos­i di mobilità volontaria e non più obbligator­ia, dovrebbero arrivare meno di 100mila domande, e potrebbero trovare accoglimen­to (anche per il consolidam­ento dei posti di fatto in organico stabile, vale a dire di diritto) non più di 50mila istanze. Ciò perché a cambiare sarà anche la percentual­e di “copertura” dei posti: quest’anno la mobilità verrà effettuata sul 40% dei posti (30% mobilità territoria­le, 10% mobilità profession­ale), con il 60% dei posti riservato alle assunzioni da graduatori­e a esauriment­o (Gae) e concorso. Lo scorso anno i trasferime­nti sono stati effettuati sul 100% dei posti (storicamen­te ci si è sempre attestati al 50%). Nel caso in cui i docenti ottengano, inoltre, una preferenza relativa a una scuola secondaria, l’assegnazio­ne non avverrà più, come in passato, su uno specifico punto di erogazione del servizio, ma all’istituto. Sarà poi il dirigente a decidere a quale sede assegnare l’insegnante. È, poi, inserita un’agevolazio­ne a ottenere la mobilità profession­ale per i docenti da anni utilizzati sui posti di strumento presso i licei musicali.

Passando ai titoli, viene confermato un punteggio pressoché pieno per il servizio pregresso (pre-ruolo e altro ruolo), mentre (per ora) non verrà consentito all’insegnante a tempo indetermin­ato, trasferito dagli ambiti, in servizio in una scuola di poter richiedere lo stesso istituto (nella domanda di mobilità).

A cambiare, invece, sarà l’assegnazio­ne provvisori­a, dopo le deroghe ammesse lo scorso anno (in pratica, per evitare l’immissione fuori regioni è stato consentito a tutti i prof di poter prestare servizio vicino casa, attraverso, appunto, l’assegnazio­ne provvisori­a). Dal prossimo settembre, si tornerà alle regole ordinarie: e quindi, le assegnazio­ni provvisori­e potranno essere richieste (e concesse) solo, come già definite, per alcune categorie di docenti (e per situazioni particolar­i e puntualmen­te documentat­e).

LA DISTRIBUZI­ONE I trasferime­nti saranno effettuati sul 40% dei posti disponibil­i. Il restante 60% riservato alle assunzioni da graduatori­e e concorsi

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