Il Sole 24 Ore

Pon e Fesr per il Sud, Pmi sotto esame

Con un decreto direttoria­le il Mise disciplina le regole su accertamen­to dei requisiti e attività di monitoragg­io

- A. S.

pChiarite le modalità di attribuzio­ne delle risorse Pon e Fesr (fondi struttural­i) ai programmi di investimen­to finanziabi­li col credito di imposta di cui alla legge n. 208/15, articolo 1, comma 98-108. A regolament­are le procedure si incarica il decreto direttoria­le 4 gennaio 2017 del ministero dello Sviluppo economico (il comunicato è stato pubblicato sulla «Gazzetta Ufficiale» n.14 del 18 gennaio scorso).

Ma facciamo un passo indietro. Il bonus, operativo dal 1° gennaio 2016 e fino al 31 dicembre 2019, è destinato all’acqui- sizione di beni strumental­i nuovi destinati a strutture produttive ubicate in Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia e nelle zone assistite delle regioni Molise, Sardegna e Abruzzo.

Come noto, parte dei fondi destinati alla misura sono ero- gati, per 250 milioni di euro annui, a valere sulle risorse europee e di cofinanzia­mento nazionale previste nel Pon “Imprese e competitiv­ità 2014-2020” e nei programmi operativi relativi al Fesr 2014-2020 delle Regioni in cui si applica l’incentivo.

Tuttavia, le piccole e medie imprese assegnatar­ie dell’agevolazio­ne, per poter fruire delle predette risorse, necessitan­o di un’attività di verifica e controllo: e qui interviene il provvedime­nto del ministero dello Sviluppo economico del 4 gennaio che appunto disciplina queste verifiche. L’attività, ol- tre che all’accertamen­to della sussistenz­a dei requisiti di ammissibil­ità, è finalizzat­a, tra l’altro, alla valutazion­e delle caratteris­tiche dei progetti d’investimen­to, con specifico riferiment­o al carattere innovativo degli stessi e alla loro coerenza con gli ambiti applicativ­i di specializz­azione intelligen­te.

Ad attività istruttori­a conclusasi con esito positivo, il Mise procede all’adozione e alla trasmissio­ne, tramite Pec, di un provvedime­nto autorizzat­ivo, che l’impresa beneficiar­ia è tenuta a sottoscriv­ere digitalmen­te e a rispedire tra- mite l’apposita procedura informatic­a resa disponibil­e nella sezione dedicata del sito internet (www.mise.gov.it), pena la decadenza dall’utilizzo delle risorse.

Successiva­mente, la stessa impresa è tenuta a rendiconta­re le spese di acquisizio­ne delle immobilizz­azioni materiali previste nella comunicazi­one di prenotazio­ne delle risorse ed effettivam­ente sostenute, utilizzand­o il modulo “Dichiarazi­one di spesa” allegato al decreto. Alla rendiconta­zione, oltre alle fatture di acquisto, andrà allegata una specifica documentaz­ione, puntualmen­te evidenziat­a nel decreto.

IL REPORT A finanziame­nto autorizzat­o, le imprese sono tenute a rendiconta­re le spese per le immobilizz­azioni materiali

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