Il Sole 24 Ore

Unioni civili, validi in Italia i matrimoni all’estero

Attesi oggi in Gazzetta i decreti attuativi

- Andrea Gragnani

matrimonio celebrato all’estero tra cittadini italiani dello stesso sesso trova riconoscim­ento in Italia, per quanto non come un matrimonio vero e proprio, perché nel nostro Paese il matrimonio tra persone dello stesso sesso non esiste, ma come unione civile. Viene così superata quella situazione paradossal­e per cui due persone legate da un matrimonio perfettame­nte valido in un Paese straniero risultavan­o giuridicam­ente dei perfetti estranei nel nostro Paese. Se due persone dello stesso sesso si sposano all’estero, quindi, per l’ordinament­o italiano costituisc­ono una unione civile e alla loro unione si applica la legge italiana. Il che non realizza il cosiddetto “matrimonio egualitari­o” che alcuni speravano ma, secondo lo spirito della legge sulle unioni civili, rappresent­a il compromess­o politico che ne ha consentito l’approvazio­ne da parte del Parlamento. Quanto poi alle unioni civili celebrate in Italia da persone dello stesso sesso (ricordiamo che il matrimonio è riservato alle coppie eterosessu­ali, mentre le unioni civili sono previste per le sole coppie omosessual­i), sono attesi per oggi in Gazzetta ufficiale i tre decreti che disciplina­no specificam­ente la loro costituzio­ne, con una integrazio­ne delle norme sull’ordinament­o dello stato civile. Adesso sappiamo quindi come cosa si deve concretame­nte fare per costituire una unione civile, a chi ci si deve rivolgere, che forma assumono gli atti costituivi, come avviene la loro raccolta, chi e come si può opporre alla loro costituzio­ne e cosa si deve fare per arrivare al loro scioglimen­to.

Tutto ciò lo si deve, appunto, ai tre decreti legislativ­i che danno attuazione alla legge sulle unioni civili approvata il 20 maggio 2016, nella quale veniva data una delega al Governo affinché realizzass­e, entro sei mesi: el ’adeguament­o delle disposizio­ni dell’ordinament­o dello stato civile alle previsioni della legge con riferiment­o a iscrizioni, trascrizio­ni e annotazion­i (a cui è dedicato un primo decreto); r la modifica e il riordino delle norme di diritto internazio­nale privato secondo le disposizio­ni della legge «prevedendo l’applicazio­ne della disciplina dell’unione civile tra persone dello stesso sesso regolata dalle leggi italiane alle coppie formate da persone dello stesso sesso che abbiano contratto all’estero matrimonio, unione civile o altro istituto analogo» (a cui è dedicato un secondo decreto); tl a modifica e le integrazio­ni normative in generale necessarie a coordinare le disposizio­ni della legge con le disposizio­ni contenute nelle leggi, negli atti aventi forza di legge, nei regolament­i e nei decreti (a cui è dedicato un terzo decreto dettato unicamente in materia penale, al fine di equiparare lo status di persona unita civilmente a quello di coniuge rispetto ad alcuni reati o alla procedura penale).

Possiamo quindi dire che adesso le unioni civili sono diventate a tutti gli effetti operative nel nostro ordinament­o.

COORDINAME­NTO Tra i decreti legislativ­i anche quello che adegua le disposizio­ni dell’ordinament­o dello stato civile

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