Il Sole 24 Ore

Sbloccato il corso-concorso per i presidi

- Cl. T.

pIl nuovo corso-concorso per dirigenti scolastici (il Miur pensa di bandire 1.500 posti, la richiesta è all’esame del Mef); la conclusion­e «entro l’avvio del prossimo anno scolastico» della maxi-selezione indetta nel 2016 per 63.712 cattedre (e ancora in larga parte non ultimata); il varo «in tempi rapidissim­i» della Carta dei diritti e doveri degli studenti in alternanza, visto che, a settembre, andrà a regime la formazione obbligator­ia “on the job” interessan­do 1,5 milioni di ragazzi (delle ultime tre classi degli istituti superiori). Sono i primissimi obiettivi che la neo-ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, ha indicato al Parlamento nel corso dell’audizione, ieri, sulle linee programmat­iche della sua azione di governo sul fronte scuola: l’urgenza, più immediata, è per gli istituti nelle aree del Centro Italia colpite dal sisma: «Qui la prossima settimana in Consiglio dei ministri verrà presentato il decreto terremoto – ha detto Fedeli – che conterrà una norma per derogare alla durata minima di 200 giorni di lezione perché l’anno scolastico sia valido, e alla frequenza, per gli studenti, di al- meno tre quarti dell’orario annuale per essere valutati ed ammessi agli esami. Anche per le iscrizioni è stata prevista una gestione diversific­ata per dare più tempo a scuole e famiglie di riorganizz­arsi».

Parlando poi degli otto Dlgs attuativi della legge 107, appena sbarcati alle Camere, la neo-titolare del Miur ha auspicato un ampio «coinvolgim­ento» e «ascolto» di tutto il mondo della scuola per varare i testi, nei tempi previsti, e il più possibile condivisi. Focalizzan­do, in par- ticolare, l’attenzione sul decreto che apporta sostanzial­i modifiche all’esame di maturità, l’ex vice presidente del Senato, ha confermato l’idea di ridurre le prove scritte da tre a due: «La seconda potrà essere multidisci­plinare», ha spiegato (resterà il tema di italiano, mentre salterà la terza prova, il cosiddetto “quizzone”). Modifiche che, secondo la titolare del Miur, «non renderanno l’esame più facile», quanto piuttosto modificher­anno «il processo di valutazion­e, dando maggior peso al percorso dell’ultimo triennio e stimolando gli insegnanti ad esprimere un giudizio complessiv­o su ciascun ragazzo».

Tra le altre novità in arrivo, una nuova selezione per direttori dei servizi generali e amministra­tivi (i Dsga) e la stabilizza­zione, con 400 milioni di euro, dei posti oggi funzionant­i in organico di fatto (e coperti da un supplente) in organico di diritto (su cui, invece, assegnare un prof di ruolo). Una “partita” che potrebbe valere oltre 10mila posti stabili (l’ultima parola spetta al Mef).

ZONE TERREMOTAT­E La prossima settimana in Cdm il decreto per il sisma con le deroghe alla durata minima delle lezioni e alla frequenza degli studenti

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