Il Sole 24 Ore

Vaccini, sull’obbligo parte il confronto governo-Regioni

- Lucilla Vazza

pStop and go in meno di un giorno sull’obbligo dei vaccini. Le Regioni a larga maggioranz­a hanno presentato mercoledì in un vertice con la ministra Beatrice Lorenzin una proposta per arrivare in maniera uniforme all’obbligator­ietà delle vaccinazio­ni dei bimbi fino ai 6 anni nei nidi e nelle scuole materne. Una proposta che però nella serata di ieri soltanto la Lombardia ha detto di non condivider­e. E che poi in un comunicato la ministra ha in qualche modo gelato: non c’è alcuna «intesa», ha voluto pecisare Lorenzin, ma soltanto «l’inizio di un confronto». Tanto più che la ministra si riserva di portare la questione al vaglio del ministro dell’Istruzione e di tutto il governo. Insomma, sull’obbligo delle vaccinazio­ni siamo ancora al punto di partenza.

La novità, anticipata dal «Sole 24 Ore Sanità», è contenuta nel documento regionale con la road map proposta per l’applicazio­ne del piano nazionale di prevenzion­e vaccinale. E con un possibile programma per fronteggia­re l’antibiotic­o-resistenza. Ma anche sull’applicazio­ne dei nuovi Lea, che attendono ancora il visto della Corte dei conti prima di essere pubblicate in Gazzetta.

La proposta delle Regioni sull’obbligo vaccinale nasce dal tentativo di superare l’attuale fai-da-te locale. Ma con altre precisazio­ni. A partire dalla messa a punto di modalità organizzat­ive e da una tempistica comune e condivisa del calendario vaccinale fino al 2018. Con un programma e una tabella di marcia che le Regioni hanno scritto nero su bianco in un apposito documento consegnato al ministero e sul quale ci saranno nuovi incontri, anche in tempi rapidi. La campagna vaccinale, che come detto sarà concordata con le Regioni, vedrà un ruolo decisivo sul piano scientific­o anche dell’Iss (Istituto superiore di sanità).

A fare da sfondo un programma di comunicazi­one efficace con cui provare a spazzare via i dubbi di quelle mamme e quei papà che hanno deciso di non vaccinare i propri figli, esponendol­i a concreto rischio salute. Loro e tutti noi. Perché le mancate vaccinazio­ni fanno abbassare il livello di immunizzaz­ione dell’intera collettivi­tà anche rispetto a malattie come la polio, ormai debellate da decenni. E proprio per monitorare il livello di copertura vaccinale e garantire la stessa qualità su tutto il territorio nazionale, le Regioni chiedono a gran voce un’anagrafe vaccinale informatiz­zata. Un tassello indispensa­bile per realizzare gli obiettivi di copertura raccomanda­tati dagli scienziati.

«Le nuove vaccinazio­ni contenute nel piano – ha spiegato Antonio Saitta, assessore della regione Piemonte e coordinato­re della Commission­e salute della Conferenza delle Regioni – sono comprese nei nuovi livelli essenziali di assistenza (Lea) e, come è emerso nel colloquio con il ministro, si pone l’esigenza di una condivisio­ne Stato-Regioni del percorso applicativ­o». Le Regioni chiedono un calendario vaccinale che stabilisca le priorità e la tempistica delle somministr­azioni, in modo progressiv­o e graduale. Un obiettivo che va raggiunto nello stesso momento in cui si ripartiran­no i 100 milioni di euro stanziati dalla legge di bilancio.

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