Bond Mps, interesse sul mercato
Sul mercato c’è apprezzamento per le pr ime emissioni di bond senesi con garanzia pubblica, utilizzabili sia per pronti/termine sia da rivendere a investitori
«Sul mercato interbancario c’è grande fame di rendimenti. Qualsiasi cosa possa offrire tassi d’interesse interessanti sarà certamente bene accetta. C’è una tale abbondanza di liquidità, che non si sa più dove metterla in maniera remunerativa». Il giorno dopo la maxi-emissione di obbligazioni garantite dallo Stato da parte di Montepaschi, per un ammontare di 7 miliardi complessivi, questo è il commento del tesoriere di una banca italiana. E le opinioni, sia sul mercato interbancario sia su quello obbligazionario, sono in gran parte sulla stessa lunghezza d’onda: l’interesse e la curiosità verso i nuovi bond di Mps non mancano. E la stessa accoglienza è prevedibile per le altre obbligazioni garantite dallo Stato, che presto dovrebbero essere emesse da Veneto Banca e dalla Popolare di Vicenza.
L’operazione di mercoledì permette a Montepaschi (e permetterà alle due banche venete) di raccogliere liquidità a prezzi accessibili su vari canali. Mps ha infatti emesso due obbligazioni con la garanzia statale, una della durata di un anno e una della durata di tre anni, e le ha contemporaneamente comprate: con una mano insomma le ha emesse e con l’altra le ha sottoscritte. Mps ha dunque creato titoli, ma in questa prima fase non ha raccolto liquidità. Questi titoli però potranno d’ora in avanti essere usati da Mps per ottenere liquidità sul mercato.
In due modi. Uno: la banca senese potrà usarli per realizzare delle operazioni di pronti contro termine con altre controparti bancarie. Cioè potrà darli in garanzia per ottenere cash. Due: la banca potrà vendere alcune porzioni dei due bond sul mercato obbligazionario a investitori interessati, ottenendo liquidità fino al giorno in cui i due bond non giungeranno a scadenza. Per raggiungere il suo scopo, cioè ottenere liquidità, Mps avrà dunque bisogno del mercato. E proprio grazie alla garanzia statale - secondo quanto riferito da alcuni operatori - il mercato sembra ben predisposto.
Secondo un operatore del settore obbligazionario, Mps potrà trovare investitori disposti a comprare i suoi titoli, ma dovrà venderli forse a prezzi inferiori a quelli di emissione. I due bond sono stati infatti emessi con un prezzo a 100 e cedola pari allo 0,5% (per il titolo di durata annuale) e pari allo 0,75% (per quello triennale). Dato che i due titoli sono muniti della garanzia statale, chi li acquista corre lo stesso rischio di chi compra BTp. Ma Mps deve garantire un premio per la minore liquidità e un premio per il fatto che, pur garantiti dallo Stato, non sono proprio BTp. Quindi non può vendere questi titoli con il rendimento esatto dei BTp, ma deve offrire qualche cosa di più.
«A nostro avviso - osserva un addetto ai lavori - per trovare qualcuno disposto a comprarli Mps dovrà offrire un premio compreso tra 50 e 70 punti base». Ebbene: ieri un titolo di Stato con durata di un anno aveva sul mercato un rendimento negativo di 0,24%. Considerando che il bond Mps con uguale scadenza offre una cedola dello 0,50%, più o meno il premio nei confronti del titolo di Stato potrebbe essere corretto. Un BTp con durata triennale rendeva invece ieri lo 0,20%. Tenendo conto che il bond Mps offre una cedola di 0,75%, in questo caso il premio sui BTp potrebbe non essere abbastanza allettante: Mps potrebbe dunque essere costretta a vendere questo secondo titolo a un prezzo inferiore a 100, per offrire a potenziali investitori un rendimento adeguato e interessante. E anche sul mercato inter- bancario Mps dovrà offrire un premio rispetto ai titoli di Stato.
Detto questo, la garanzia statale su questi bond permette a Mps di poter trovare acquirenti pagando tassi d’interesse accettabili. Senza garanzia, la banca senese non avrebbe probabilmente accesso al mercato. Questi bond, insomma, rappresentano munizioni importanti (da 7 miliardi) per raccogliere liquidità quando necessario. Non potranno invece essere consegnati alla Bce (come accadeva in passato con i bond garantiti dallo Stato), per cui questi titoli non servono, a meno di escamotage finanziari, per ottenere denaro da Francoforte. Ma solo sul mercato. Che, come detto, sembra ben disposto.
Intanto ieri l’istituto senese ha comunicato alla Commissione Finanze del Senato che «gli azionisti retail hanno aumentato la percentuale del capitale sociale detenuta in Banca Mps fino a circa il 55% di novembre 2016».
LO SCENARIO La banca potrà usarli come collaterale sull’interbancario o venderli sul secondario: in entrambi i casi l’obiettivo è ottenere cash