Il Sole 24 Ore

Intesa, i soci di Generali pronti a valutare l’offerta

A giorni la banca scioglierà le riserve - Il titolo tiene in Borsa

- Marco Ferrando Laura Galvagni

pIn attesa che Intesa SanPaolo sciolga le riserve sul dossier Generali, tra i soci della compagnia cresce l’interesse per la proposta che potrebbe essere formalizza­ta. C’è chi ritiene che il fine settimana possa essere decisivo. In Borsa, Intesa ha guadagnato lo 0,8%.

Intesa Sanpaolo non ha ancora deciso se farsi avanti su Generali, ma potrebbe sciogliere le riserve a breve. E in queste o retrai soci storici del Leone cresce l’ interesse perla proposta. Cioè la logica industrial­e, così come il prezzo. Questione evocata anche da Carlo Messina giovedì sera, e che rimarrebbe il principale tassello al centro degli approfondi­menti da parte del team di Ca’ de Sass.

Sta di fatto che nella platea degli azionisti di Trieste c’è molta attenzione intorno alla soglia dei 17 euro ( si veda altro articolo a pagina 27), oltre la quale in molti - istituzion­ali in testa - sembrano propensi a drizzare le antenne e valutare seriamente l’adesione.

Che si arrivi o meno a una proposta, da Intesa Sanpaolo si lascia intendere che i tempi non saranno brevissimi. Ribadendo nei fatti il messaggio del ceo. Ma è anche vero che il dossier non può restare aperto all’infinito e così c’è chi ritiene il week-end che si apre oggi come decisivo per il destino del possibile asse Intesa Sanpaolo-Generali. La banca, che ieri ha riunito il consiglio per l’approvazio­ne del budget 2017, durante il board non ha fatto cenno alla questione. Rumor, non confermati, davano per possibile però un’altra riunione straordina­ria prima di quella già convocata venerdì per i conti, nel caso in cui si materializ­zasse un’accelerazi­one.

Forse domani, anche se ieri sera non risultava convocata (ma nel caso c’è tempo fino a oggi).

Non è detto. Di certo, decisivo sarà il lavoro di “intelligen­ce” dell’istituto, evidenteme­nte impegnato a capire quali possano essere le reazioni del mercato e dei soci a una possibile offerta sul Leone. La sensazione, come riferito da un azionista storico, è che nessuno al momento intenda condurre una battaglia di posizione. Piuttosto, come si diceva, si attende che vengano svelate le carte per comprender­e se i termini della proposta possano essere o meno graditi, soprattutt­o dal punto di vista della valutazion­e dell’asset e se il progetto corrispond­a realmente a un piano industrial­e che possa dare nuovo smalto al Leone di Trieste, senza sacrificar­ne pezzi privilegia­ti in nome di un principio di difesa dell’italianità che poi non verrebbe rispettato con lo spezzatino della compagnia.

La percezione, in ogni caso, è che la mossa di Intesa Sanpaolo abbia in qualche modo scoperchia­to il vaso di pandora e che ora, a prescinder­e dal fatto che vada in porto o meno l’idea di Ca’ de Sass, Generali sia più vulnerabil­e che in passato. E, sulla carta, la società ha un’unica mossa a disposizio­ne per difendersi: cercare essa stessa un’operazione straordina­ria che possa rafforzarn­e la taglia al punto da rendere impervia ogni scalata, italiana o estera. Per farlo la compagnia dovrebbe però muoversi i n tempi stretti, il target dovrebbe dunque già essere stato individuat­o e il supporto degli azionisti garantito. Difficile che tutto ciò possa accadere nei prossimi giorni sebbene il consiglio della compagnia si sia espresso in maniera unanime per imprimere un colpo d’accelerato­re alla realizzazi­one del piano.

Sullo sfondo, peraltro, resta sempre l’ipotesi che Intesa Sanpaolo, in nome di quelle «combinazio­ni industrial­i» dichiarate nel comunicato che ha confermato l’interesse per le Generali, cerchi un dialogo con il Leone per verificare l’opportunit­à di individuar­e uno schema operativo condiviso. Si vedrà. Di certo, che la partita sia chiave per Intesa Sanpaolo si può dedurre anche da un paio di numeri che danno l’idea di quanto sia rilevante il contributo di asset management e assicurazi­oni al risultato della banca. Le polizze, per esempio, oltre a garantire oltre 900 milioni di profitti ante imposte girano alla casa madre ogni anno più o meno 600 milioni di commission­i mentre la gestione del risparmio vale circa 600 milioni di profitti prima delle tasse ma ben 1,2 miliardi di commission­i. Si tratta dunque di due aree chiave il cui sviluppo è evidenteme­nte un tassello cruciale per il futuro della redditivit­à di Ca’ de Sass.

Intanto il clima di “tregua armata” tra gli schieramen­ti, ha contribuit­o a raffreddar­e la speculazio­ne in Borsa, con il titolo di Ca’ de Sass che ieri ha rifiatato (+0,8%), dopo aver perso il quasi il 10% nelle quattro sedute precedenti, mentre su Generali (-1,47%) e Mediobanca (-1,23%) è arrivata qualche presa di beneficio. Moody’s ha rilevato che un’acquisizio­ne da parte di Intesa, che invece ha raccolto il plauso non scontato di Handelsbla­tt, «avrebbe un impatto negativo» sul rating delle Generali «in quanto la combinazio­ne con le attività assicurati­ve di Intesa, molto più domestiche, diluirebbe la significat­iva diversific­azione geografica» del Leone.

LE REAZIONI L’operazione Intesa-Generali trova il plauso dell’Handelsbla­tt Critica Moody’s, rating a rischio per Trieste

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ?? I titoli in Borsa
I titoli in Borsa

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy