Siringhe, prezzo unico da Aosta a Palermo
Conclusa la gara Consip: 36 milioni in due anni invece di 150 milioni
Anche la mitica siringa - l’emblema degli sprechi della sanità pubblica - adesso ha un suo prezzo unico nazionale. Da Aosta a Palermo. Quella più comune per le iniezioni (dotata di «ago con meccanismo di sicurezza») costerà dappertutto, a seconda delle dimensioni, da 0,049 a 0,063 euro. Effetto di un ribasso del 70% sul prezzo base dell’asta appena conclusa da Consip. Una spending review determinata dall’aggiudicazione di 13 lotti su 15 per acquistare 850mila aghi e siringhe, il 50% del fabbisogno annuo, per 36 milioni in due anni (contro i 150 di prima). Prezzi che, con le gare già fatte per altri beni, porteranno a far risparmiare 1,2 miliardi dagli acquisti di Asl e ospedali.
pNiente più siringhe (e aghi annessi) a prezzi assolutamente fuori mercato in Calabria, Sicilia o Campania, contro i listini risparmiosi di Toscana, Veneto o Lombardia. Il valore d’acquisto di siringhe&Co d’ora in poi avrà un prezzo di riferimento unici nazionale. La gara della Consip, a conclusione dell’operazione condotta dall’ad Luigi Marroni, vuole portare aria nuova negli acquisti della sanità pubblica. Ancora dopo le gare già fatte, con ottimi risul- tati di risparmio, per tomografi, ad esempio, angiografi o scanner per la radioterapia. Apparecchi a alto valore aggiunto e a tecnologia sempre più sofisticata, che sono stati acquistati dal Ssn - dunque dalla Pa - con ribassi fino al 73%.
R isparmi ogni volta di centinaia di milioni di euro.Nel caso delle gare per l’acquisto dlele siringhe, i ribassi ottenuti per le diverse tipologie di prodotti sono stati tra il 35 e il 70%. Le offerte sono arrivate da 11 produttori/fabbricanti, in pratica tutti i potenziali operatori di settore sul mercato. Con quanti si sono aggiudicati le singole gare sarà stipulata una convenzione di fornitura, spiega Consip, che potrà essere utilizzata dalle amministrazioni per i loro acquisti fino a un massimo di circa 850 milioni di "pezzi", circa la metà dell’intero fabbisogno annuale per i prodotti messi a gara.
Tutto questo, con la conferma di un metodo di approccio ai prodotti da acquistare, che - si giura - non mette in alcun modo a repentaglio la qualità di quanto si acquista. Nel segno del fatto che acquistare a buon prezzo, non vuol dire necessariamente acquistare il peggior prodotto. «È stata riservata massima considerazione sia agli elementi qualitativi dell’offer- ta – per mettere a disposizione della Pa aghi e siringhe con standard di eccellenza – sia alle modalità di valutazione, effettuata anche delle "prove in vivo", per fare testare i prodotti direttamente agli utilizzatori finali», spiega Marroni. «Un risultato eccellente - sottolinea - per la qualità raggiunta e per il risparmio ottenuto rispetto ai prezzi che normalmente le amministrazioni pagano».
Il perimetro di intervento della Consip in questi anni si è notevolmente allargato. E la sanità sta diventando uno dei terreni di caccia al rispamio tra i più privilegiati. Su 133 miliardi l’anno di acquisti complessivi della Pa, la spesa per i beni e servizi da parte degli enti del Servizio sanitario nazionale ammon- ta a 71 miliardi. Oltre la metà, per un valore di 40 miliardi, riguarda l’acquisto dei beni e dei servizi dai «produttori market», in sostanza la spesa per la medicina convenzionata. Gli altri 31 miliardi sono destinati invece alla spesa per beni e servizi in senso stretto: ed è questo, appunto, il perimetro di riferimento di Consip e delle altre centrali di acquisto, che agiscono con iniziative di aggregazione e centralizzazione. Su questo ambito di intervento nel 2016 Consip ha "presidiato" circa 21 miliardi e ne ha intermediati 2,2 miliardi. Per ottenere risparmi sugli acquisti di almeno di asl e ospedali per 1,2 miliardi. Che quest’anno sono destinati a crescere ancora.
LA STRATEGIA Marroni: un risultato eccellente per la qualità e per il risparmio conseguito, rispetto ai prezzi pagati di solito dalle amministrazioni