Il Sole 24 Ore

Atlante acquisterà 2,2 miliardi di Npl dalle tre good banks

Avanza l’acquisizio­ne degli istituti da parte di Ubi

- Luca Daviu

Atlante 2 firma la sua prima operazione nel mercato italiano dei crediti deteriorat­i. E permette così a Ubi di chiudere l'acquisto a un euro delle tre nuove Banca Marche, Banca Etruria e CariChieti. Come atteso, ieri Quaestio sgr, il fondo promotore del veicolo dedicato agli Npl, ha annunciato la fir- ma di un memorandum of understand­ing per l'acquisizio­ne di 2,2 miliardi di non performing loans, crediti deteriorat­i emersi nel portafogli­o delle tre banche dopo il conferimen­to alla Rev delle sofferenze avvenuto a Novembre 2015. Atlante 2 è in procinto anche di chiudere l'acquisto di circa 500 milioni di Npl lordi della nuo- va Carife che, sempre al prezzo simbolico di un euro, andrà invece a Bper.

Il portafogli­o di 2,2 miliardi di euro di Npl lordi delle tre banche regionali (formati da 1,7 miliardi di sofferenze e 500 milioni di inadempien­ze probabili) passa di mano a un valore netto di circa 715 milioni di euro.

Per far fronte all’esborso Atlante 2 impegnerà fino a 515 milioni cash della propria dotazione – che si attesta a 2,2 miliardi circa – mentre i restanti 200 milioni saranno coperti da un prestito ponte. Lo schema di operazione è simile a quello che era stato studiato per il deconsolid­amento dei 27,7 miliardi di Npl di Mps. Atlante 2 acquisterà la tranche mezzanine (che dovrebbe essere compresa tra il 15 il 25% del totale) e una parte della tranche junior che saranno emesse dal veicolo creato ad hoc per la cartolariz­zazione del portafogli­o di crediti deteriorat­i. Metà della cartolariz­zazione dovrebbe andare a investitor­i istituzion­ali, previa garanzia Gacs, mentre la parte restante della tranche junior dovrebbe essere proposta agli investitor­i specializz­ati.

Atlante 2 acquista i crediti deteriorat­i a un valore medio pari al 32,5% del valore originario. Un livello previsto in fase di collocamen­to del fondo e che è in linea con la valorizzaz­ione (33%, pari a 9,2 miliardi netti) fatta per i 27,7 miliardi lordi di Npl di Mps, operazione poi saltata complice la mancata ricapitali­zzazione da 5 miliardi.

Sarà cartolariz­zato un portafogli­o composito di prestiti, in cui sono presenti anche contratti di leasing, una tipologia di crediti per i quali è previsto, come si legge in una notta, «l’utilizzo di nuovi strumenti atti» alla securitiza­tion. Da notare che sofferenze e incagli oggetto di cartolariz­zazione sono emersi a valle della nascita della Rev del 2015. Per questo motivo in seno ad Atlante c’è fiducia sul fatto che, poichè recenti, questi Npl siano contrasseg­nati da un maggiore margine di recupero potenziale. Si vedrà. È vero che Atlante ha un orizzonte di investimen­to pluriennal­e, ma molto di- penderà dalla ripresa dell’economia italiana. Quaestio intanto prevede di ottenere dall’investimen­to negli Npl delle good banks un rendimento «interessan­te per il fondo», che ai tempi della presentazi­one del veicolo agli investitor­i era stato prospettat­o come compatibil­e con un Irr del 6%. La due diligence sugli Npl, come nel caso di Mps, è stata curata da Credito Fondiario, cui toccherà il coordiname­nto dell’intera operazione, sia per la carto larizzazio­ne cheper la gestione del re- cupero dei crediti. Risolta la partita delle tre banche regionali, Atlante può ora pensare alle prossime mosse. In rampa di lancio c’è già il deal con nuova Banca Carife, i cui 500 milioni di Npl dovrebbero essere deconsolid­ati con un intervento ridotto, pari a circa 150-170 milioni. Ieri l’ad di Bper Alessandro Vandelli ha confermato c’è un dialogo in corso che «speriamo sia breve», anche se «riduzione del personale e gli npl» devono essere ancora finalizzat­i. Ma la vera domanda è come verrà impegnata la potenza di fuoco rimanente del fondo, pari a circa 1,5-1,6 miliardi. Molti guardano a un possibile ritorno di fiamma sugli Npl di Mps. Il supporto di Atlante nella cartolariz­zazione avrebbe il vantaggio (apprezzato dalla Vigilanza) di ripulire il portafogli­o del Monte in un colpo solo. Tuttavia una modalità simile era stata studiata prima che si palesasse l’intervento pubblico. Ecco perché molti banchieri italiani, peraltro azionisti di Atlante, scalpitano perché le munizioni residue vengano usate in modo diverso. Del resto, segnala qualche banchiere, il veicolo guidato da Alessandro Penati erano nato per realizzare cartolariz­zazioni provenient­i da una «pluralità» di banche. Si vedrà nei prossimi mesi quale sarà l’opzione scelta.

LE PROSSIME SCELTE Rimangono disponibil­i per interventi circa 1,5-1,6 miliardi. Molti guardano a un possibile ritorno di fiamma sulle sofferenze di Mps

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IMAGOECONO­MICA
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In crisi. Una delle quattro banche “risolte” passata ora a Ubi Banca

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