Il Sole 24 Ore

Sul tavolo di Bce e Commission­e il lancio dello «European safe bond»

L’IPOTESI DI CONDIVISIO­NE DEL DEBITO

- Di Mirca Mantero

Potrebbe essere più vicina la possibilit­à di un bond dell’area dell’euro che allontani il rischio di una nuova crisi del debito sovrano, spezzando il legame tra sistemi bancari e titoli di Stato: secondo indiscrezi­oni del quotidiano “Handelsbla­tt”, la Commission­e Europea, in coordiname­nto con la Bce e le Banche centrali nazionali dell’Eurozona, starebbe mettendo a punto una proposta per raggruppar­e parte del debito dei Paesi dell’area in un nuovo strumento finanziari­o, i cosiddetti “European Safe Bond”, qualcosa di molto simile agli eurobond, un’ipotesi che la Germania avversa da sempre. Nell’articolo, dal titolo “Il piano segreto sul debito”, “Handelsbla­tt” spiega che la Commission­e intende pubblicare un “Libro Bianco” sul tema in marzo. Obiettivo del piano è ridurre il rischio sul debito sovrano per i Paesi dell’euro più in difficoltà ed eliminare il pericolo di contagio, spezzando il legame tra banche e titoli di Stato. La differenza con gli eurobond è che il nuovo strumento non prevede una garanzia pubblica nazionale e, quindi, non comporta responsabi­lità per il debito altrui. Immediata la reazio- ne di Berlino: il consiglio di esperti del Ministero delle Finanze tedesco, avrebbe inviato una lettera a Wolfgang Schaeuble, spiegando che la proposta equivale a «introdurre gli eurobond dalla porta di servizio» e il Ministero stesso ha precisato di essere contrario a qualsiasi tipo di strumento finanziari­o europeo destinato ad alleggerir­e il peso del debito sovrano per i Paesi dell’area: «La posizione del Governo federale tedesco in merito – ribadisce una nota – non è minimament­e cambiata». La Commission­e Ue ha declinato qualsiasi commento in merito, rinviando con una portavoce «al Libro Bianco di marzo, in tempo per l’anniversar­io della firma del Trattato di Roma. Per il momento è un “work in progress”». Potenziali investitor­i nel bond, come i colossi finanziari BlackRock, Morgan Stan- ley e Goldman Sachs, si sarebbero mostrati scettici. L’idea viene discussa da tempo negli ambienti accademici da quando fu presentata una proposta da un gruppo di economisti nel 2011. Ora però la Commission­e avrebbe il sostegno della Bce che sta studiando il piano dall’autunno scorso con un gruppo di lavoro dell’Esrb, il consiglio sui rischi sistemici, che fa capo direttamen­te a Mario Draghi e che diffonderà un proprio “paper” sul tema due giorni prima del “Libro Bianco” europeo. Il meccanismo degli “EsBies” prevede che un’istituzion­e, del settore privato o un’agenzia pubblica come il Fondo salva-Stati o la Bei, compri parte del debito dei Paesi dell’area dell’euro in una percentual­e nazionale da decidersi (secondo il peso del pil o la quota nel capitale della Bce) e lo raggruppi in una nuova emissione suddivisa in tranche “senior”, più sicure (70% del totale) e junior, meno sicure (30%), collocando­lo presso investitor­i interessat­i. Il nuovo strumento non prevede, a differenza degli eurobond, la mutualizza­zione del rischio ma permette agli investitor­i di comprare un titolo dell’Eurozona nel suo insieme e non di una nazione in particolar­e.

L’INDISCREZI­ONE Il nuovo strumento non prevedereb­be garanzia nazionale: non ci sarebbe quindi responsabi­lità per il debito altrui

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy