«Rispetteremo le regole Ue, no a manovre depressive»
Gentiloni a Madrid da Rajoy: l’Europa non sia sorda e cieca davanti agli eventi eccezionali subiti dall’Italia
pIn perfetta sintonia con il suo ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, è il premier Paolo Gentiloni a fissare i paletti che il Governo italiano intende difendere nel negoziato con Bruxelles sui conti pubblici. Nessuna manovra correttiva in preparazione ma solo «politiche espansive» utili a favorire la crescita e far fronte alle spese per le «circostanze eccezionali», ossia terremoto e migranti. L’occasione per chiarire il pensiero sui conti pubblici è offerta a Gentiloni dalla conferenza stampa al termine del colloquio bilaterale, ieri a Madrid, con il premier spagnolo, Mariano Rajoy. «Come sempre - precisa Gentiloni - rispetteremo le regole europee ma senza manovre che possano avere effetti depressivi e confermando l’azione riformatrice che l’Italia sta portando avanti». Il premier italiano confida però che l’Unione europea «non sia affatto sorda e cieca di fronte alle circostanze eccezionali affrontate dall’Italia, altrimenti farebbe un pessimo servizio innanzitutto a se stessa».
Quanto all’ipotesi di una manovra correttiva sollecitata da Bruxelles, Gentiloni la butta sullo scherzo. «L’espressione manovra correttiva – dice - mi crea qualche scompenso, l’Italia ha bisogno di politiche espansive, di far fronte, accelerandola, all’esigenza di una crescita più sostanziale e purtroppo anche di fronteggiare alcune circostanze eccezionali che più eccezionali di quelle degli ultimi tempi e settimane sarebbe difficile immaginare». Concetti che il premier italiano ribadirà, molto probabilmente, anche oggi a Lisbona al vertice dei Paesi Ue del Mediterraneo dove si parlerà di immigrazione ma anche di flessibilità e crescita. «Italia e Spagna – rileva Gentiloni – condividono la stessa posizione sulla crescita e possono svolgere un ruolo fondamentale nei prossimi mesi innanzitutto come Paesi protagonisti nell’Unione europea. Veniamo da storie diverse dal punto di vista delle crisi economiche –aggiunge il premier - ma c’è un punto in comune: l’interesse ad avere consapevolezza dell’importanza di mettere il tema della crescita al centro delle nostre politiche».
Gentiloni non si sottrae neppure ad alcune domande sulla sentenza della Consulta relativa all’Italicum che rischierebbe di creare una fase di instabilità. «In Italia non c’è alcuna instabilità – taglia corto il premier - c’è un governo passato purtroppo attraverso la sconfitta del referendum, che lavora in continuità con il Governo che ha operato per due anni, ne sviluppa le scelte programmatiche, fa le scelte che in questa fase bisogna fare». Per il presidente del Consiglio «il Governo deve dire solo due cose molto semplici: la prima è che noi ci occupiamo dei problemi che riguardano l’attività di governo e guardiamo con rispetto alle scelte del Parlamento e delle forze politiche che dovranno essere prese con la necessaria sollecitudine per quanto riguarda le leggi elettorali perché questo è necessario per il buon funzionamento di un sistema democratico».
Sui rapporti tra Ue e Stati Uniti Gentiloni ribadisce la linea dei valori europei. «Quando i leader europei si incontrano – osserva il premier - quale che sia il formato, non lo fanno per rispondere a qualcuno ma per confermare i nostri valori e principi. Perché parlare di società aperta, libero commercio, stato sociale, non significa solo declinare luoghi comuni ma caratteristiche dei nostri Paesi e della storia di successo dell’Ue. Il compito delle leadership europee è quello di migliorare la gestione dei problemi, ovvero sicurezza, migrazioni e economia».
Il premier italiano e quello spagnolo Rajoy sottolineano poi l’eccellente livello dei rapporti tra Roma e Madrid confermato anche dall’interscambio commerciale (40 miliardi di euro), l’Italia secondo Paese come stock di investimenti in Spagna e crescenti investimenti spagnoli nel nostro Paese». Anche la ripresa dei vertici annuali tra Italia e Spagna segna un rilancio dei rapporti delle business community dei due Paesi che segneranno un nuovo passo avanti il 10 febbraio, prossimo, con la visita del presidente Sergio Mattarella a Madrid.
CRESCITA PRIORITARIA «L’espressione manovra correttiva mi crea qualche scompenso: il Paese ha bisogno di una crescita più sostanziale e di affrontare la fase post sisma»