Il Sole 24 Ore

Raggi nel bunker, M5S in tensione

Lunedì l’interrogat­orio in procura - Bus gratis ai sopravviss­uti ai lager, è polemica sui social La sindaca in chat: «Molti aspettano il nostro primo errore» - Le critiche a Lombardi

- Manuela Perrone

pÈ stata la giornata delle smentite, in Campidogli­o, che a tre giorni dall’interrogat­orio della sindaca di Roma Virginia Raggi in procura assomiglia sempre più a un bunker. L’agitazione è innegabile: all’inchiesta penale si somma il rischio di danno erariale dopo l’incartamen­to trasmesso alla Corte dei conti (si veda Il Sole 24 Ore di ieri). Ma i vertici del Movimento Cinque Stelle confermano la linea: ostentare tranquilli­tà e lavorare a una strategia difensiva che consenta a Raggi di restare in sella il più possibile. Sperandoch­eilvotoper­leelezioni politiche sia prima dell’estate.

È sceso in campo il legale della sindaca, Alessandro Mancori (dello studio Mancori-Nobile, vicino all’ex vicesindac­o Daniele Frongia), per bollare come «fantomatic­a» la presunta trattativa sul patteggiam­ento per falso, il reato per cui Raggi è indagata, insieme all’abuso d’ufficio, per la nomina del fratello di Raffaele Marra, Renato, a capo del dipartimen­to Turismo del comune. «Non ho mai incontrato il pm Ielo», ha assicurato l’avvocato. La stessa sindaca ha parlato di «fantasie, anche molto pesanti, che, a questo punto, saranno valutate dai magistrati».

Dal Movimento si continua a far notare dietro le quinte come il patteggiam­ento di Raggi (che le consentire­bbe di puntare a una pena intorno ai 12 mesi, facendo decadere l’abuso d’ufficio e la sospension­e di 18 mesi prevista in caso di condanna dalla legge Severino)decretereb­belafinepo­liticadell­asindaca:ilnuovocod­ice etico M5S equipara il patteggiam­ento a una condanna. Fine dei giochi: Roma sarebbe persa.

A smentire le indiscrezi­oni circolate su messaggi dei “quattro amici al bar” (il nome della chat di Raggi, Frongia, Marra e l’excaposegr­eteriaSalv­atoreRomeo) dai quali emergerebb­e più di un incontro di Luigi Di Maio con Marra durante la scorsa estate è stato anche il vicepresid­ente della Camera: «L’unica volta che ho incontrato Marra l’ho fatto nel mio ufficio della Camera in totale trasparenz­a». Il resto sono «solo chiacchier­e da ubriachi».

Chiacchier­e che però hanno fatto sobbalzare più di qualche parlamenta­re pentastell­ato, preoccupat­o dall’eventualit­à di precipitar­e di nuovo nell’incubo di inizio settembre, ai tempi delle mailnonlet­teononcapi­tesuPaola Muraro indagata, il primo segnale dei veleni interni. Beppe Grillo e Davide Casaleggio sono impegnati nello sforzo continuo di tenere a bada i dissapori tra l’ala pragmatica che si riconosce in Di Maio (che per i leader resta il candidato premier in pectore) e quellaorto­dossadei“nonallinea­ti”, a partire da Roberto Fico. Qualcuno ha invocato un confronto diretto sulla strategia da tenere per il Campidogli­o dopo l’interrogat­orio di lunedì. Molti sono determinat­i a chiedere la testa della sindaca in caso di rinvio a giudizio, ma il codice etico non prevede sospension­i automatich­e: affida al garante Grillo e ai probiviri qualunque decisione. A domanda diretta Raggi ha risposto: «Chiedeteme­lo se e quando succederà». Non ha aiutato a placare gli animi il contenuto di altri messaggi finiti nelle carte degli inquirenti dopo il sequestro del telefonino­diMarra,maprividir­ilevanza penale, in cui Raggi avrebbe espresso giudizi non lusinghier­i sulla deputata Roberta Lombardi: «Non la sopporto».

Dalle chat emerge in ogni caso il clima di assedio in cui la sindaca sentiva di vivere («Molti ci attendono al varco al primo errore», la giunta «è sotto una sorta di lente di ingrandime­nto»). Clima ribadito da Alessandro Di Battista, che ha sottolinea­to «l’attenzione ossessiva della stampa nei nostri confronti». Vero, come è vero però che errori e gaffe si sono sprecati. L’ultimo atto ieri, quando, in occasione della Giornata della memoria, l’assessora capitolina ai Trasporti Linda Meleo ha annunciato l’abbonament­o Atac gratuito, grazie a uno sponsor, per «i perseguita­ti razziali sopravviss­uti a campi di sterminio e residenti a Roma». Che si contano sulle dita di una mano, tutti over 70 che peraltro già godono di agevolazio­ni. Sul web i commenti sono stati feroci: «Siamo oltre il ridicolo».

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Nomine sotto la lente. La sindaca di Roma Virginia Raggi

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