Raggi nel bunker, M5S in tensione
Lunedì l’interrogatorio in procura - Bus gratis ai sopravvissuti ai lager, è polemica sui social La sindaca in chat: «Molti aspettano il nostro primo errore» - Le critiche a Lombardi
pÈ stata la giornata delle smentite, in Campidoglio, che a tre giorni dall’interrogatorio della sindaca di Roma Virginia Raggi in procura assomiglia sempre più a un bunker. L’agitazione è innegabile: all’inchiesta penale si somma il rischio di danno erariale dopo l’incartamento trasmesso alla Corte dei conti (si veda Il Sole 24 Ore di ieri). Ma i vertici del Movimento Cinque Stelle confermano la linea: ostentare tranquillità e lavorare a una strategia difensiva che consenta a Raggi di restare in sella il più possibile. Sperandocheilvotoperleelezioni politiche sia prima dell’estate.
È sceso in campo il legale della sindaca, Alessandro Mancori (dello studio Mancori-Nobile, vicino all’ex vicesindaco Daniele Frongia), per bollare come «fantomatica» la presunta trattativa sul patteggiamento per falso, il reato per cui Raggi è indagata, insieme all’abuso d’ufficio, per la nomina del fratello di Raffaele Marra, Renato, a capo del dipartimento Turismo del comune. «Non ho mai incontrato il pm Ielo», ha assicurato l’avvocato. La stessa sindaca ha parlato di «fantasie, anche molto pesanti, che, a questo punto, saranno valutate dai magistrati».
Dal Movimento si continua a far notare dietro le quinte come il patteggiamento di Raggi (che le consentirebbe di puntare a una pena intorno ai 12 mesi, facendo decadere l’abuso d’ufficio e la sospensione di 18 mesi prevista in caso di condanna dalla legge Severino)decreterebbelafinepoliticadellasindaca:ilnuovocodice etico M5S equipara il patteggiamento a una condanna. Fine dei giochi: Roma sarebbe persa.
A smentire le indiscrezioni circolate su messaggi dei “quattro amici al bar” (il nome della chat di Raggi, Frongia, Marra e l’excaposegreteriaSalvatoreRomeo) dai quali emergerebbe più di un incontro di Luigi Di Maio con Marra durante la scorsa estate è stato anche il vicepresidente della Camera: «L’unica volta che ho incontrato Marra l’ho fatto nel mio ufficio della Camera in totale trasparenza». Il resto sono «solo chiacchiere da ubriachi».
Chiacchiere che però hanno fatto sobbalzare più di qualche parlamentare pentastellato, preoccupato dall’eventualità di precipitare di nuovo nell’incubo di inizio settembre, ai tempi delle mailnonletteononcapitesuPaola Muraro indagata, il primo segnale dei veleni interni. Beppe Grillo e Davide Casaleggio sono impegnati nello sforzo continuo di tenere a bada i dissapori tra l’ala pragmatica che si riconosce in Di Maio (che per i leader resta il candidato premier in pectore) e quellaortodossadei“nonallineati”, a partire da Roberto Fico. Qualcuno ha invocato un confronto diretto sulla strategia da tenere per il Campidoglio dopo l’interrogatorio di lunedì. Molti sono determinati a chiedere la testa della sindaca in caso di rinvio a giudizio, ma il codice etico non prevede sospensioni automatiche: affida al garante Grillo e ai probiviri qualunque decisione. A domanda diretta Raggi ha risposto: «Chiedetemelo se e quando succederà». Non ha aiutato a placare gli animi il contenuto di altri messaggi finiti nelle carte degli inquirenti dopo il sequestro del telefoninodiMarra,maprividirilevanza penale, in cui Raggi avrebbe espresso giudizi non lusinghieri sulla deputata Roberta Lombardi: «Non la sopporto».
Dalle chat emerge in ogni caso il clima di assedio in cui la sindaca sentiva di vivere («Molti ci attendono al varco al primo errore», la giunta «è sotto una sorta di lente di ingrandimento»). Clima ribadito da Alessandro Di Battista, che ha sottolineato «l’attenzione ossessiva della stampa nei nostri confronti». Vero, come è vero però che errori e gaffe si sono sprecati. L’ultimo atto ieri, quando, in occasione della Giornata della memoria, l’assessora capitolina ai Trasporti Linda Meleo ha annunciato l’abbonamento Atac gratuito, grazie a uno sponsor, per «i perseguitati razziali sopravvissuti a campi di sterminio e residenti a Roma». Che si contano sulle dita di una mano, tutti over 70 che peraltro già godono di agevolazioni. Sul web i commenti sono stati feroci: «Siamo oltre il ridicolo».