Clima di fiducia, su le imprese giù le famiglie
Cresce il clima di fiducia delle imprese e cala quello dei consumatori. A gennaio, secondo Istat, risale la fiducia delle imprese, con l’indice composito del clima di fiducia in crescita da 100,2 a 102,5. Si registrano progressi in tutti i settori, tranne nel commercio al dettaglio. Cala invece il clima di fiducia dei consumatori da 110,9 a 108,8 punti mantenendosi comunque al di sopra del novembre 2016.
In dettaglio, tra le imprese, l’Istat registra un miglioramento della fiducia nel settore manifatturiero ( l’indice passa da 103,7 a 104,8), nelle costruzioni (da 120,4 a 123,9) e nei servizi (da 102,5 a 105,4) e, in controtendenza, un calo nel commercio al dettaglio dove l’indice scivola da 107,5 a 103,3.
Nel comparto manifatturiero migliorano sia i giudizi sugli ordini sia le attese sulla produzione e il saldo dei giudizi sulle scorte diminuisce. Nelle costruzioni, i giudizi sugli ordini peggiorano mentre le aspettative sull’occupazione sono improntate a un deciso miglioramento. Nei servizi, i giudizi e le attese sul livello degli ordini sono in progresso mentre le attese sull’andamento dell’economia mostrano segnali di deterioramento. Nel commercio al dettaglio, infine, per il quale gennaio è un mese chiave per i saldi, peggiorano sia i giudizi sulle vendite correnti sia le attese sulle vendite future.
Quanto ai consumatori il clima economico e il clima futuro mostrano segnali negativi passando, rispettivamente, da 133,3 a 124,8 e da 116,0 a 111,6. Anche le attese sulla disoccupazione per i prossimi 12 mesi tornano a salire, mentre sul fronte dell’inflazione aumenta, rispetto al mese scorso, la quota di coloro che ritengono i prezzi in aumento.
Secondo l’ufficio studi di Confcommercio «in un quadro economico molto fragile, emergono indizi di vitalità. In particolare, con l’ulteriore crescita del grado di utilizzo degli impianti nel quarto trimestre
GLI INDICATORI Aumenta la percentuale di chi si aspetta un aumento della disoccupazione e dell’inflazione
del 2016 si ritorna ai livelli precrisi. Inoltre, i giudizi più favorevoli riguardo al tenore della domanda e alla pressione dei vincoli finanziari fanno ritenere possibile un'accelerazione degli investimenti già nei prossimi mesi. In questo contesto di ripresa, seppure ancora moderata e incerta, è importante scongiurare il rischio di manovre aggiuntive che potrebbero deteriorare ulteriormente la fiducia delle famiglie e comprimere la nascente propensione a investire delle imprese».