Il Sole 24 Ore

Montepulci­ano, il vino traina sviluppo

- Giorgio dell’Orefice

il biologico. Il territorio di Montepulci­ano (Siena),zona d’origine del vino Nobile (tra le prime Doc italiane riconosciu­te nel 1966) e già oggi certificat­a come area ad emissioni zero, punta a un protocollo di sostenibil­ità totale che affianchi a quella ambientale anche la sostenibil­ità economica e sociale. Una strada imboccata anche da altri consorzi e denominazi­oni in Italia (un’iniziativa analoga è stata avviata dal Consorzio vini della Valpolicel­la) ma senza legarla in maniera chiara, come fatto dai produttori toscani, al turismo in cantina. È invece proprio questo il senso del progetto presentato ieri a Roma dai vertici del Consorzio di tutela del Nobile, dal sindaco di Montepulci­ano Andrea Rossi e dai ricercator­i coin- volti. «Bisogna prima chiarire – ha detto il presidente del Consorzio, Andrea Natalini - la profonda differenza tra il vino “biologico” e il vino “sostenibil­e”. Il primo certifica come è prodotto il vino, il secondo invece la qualità del territorio. A noi interessa quest’ultima perché sempre più consumator­i stranieri dopo aver conosciuto il Nobile vogliono visitare i luoghi di origine. Per questo il territorio può fare da traino al vino».

Un obiettivo suggerito innanzitut­to dai numeri. «A Montepulci­ano su 14mila residenti oltre 10mila sono occupati, tra addetti diretti e indotto, nei settori del vino e dell’accoglienz­a in campagna – ha aggiunto il sindaco di Montepulci­ano -. Ma soprattutt­o negli ultimi anni è esplosa quest’ultima. Oggi su 1.200 posti letto disponibil­i a Montepulci­ano oltre il 50% è negli agriturism­i. I turisti sono passati dai 150mila del 2011 agli oltre 300mila dello scorso anno. E parallelam­ente il gettito delle addizional­i Irpef legate alla ricchezza prodotta sul territorio è arrivato a quota 500mila euro con una crescita di oltre il 50% in cinque anni. E tutto è dovuto all’afflusso turistico. Numeri che dicono una cosa chiara: il territorio è la leva sulla quale puntare per differenzi­are il nostro vino».

«Il regolament­o Equalitas che abbiamo adottato – ha spiegato il docente del dipartimen­to Ingegneria dell’università Marconi di Roma, Umberto Di Matteo - è basato sulla sostenibil­ità ambientale (basse emissioni, ridotto consumo di acqua e promozione della biodiversi­tà) e si allargherà presto anche agli aspetti economici e sociali. Partito da una iniziativa di una singola azienda (Salcheto) oggi coinvolge tutte le 78 aziende imbottigli­atrici della Docg».

I NUMERI Sempre più forte l’attrattivi­tà del Nobile: dal 2011 al 2015 i visitatori sono passati da 150mila a oltre 300mila

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