Il Sub-20 mette in vetrina i nuovi talenti
pUn mese di viaggi transoceanici e chiamate internazionali con la certezza di avere davanti agli occhi il meglio dei vivai sudamericani.
Il Campeonato Sudamericano Sub-20 in corso di svolgimento in Ecuador mantiene viva la tradizione dei fenomeni svezzati in patria per poi cercare un approdo in Europa. Una vetrina che esiste da 40 anni o 60 se si considera il ventennio del Sub-19.
Talvolta anche con promesse sfiorite, come Alexandre Pato. Il brasiliano venne pagato 22 milioni dal Milan nell’estate successiva al torneo sudamericano, convinto anche dalle prestazioni di qualche mese dopo in Canada nel Mondiale Under 20. Due exploit che hanno reso l’attaccante verdeoro l’oggetto dei desideri di mezza Europa: Pato è tuttora il più costoso “reduce” dal Sub-20, se si escludono i 45 milioni spesi dal Paris Saint-Germain per Lu- cas Moura e i 57 (dichiarati) del Barcellona per Neymar, entrambi a due anni di distanza dalla kermesse giovanile.
Non tutti i giovani fenomeni sudamericani, per fortuna, hanno avuto una traiettoria simile a quella dell’ex milanista. Nelle ultime edizioni del torneo, le Under 20 sudamericane hanno sfornato vere e proprie macchine da plusvalenze.
Per informazioni chiedere al Benfica, che ha acquistato Angel Di Maria per un totale di 8 milioni dando il via a una serie di trasferimenti tali da rendere il centrocampista argentino il più pagato della storia: 179 milioni per le cessioni ai portoghesi, al Real Madrid, al Manchester United e al Psg, come nessuno mai nel mondo del calcio.
Tra i campioni passati in Italia, gli 86 milioni spostati da Edinson Cavani hanno fatto la fortuna del Napoli (che ha incassato 64 milioni) e del Palermo, che oltre ai 17
Attaccante uruguaiano dell’Atlético Madrid. milioni di conguaglio ottenuti dal club partenopeo ha intascato un milione dal contributo di solidarietà per la successiva cessione al Psg. Stessa situazione per l’Udinese e Alexis Sanchez, che ha spostato solo mezzo milione in meno di Cavani (bonus inclusi) e che grazie al meccanismo di solidarietà garantisce ai bianconeri il 3% del conguaglio di ogni successivo trasferimento.
Affari multimilionari che hanno reso nell’ultimo decennio il Sub-20 un vero e proprio supermarket di speranze, con alcuni giocatori già in forza a club d’élite al momento delle convocazioni. Se il Lionel Messi del 2005 poteva benissimo essere considerato un’eccezione, oggi è normale attendersi un elemento di spicco proveniente dalle big europee. Anzi, ad essere più precisi, dall’Atletico Madrid: Gimenez (oggi titolare fisso di Simeone) nell’Uruguay del 2013, Correa e Cañete nel 2015 rispettivamente per Argentina e Uruguay, fino al nuovo craque uruguaiano del 2017, Nicolas Schiappacasse. Una strategia per anticipare le dirette concorrenti, tanto da arrivare al Sub-20 con almeno un talento già in casa.