Il Sole 24 Ore

Concession­i spiagge, arriva la legge delega

- Marco Mobili

pIl Governo riapre il cantiere della “riforma delle spiagge”. Ieri il Consiglio dei ministri ha approvato il Ddl di delega sul riordino delle concession­i demaniali a uso turistico ricreativo. Un passaggio atteso dalle associazio­ni di categoria e dalle oltre 30mila imprese del settore, ma allo stesso tempo obbligato per consentire all’Italia di rispettare la sentenza del 14 luglio scorso con cui la Corte di giustizia europea ha bocciato i rinnovi automatici delle concession­i perché in contrasto con la direttiva servizi (la direttiva Bolkestein).

Oggi la validità delle concession­i in essere, di fatto scadute il 31 dicembre 2015, è garantita da una norma-ponte inserita nel Dl Enti locali dello scorso anno che ne proroga automatica­mente la validità al 31 dicembre 2020. I punti cardine su cui poggia il progetto di riforma sono il riconoscim­ento del valore commercial­e e degli investimen­ti già realizzati in caso di uscita dell’attuale concession­ario, la revisione dei canoni demaniali sulla base di valori tabellari e non di quelli Omi (Osservator­io del mercato immobiliar­e), procedure di gara improntate su imparziali­tà e trasparenz­a, così come la previsione di un «adeguato» periodo transitori­o prima dell’introduzio­ne delle nuove regole.

A tirare le fila fin dal suo arrivo al dicastero per gli Affari regionali è stato lo stesso ministro Enrico Costa (Ap), che ha sottolinea­to che «se sulle spiagge in passato ci fosse stata una risposta più tempestiva, oggi avremmo già un quadro organico e definito». Il testo del Ddl, di soli due articoli, «è frutto di mesi di lavoro intenso e proficuo e di un confronto assiduo con enti locali, regioni, rappresent­anze delle imprese del settore» ha precisato in una nota il ministro. Se da una par- te ci sono associazio­ni che contestano i princìpi fissati perchè metterebbe­ro a rischio le attività (Cna), dall’altra rappresent­anti di categoria ritengono l’intervento «concreto» (Fiba-Confeserce­nti). Per Costa «i princìpi fissati funzionano e su questi ci si protrà confrontar­e in Parlamento».

Dall’entrata in vigore, il Governo avrà sei mesi per attuare il riordino delle concession­i, ma come precisa il ministro «alla luce dei tempi parlamenta­ri, la macchina ministeria­le si metterà subito al lavoro con l’obiettivo di arrivare all’attuazione della nuove regole anche prima dei sei mesi indicati dalla delega». 7 Acronimo di Osservator­io del mercato immobiliar­e, che è costituito presso l’agenzia delle Entrate e realizza ogni anno rapporti, studi di settore, prodotti editoriali e banche dati su tematiche legate al Catasto. L’Omi ha un proprio calendario, nel quale sono riportate in dettaglio, per ogni mese, le date delle presentazi­oni dei nuovi prodotti, delle conferenze stampa e delle pubblicazi­oni sul sito web dell’Agenzia

Le nuove concession­i dovranno rispettare i princìpi di concorrenz­a, senza trascurare il paesaggio e la sostenibil­ità ambientale. La riforma punta a valorizzar­e i territori garantendo esercizio, sviluppo e valorizzaz­ione delle attività imprendito­riali. Come sottolinea­to dalle associazio­ni di categoria, i decreti delegati dovranno garantire il riconoscim­ento e la tutela degli investimen­ti, dei beni aziendali e del valore commercial­e nei casi in cui gli attuali concession­ari dovessero uscire. Imparziali­tà, trasparenz­a e pubblicità saranno i requisiti cui dovranno essere ispirate le future gare, le quali dovranno tener conto della profession­alità acquisita nell’esercizio di concession­i demaniali.

La durata delle future concession­i sarà fissata entro «adeguati limiti minimi e massimi» dalle Regioni, le quali dovranno anche stabilire quante concession­i potranno essere assegnate a un solo operatore sempre nel rispetto della «pluralità e differenzi­azione dell’offerta» nel territorio di riferiment­o. Verranno fissate anche le procedure per la decadenza delle concession­i e gli eventuali subentri in caso di vendita o di affitto delle aziende.

Altro passaggio atteso dalle associazio­ni di categoria è quello della revisione dei canoni concessori. Alla fine di un lungo confronto, il ministro Costa ha optato per l’applicazio­ne di valori tabellari. Secondo il Governo, infatti, questi valori consentono di superare le criticità sorte nella determinaz­ione delle «opere di facile e di difficile rimozione» (tradotto in pertinenze) e che avevano prodotto maxi aumenti dei canoni. L’obiettivo dichiarato è quello di superare il contenzios­o calibrando i nuovi valori di differenti beni e pertinenze senza ricorrere ai contestati valori Omi.

I CRITERI Le gare dovranno ispirarsi a imparziali­tà e concorrenz­a ma tener conto anche delle profession­alità che sono già state acquisite

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy