Il Sole 24 Ore

Colf e volontari, l’Inps aggiorna i contributi 2017

- Matteo Prioschi

pRestano invariate rispetto all’anno scorso le fasce retributiv­e ei relativi contributi dovuti all’Inps per il lavoro domestico. È lo stesso istituto di previdenza a comunicarl­o nella circolare 13/2017 pubblicata ieri.

In realtà il parametro di riferiment­o per le variazioni delle fasce di retribuzio­ne è negativo (-0,1%) ma, in base a quanto stabilito dalla legge di Stabilità 2016, in questi casi deve essere portato a zero. Dunque nulla cambia rispetto all’anno scorso.

Peraltro nei giorni scorsi è stato ufficializ­zato anche l’aggiorname­nto dei minimi retributiv­i previsto dal contratto collettivo di settore. La variazione è minima, perché l’indice di riferiment­o in quel caso è cresciuto dello 0,1 per cento.

Rispetto agli anni scorsi l’Inps nella circolare ha aggiunto una precisazio­ne, in risposta alle domande arrivate dalle sedi territoria­li, per quanto riguarda i casi di regolarizz­azione a integrazio­ne di un rapporto di lavoro domestico già denunciato per più di 24 ore a settimana. Se, per esempio, viene presentata una domanda di regolarizz­azione per integrare le ore di un collaborat­ore per il quale sono state già pagate almeno 25 ore per settimana, deve essere mantenuto il calcolo della quarta fascia contributi­va, quella riferita all’orario di lavoro superiore a 24 ore settimanal­i.

Sul fronte del lavoro domestico, giovedì scorso Fidaldo, la Federazion­e italiana datori di lavoro domestico, è intervenut­a sul tema dei voucher in occasione di un’audizione alla Commission­e lavoro della Camera dei deputati. «Solo un’equilibrat­a combinazio­ne di limitazion­i, di importo e temporali, - ha affermato Andrea Zini a nome della Federazion­e - può garantire che i vou- cher vengano effettivam­ente usati per retribuire prestazion­i a carattere straordina­rio e non, come invece molto spesso accade, in sostituzio­ne di un regolare contratto di lavoro». La soluzione proposta consiste nell’introduzio­ne di un limite di 2mila euro all’anno per i datori di lavoro domestico, da spendere in un massimo di 3 mesi e non superando la soglia di 30 giorni.

Con la circolare 12/2017, sempre pubblicata ieri, l’istituto di previdenza ha aggiornato i parametri e le aliquote per i lavoratori dipendenti non agricoli, gli autonomi e gli iscritti alla gestione separata che versano i contributi volontari. Anche in questo caso l’adeguament­o correlato all’andamento dell’inflazione di riferiment­o è zero.

Le uniche novità derivano dalla variazione delle aliquote, che per gli artigiani e commercian­ti crescono dello 0,45%, come già previsto dalle norme.

Scende, invece, quale conseguenz­a della legge di bilancio 2017, l’aliquota per le partite Iva iscritte in via esclusiva alla gestione separata. Dopo anni di blocco temporaneo al 27% (per impedire l’aumento al 33% previsto dalla legge 92/2012) è stata fissata in via definitiva l’aliquota al 25 per cento. Di conseguenz­a, a fronte di un minimale invariato a 15.548,00 euro, i contributi volontari annuali quest’anno sono pari a 3.887,04 euro invece dei 4.197.96 euro dell’anno scorso. Crescono, al pari dell’aliquota che passa dal 31 al 32%, quelli dovuti da collaborat­ori e figure assimilate iscritti alla gestione separata Inps.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy