Operatori scettici sulla crescita, ma «vedono» le Borse positive
Il 2017 sarà un altro anno da crescita nell’ordine degli zero virgola mentre le prospettive per l’andamento di Piazza Affari nel corso dei prossimi mesi sono per fortuna più incoraggianti. È quanto ritiene il 68% dei 119 professionisti certificati Assiom Forex che hanno partecipato al sondaggio di gennaio organizzato in collaborazione con Il Sole 24 Ore Radiocor Plus e diffuso in occasione del convegno di Modena. «La maggior parte degli operatori nostri associati non vede ancora germogliare quella ripresa economica italiana tanto attesa – ha commentato il presidente di Assiom Forex, Massimiliano Sinagra - I fattori a sostegno di questo relativo pessimismo sono diversi e legati a incognite come l'evoluzione delle trattative per il Brexit, la politica protezionistica Usa sotto la presidenza Trump e i rischi di nuovi appuntamenti elettorali. Al tempo stesso permane anche la difficoltà, sottolineata dallo stesso Presidente della Bce Mario Draghi, a innestare un ciclo virtuoso di crescita anche in termini di produttività e salari tale da far finalmente ripartire la domanda interna». Solo il 32% dunque ritiene invece che un’accelerazione sia possibile, per quanto non probabile, magari sulla spinta di fattori esogeni visto che l’economia globale appare in fase di consolidamento dopo alcuni mesi difficili.
Se sull'andamento dell'economia nel 2017 rimangono dunque ancora molti dubbi, gli operatori Assiom Forex appaiono invece molto più compatti nel prevedere un cammino agevole per la Borsa quantomeno nei prossimi mesi. Nel complesso infatti il totale di quanti vedono mercati stabili o in crescita nel prossimo semestre si attesta all'85%, in lieve ribasso dall'88% di dicembre ma ancora vicino ai livelli più alti degli ultimi mesi. Solo una minoranza pari al 15% mette in conto che la borsa possa registrare cali, che per il 2% degli interpellati potrebbero essere anche superiori al 10% rispetto ai valori attuali. Per il 53% degli operatori invece il barometro segna invece inequivocabilmente sereno: per il 49% degli operatori i rialzi saranno compresi tra il 3 e il 10 per cento mentre per un ulteriore 4% sono possibili scatti superiori ai 10 punti percentuali. Vede invece indici stabili, una definizione che include variazioni massime del 3% tanto al ribasso quanto al rialzo, il rimanente 32% degli operatori. Sul fronte dei cambi, si registra una sostanziale parità fra quanti prevedono un euro stabile nei confronti del dollaro (39%) e quanti invece mettono in conto un possibile ribasso (43%).