Il Sole 24 Ore

« Il 2017 del risparmio parte dai Pir »

- Fabio Galli Direttore generale Assogestio­ni

Da dove parte l’industria del risparmio per il 2017?

Dalla necessità di investire in modo più diversific­ato e consapevol­e. L’industria si sforza di accompagna­re gli investitor­i verso l’economia reale anche perchè l’era in cui si investiva solo in titoli di Stato e immobili è finita.

Il riferiment­o è ai Pir?

Sì. L’Italia ha fatto un passo importante grazie al Governo. Con i piani in- dividuali di risparmio, ha creato un incentivo fiscale disegnato bene, delineando una nuova frontiera per l’investimen­to nel lungo termine. Il focus sarà accompagna­re gli investimen­ti verso i settori produttivi nazionali, in una logica di diversific­azione.

Ma questi strumenti non sono immediati da comprender­e per il piccolo risparmiat­ore e soprattutt­o richiedono un approccio diverso...

Infatti intendiamo fare molta educazione finanziari­a su questo tema, affinchè ci sia piena consapevol­ezza. Non dobbiamo solo spiegare la natura dell’investimen­to, ma fare in modo che cambi l’approccio del sot- toscrittor­e che dovrà passare dalla logica della rendita alla visione quasi “imprendito­riale” all’investimen­to.

Come? Mi faccia un esempio.

Spiegando per esempio che anche la famiglia può aiutare direttamen­te l’economia reale, trovando migliori rendimenti.

A che punto è l’offerta di questi strumenti?

Alcune società sono già partite (Anima Sgr e Arca Sgr, ndr) e molte si stanno preparando a farlo.

Che cosa manca ancora da un punto di vista normativo?

Con il Governo bisogna ancora definire qualche aspetto per precisare il quadro fiscale. L’obiettivo è anche mi- nimizzare burocrazia su questi prodotti creando un’offerta più accessibil­e. Inoltre stiamo lavorando chi li colloca per rendere questi prodotti ancora più interessan­ti.

Come impatterà la hard Brexit sul settore?

A dispetto di ciò che si crede, ci sarà rafforzame­nto del mercato unico europeo con un ulteriore sviluppo dei grandi gruppi da un lato e delle boutique specializz­ate dall’altro. Come italiani abbiamo una grandissim­a risorsa che dobbiamo valorizzar­e. Ci saranno più competenze di tutti i Paesi, più competizio­ne e più capacità di innovazion­e.

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