Il Sole 24 Ore

Le tre fasi dell’educazione finanziari­a

- di Luigi Guiso Axa Professor of Household Finance (Eief) © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Il disegno dei programmi per ridurre l’ignoranza finanziari­a dei risparmiat­ori deve tenere presente tre aspetti. Primo, cosa insegnare. Secondo a chi in segnare. Terzo quando insegnare. Sono tre questioni cruciali e non c’è una chiara risposta. Accenno a alcuni problemi relativi alle prime due e dico qualcosa di più sulla terza. Cosa insegnare. La finanza è difficile e non si può insegnare tutto. Per di più non c’è un corpo accettato e univoco di “precetti” da cui attingere. Ad esempio se e quanto investire in azioni. Fare trading? Uscire dal mercato azionario da anziani? Non c’è risposta univoca. Quello su cui si concorda è sulla utilità di avere portafogli diversific­ati. Tuttavia, alcune conoscenze di base mancano e sono utili come input in molte decisioni finanziari­e: l’interesse composto, la relazione tra rischio e rendimento, la differenza tra rendimenti reali e monetari. A chi insegnare? I giovani sono i naturali destinatar­i se si inseriscon­o moduli di educazione finanziari­a nelle scuole. Ma gli effetti si avvertiran­no molto in là nel tempo. Gli adulti sono gli investitor­i/risparmiat­ori di oggi e avrebbero bisogno immediato di queste conoscenze, ma non vanno a scuola e sono difficili da raggiunger­e. Il loro tempo è prezioso perché lavorano e questo accresce il costo dei programmi. La television­e, come ai tempi di “non è mai troppo tardi” può aiutare a raggiunger­li a costo ragionevol­e. Quando insegnare. Qui la risposta è più difficile e più semplice al contempo. Le nostre società sono organizzat­e a fasi: si apprende da giovani nella scuola, si lavora nel resto della vita mettendo a frutto le conoscenze accumulate. Gli insegnanti sono specializz­ati nella trasmissio­ne della conoscenza da una generazion­e all’altra. Potremmo replicare questo schema inserendo moduli di educazione finanziari­a nei programmi scolastici. Questo è importante che si faccia tenendo presente che ciò che si apprende oggi può diventare obsoleto domani. L’innovazion­e tecnologic­a e finanziari­a hanno questo effetto. Bisogna ripensare il nostri sistema educativo rendendolo accessibil­e a tutte le fasi di età in modo da allineare la conoscenza all’innovazion­e.

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