«Settore a sconto, acquisizioni al via»
Innovazione, un contesto normativo favorevole e nuove acquisizioni: sono le leve che traineranno la crescita del comparto biotech nel 2017. Con alle spalle le elezioni Usa e la scelta della Gran Bretagna di svincolarsi dall’Ue, il settore sembra ritrovare serenità a partire dai suoi fondamentali. Ne è convinta Anna Fan, Cfa, analista finanziaria di Sectoral Asset Management.
Il 2016 non è stato un anno brillante per il biotech. Cosa devono aspettarsi gli investitori nel corso del 2017?
Il 2016 è stato caratterizzato da grande volatilità per le azioni del comparto biotech. Dopo diversi anni di sovraperformance, l’inizio del 2016 ha visto una netta svendita che ha interessato il Nasdaq Biotech Index. La volatilità ha interessato tutto l’anno, favorita dalla centralità che il tema del rialzo dei prezzi dei farmaci ha assunto nel corso della campagna presidenziale americana. Per il 2017 prevediamo un ritorno alle opera- zioni di trading basato sui principi fondamentali del comparto, che restano comunque molto forti.
Brexit e politica Usa continueranno ad avere riflessi diretti sull’andamento del comparto?
La vittoria dei Repubblicani ha favorito la ripresa delle azioni del settore biotech perché l’impatto legislativo sul tema del costo dei farmaci tenderà a essere ridotto. Indipendentemente dalla politica di Washington, le aziende che stanno sviluppando farmaci innovativi e rivoluzionari sono le più immuni alle pressioni sul prezzo. La Brexit, a nostro avviso, non avrà grande impatto sui fondamentali del settore. Le vendite e l’esposizione degli Eps nel Regno Unito sono relativamente ridotte ma il clima di incertezza contribuirà a influire sulla volatilità.
Quali sono i principali punti di forza del settore?
I principali sono due: le valutazioni positive e le solide prospettive di crescita. Queste ultime sono trai- nate, in particolare, dall’innovazione e da un contesto normativo che, per il comparto, si prospetta molto favorevole. L’Msci World Biotech Index viene scambiato a prezzi ridotti rispetto agli Indici Msci Pharma e Msci World (P/E atteso di 13 volte rispetto a 15 e 16 volte), nonostante sia caratterizzato da una crescita superiore (15% contro l’8% e l’11%). La produttività del comparto Ricerca e Sviluppo, inoltre, rimane robusta. I successi clinici ottenuti nel corso del 2016, a partire dagli inibitori di Parp, fino allo sviluppo dei nuovi farmaci per la dermatite atopica e per l’atrofia muscolare spinale, alimenteranno i cicli produttivi del 2017. Altro driver importante sarà quello rappresentato dalle operazioni di acquisizioni e fusioni. Le grandi compagnie farmaceutiche, infatti, alimenteranno le pipeline proprio con ulteriori acquisizioni, come accaduto nel caso della statunitense Ariad.
— D. R.