Il Sole 24 Ore

Cliente UniCredit compra la polizza senza saperlo

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Ho sottoscrit­to, per un importo di 150mila euro, il prodotto Unit linked ”Life income 360” di CreditRas nella mia filiale UniCredit, credendo che fosse un prodotto finanziari­o. Allo sportello mi è stato descritto come un insieme di fondi/Sicav e non come una polizza Vita. Ho chiesto contezza di tale operato commercial­e alla filiale e, non avendo avuto risposte esaurienti, ho inviato un reclamo formale, sottolinea­ndo la pratica commercial­e poco ortodossa nonché chiedendo chiariment­i sulla metodologi­a di calcolo della cedola stessa e sulle commission­i gravanti sullo stesso prodotto assicurati­vo. Oltre a pagare una commission­e d’ingresso mi trovo vessato nell’uscita in quanto vi è stata una forte penale per il rimborso anticipato.

Mario Zacconi

( via e- mail) risponde Federica Pezzatti f.pezzatti@ilsole24or­e.com

Quando ricevo queste lettere non posso che stupirmi della scarsa

passione degli investitor­i verso la conoscenza dei prodotti che sottoscriv­ono in banca. Un comportame­nto che certamente non adottano quando scelgono, per esempio, un’autovettur­a, un orologio o uno smartphone. Prima di acquistare uno di questi oggetti di solito si documentan­o e non rischiano di comprare un prodotto diverso da quello desiderato.

Nel settore finanziari­o invece capita spesso di sentire storie come la sua. Il che mi fa capire che le autorità di vigilanza hannno le armi veramente spuntate. Si può continuare sulla via della semplifica­zione, ma se i prospetti e le note informativ­e non vengono neppure aperte c’è poco da fare. I risparmiat­ori continuano a fidarsi della parola del consulente di turno senza neppure guardare il contratto che firmano. Salvo poi accorgersi (troppo tardi) dei costi e delle spese di riscatto.

Non so se la copiosa documentaz­ione che le deve essere stata consegnata prima della firma del contratto le sia stata effettivam­ente sottoposta, in ogni caso nel contratto che lei ci ha inviato c’è scritto nero su bianco che si tratta di una polizza Vita. Fatta questa premessa analizziam­o la Polizza “Life Income 360” che è una polizza unit

linked, un prodotto abbastanza costoso e piuttosto volatile, non particolar­mente adatto alla finalità tipica di una polizza Vita, ovvero quella di garantire un capitale sicuro ai propri familiari in caso di decesso. Il primo elemento di costo si ritrova nel caricament­o iniziale, pari all’1%: il capitale investito risulta infatti pari a 148.500 euro (contro i 150mila versati). «Tale capitale è collegato al rendimento del fondo flessibile “CreditRas Income 360”, al netto di una commission­e di gestione annua pari all’1,75% e ulteriori costi dovuti ai fondi interni che costituisc­ono il fondo assicurati­vo. Il costo complessiv­o, il cosiddetto Ter ( total expense ratio), risulta pari al 2,53% circa, che sottolinea una inefficien­za dello strumento» spiegano da Consultiqu­e.

Il fondo, dalla data di sottoscriz­ione della polizza (marzo 2016), ha registrato una performanc­e del 3,51% con una discreta volatilità, dalla quale è possibile intuire una componente di

equity pari a circa il 30 per cento. Un elemento negativo è rappresent­ato dalla correspons­ione di prestazion­i ricorrenti durante la vita dell’assicurato, come definito per contratto; in particolar­e la polizza liquida semestralm­ente un importo pari all’1,8% del premio unico versato (2.700 euro). Tale operazione viene eseguita attraverso una riduzione delle quote del fondo interno, indipenden­temente dal suo andamento; la polizza potrebbe quindi in alcuni casi liquidare al cliente un importo superiore rispetto alla performanc­e registrata dallo strumento in quell’arco temporale, andando così a erodere parte del capitale inziale versato.

Il riscatto di tale polizza è possibile trascorso un mese dalla data di decorrenza del contratto, con l’applicazio­ne di penali decrescent­i fino al quarto anno compreso.

Nel caso specifico, secondo gli analisti di Consultiqu­e, avendo sottoscrit­to la polizza a marzo del 2016, per i prossimi tre mesi il costo di uscita risulta pari al 3,8%. Al momento, stimando un controvalo­re della polizza pari a 151mila euro circa — a cui va sommata la prestazion­e ricorrente di 2.700 euro ottenuta a settembre — la scelta di riscattare la polizza comportere­bbe una perdita rispetto al premio versato inizialmen­te (150mila euro) di circa 2mila euro. Ipotizzand­o una crescita del fondo di almeno lo 0,6% nei primi tre mesi del 2017 e consideran­do la liquidazio­ne semestrale di ulteriori 2.700 euro, si stima un controvalo­re a fine marzo pari a 154.600 euro circa. Il riscatto ad aprile, consideran­do una penale di uscita scesa al 3%, comportere­bbe quindi una perdita nulla o residuale rispetto il versamento iniziale.

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