In arrivo l’attesa stretta sull’attività dei compro-oro
Icompro-oro sono considerati tra le attività più a rischio di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo. Un po’ come i money transfer. Come già previsto per i money transfer anche i compro-oro nei prossimi mesi finiranno sotto la vigilanza dell’Oam, l’Organismo degli agenti in attività finanziarie e dei mediatori creditizi.
Dopo aver visto abortire in Parlamento nel corso degli anni i vari tentativi di mettere ordine nel settore (l’ultimo con il disegno di legge 237/2013, di cui si sono perse le tracce dopo innumerevoli sedute tra le varie Commissioni parlamentari), il Governo sta per varare un decreto per disciplinare i compro oro dopo aver chiuso nei giorni scorsi una rapida pubblica consultazione. Il provvedimento è figlio della quarta Direttiva europea sull’antiriciclaggio e ha l’obiettivo di garantire le registrazioni e la piena tracciabilità delle operazioni di compravendita dell’oro, garantendo così anche una rapida acquisizione dei dati da parte delle forze dell’ordine. Che l’attività dei compro-oro sia tra le più sensibili a fenomeni di infiltrazione criminale è stato di recente confermato dai risultati dell’Analisi nazionale del rischio di riciclaggio e finanziamento del terrorismo condotta dal Comitato di sicurezza finanziaria, anche alla luce del proliferare di nuove aperture di compro oro su tutto il territorio nazionale sulla scia della crisi economica.
Oggi i compro-oro hanno solo l’obbligo di segnalare le operazioni sospette. Con le nuove norme in arrivo dovranno acquisire i dati identificativi dei clienti privati che, anche sotto forma di permuta, acquistano o cedono oggetti preziosi, ma dovranno anche registrare i nomi degli operatori professionali ai quali vengono ceduti i preziosi. Le operazioni di importo superiore a 1.000 euro non potranno essere effettuate con contante, anche nel caso in cui la compravendita sia realizzata con più operazioni frazionate. Per ogni transazione dovrà essere redatta una scheda e consegnata una copia al cliente con data e ora dell’operazione, descrizione dell’oggetto con relativa foto in formato digitale, indicando anche il valore assegnato al metallo prezioso oggetto dello scambio a raffronto con le sue quotazioni ufficiali. I compro-oro che ometteranbno i nuovi obblighi, come l’identificazione delle controparti, rischieranno sanzioni amministrative-pecuniarie. Chi non si scriverà al registro tenuto dall’Oam rientrerà tra gli abusivi e potrà essere sanzionato anche con la reclusione da sei mesi a quattro anni. Sul comparto arriveranno quindi maggiori controlli, che dovranno essere accolti con favore in primis dagli stessi operatori: il maggior coinvolgimento della categoria nella lotta al riciclaggio dovrebbe portare solo benefici in termini reputazionali alla parte sana del settore.