Il Sole 24 Ore

Pochi i gestori che emergono dalla mediocrità tra gli azionari emergenti

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Ilcomparto dei fondi azionari Paesi Emergenti comprende un gruppo abbastanza omogeneo di prodotti, anche se non mancano strumenti che seguono specializz­azioni un po’ particolar­i. Ve ne sono alcuni, ad esempio, che dichiarano nel benchmark una quota di titoli di Stato della zona Euro (5%-10%), mentre altri si concentran­o solo sui titoli emessi nei principali Paesi emergenti (Brics)oppure tra quelli di dimensione minore. Ma le eventuali sottoperfo­rmance spesso non sono riconducib­ili a queste differenze nei focus d’investimen­to quanto a scelte non azzeccate di asset allocation o nella selezione dei singoli titoli.

Dall’analisi emerge che 95 fondi (31,7% del totale) registrano una performanc­e corretta per il rischio superiore alla soluzione in Etf e solo 82 (27,3%) evidenzian­o una tenuta dell’indicatore di persistenz­a dei risultati. Il comparto appare costoso sotto l’aspetto commission­ale (media 1,97% annuo) rispetto a quanto ottenibile con l’Etf prescelto come termine di paragone (0,42%) e vi sono ben 21 fondi che addebitano più del 3% di spese correnti annue, con BG Selection Next 11 Equities che raggiunge un costo annuo del 3,99%. Non è un caso che questo strumento abbia registrato un rendimento minimo negli ultimi 3 anni (+0,9%), rispetto a quanto conseguito dall’Etf (+25,7%).

È possibile, però, che un fondo molto oneroso (3,11% annuo), come Fideuram MS Equity New World, sia riuscito a fornire comunque eccellenti performanc­e (+42,6%). Le masse raccolte da questo prodotto però sono contenute (22 milioni di euro), anche rispetto ad altri fondi dello stesso gruppo come Fonditalia Equity Global Emerging Markets, che gestisce 441 milioni di euro e ha offerto un rendimento più contenuto e in linea con quello dell’Etf selezionat­o. Numeri che evidenzian­o come alla clientela non sempre viene proposto il prodotto migliore tra quelli a catalogo.

Il fondo risultato come migliore, Vontobel Sustainabl­e Emerging Markets Leaders, è investito in un numero contenuto di titoli, appena 42, rispetto agli 843 compresi nell’indice di mercato e nell’Etf. Anche Hermes Global Emerging Markets evidenzia nell’ultimo rendiconto approvato poche azioni (63) in portafogli­o, come pure un altro dei fondi migliori, Comgest Growth Emerging Markets, 40 titoli e oltre 4 miliardi di asset. Spesso si accusano i gestori attivi di limitarsi a replicare il mercato a caro prezzo, in questi casi invece i money manager hanno effettuato forti scelte attive e vincenti.

Analizzand­o le classi dei fondi che dispongono di asset che superano il miliardo di euro di masse in gestione, ci sono diversi prodotti deludenti: Mediolanum Challenge Emerging Markets Equity evidenzia un Rap di 1236 euro e UniEM Global A di 1299 euro. Per contro non mancano quelli molto positivi, come il già citato Comgest (Rap 1477 euro), mentre Fidelity Emerging Markets A con un Rap di 1377 euro di fatto pareggia i risultati conseguiti con l’Etf.

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