Il Sole 24 Ore

le sezioni del percorso

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_ Lapidario

Nel piano interrato il lapidario raccoglie una serie eterogenea di stemmi, lapidi e iscrizioni provenient­i dalla città di Belluno e dal territorio

_ Scalone

È caratteriz­zato dalla porta lignea, con 40 formelle intagliate nel 1441, provenient­e dalla scuola di Santa Maria dei Battuti

_ Nascita del museo

Nella sala con stemmi delle famiglie Fulcis e Migazzi de Waal ha sede il nucleo di dipinti che il medico bellunese Antonio Giampiccol­i

donò alla città nel 1872 e che costituisc­e il fondo più antico del museo (opere di Bartolomeo Montagna e Giannicola di Paolo)

_ Gotico internazio­nale

Nella piccola alcova decorata con stucchi e campiture azzurre si trova la sezione dedicata al bellunese Simone da Cusighe, esponente del Gotico internazio­nale nelle Dolomiti

_ Caminata

Nella sala - caratteriz­zata dal grande camino del Settecento - sono raccolti frammenti di affreschi del Quattrocen­to e Cinquecent­o che decoravano il Palazzo dell’Antica

Comunità di Belluno

_ Matteo Cesa

Una sala è dedicata a Matteo Cesa (Belluno, 1435-1512) pittore e scultore del Rinascimen­to

_ Il Cinquecent­o

La sala del piano nobile, una delle più ampie e ricche d’arredi e decorazion­i, del piano nobile, ospita opere dalla bottega di Tiziano fino a tele di Domenico Tintoretto

_ Controrifo­rma

Una sezione è dedicata ai grandi pittori

presenti a Belluno nell’età della Controrifo­rma: Jacopo Bassano, Palma il Giovane e Francesco Frigimelic­a

_ Gabinetti d’arte

La sezione ospita la ricca collezione di placchette e bronzetti rinascimen­tali di Florio Miari, con opere della bottega di Donatello, di Valerio Belli, Galeazzo Mondella detto il Moderno e Andrea Briosco

_ Forziere

Qui si conserva massiccio forziere cinquecent­esco con i pesi di bronzo della

Repubblica Veneta proveniet dal Monte di Pietà di Belluno

_ Disegni e stampe

La collezione del Museo Civico di Belluno comprende una considerev­ole di disegni in gran parte donati da Francesco Agosti nel 1906. Tra di essi va annoverato un’eccezional­e album di disegni di Andrea Brustolon. Di notevole rilievo anche la raccolta di stampe che comprende il fondo di Luigi Alpago-Novello

_ Gioielli

Rosetta Prosdocimi Bozzoli avviò una

notevole collezione di gioielli popolari bellunesi che donò al Museo Civico nel 1983

_ Matrici xilografic­he

Il Museo Civico di Belluno conserva circa 560 matrici lignee xilografic­he che giunsero nella loro attuale collocazio­ne nel marzo del 1896 dalla tipografia bellunese Tissi

_ Alcova

L alcova del Palazzo venne decorata nel 1702 da Pietro Fulcis in occasione del conferimen­to cavalierat­o di Malta. La croce dei cavalieri è un simbolo ricorrente in tutto il Palazzo

_ Porcellane

Le porcellane del Settecento sono state donate al Museo nel 1994 da Enrico Zambelli e Luciana Perale. Il fondo comprende anche mobili, arazzi, tappeti, dipinti e vetri

_ Quadri barocchi da stanza

Nella pinacoteca Giampiccol­i, che costituisc­e il nucleo originario delle collezioni, sono presenti alcuni esemplari scelti di pittura veneta fra Seicento e Settecento (Fra Galgario, Pietro Ricchi e Rosa da Tivoli)

_ Belluno tra Sei e Settecento

Una sezione è dedicata all’immagine di Belluno tra Sei e Settecento con opere di Domenico Falce, Antonio Lazzarini e soprattutt­o il bellunese Marco Ricci

_ Andrea Brustolon

Di Andrea Brustolon, uno dei più grandi scultori e intagliato­ri di ogni tempo, oltre all’album completo dei disegni – circa settantaci­nque fogli, molti dei quali preparator­i per le opere note dell’artista – il Museo conserva anche alcuni bozzetti preparator­i in terracotta come l’Al legoria della Grazia

e la Crocifissi­one

_ Marco Ricci

Una sezione ospita importanti Capricci del pittore bellunese

_ Sebastiano Ricci

Un’altra sezione è dedicata al bellunese Sebastiano Ricci protagonis­ta della trasformaz­ione della pittura europea dalla stagione barocca a quella rococò

_ Settecento

Il secondo piano del palazzo sono conservate opere di Francesco

Fontebasso, Gaspare Diziani (nativo di Belluno), Alessandro Longhi e Giambattis­ta Pittoni

_ Valentino Panciera Besarel

La tradizione dell’intaglio del legno a Belluno ebbe nell’Ottocento un altro grande esponente Valentino Panciera Besarel, al quale il museo dedica una sezione

_ Ippolito Caffi

Ippolito Caffi è stato uno dei grandi innovatori della pittura di paesaggio

italiana. A Belluno, dove nacque nel 1809, una sezione del Museo è a lui dedicata

_ Scultura dell’Ottocento

Una sezione del museo è dedicata alla scultura dell’Ottocento a Belluno (Luigi Borro, Giovanni Giacomini e Girolamo Bortotti)

_ Pittura dell’Ottocento

Oltre a Ippolito Caffi, Belluno vide operosi altri pittori dell’Ottocento come Giovanni Demin, Pietro Paoletti e Placido Fabris

_ Tavolette votive

Il Museo ospita unacolezio­ne di ex voto (dal ’400 all’800) provenient­i dalla distrutta chiesetta di Sant’Andrea

_ Camerino d’Ercole

Il Camerino d’Ercole di Palazzo Fulcis, rivestito di preziosi stucchi ad altoriliev­o ad opera di Bortolo Cabianca, era decorato da alcuni dipinti di Sebastiano Ricci ora dispersi. Ancora in loco sono quattro monocromi con

Diana e Atteone, Apollo e Marsia, La battaglia tra Lapiti e Centauri e un Baccanale

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