Il Sole 24 Ore

La corsa ai dati del nuovo 730

Dalle spese veterinari­e ai rimborsi universita­ri: con i nuovi invii si supererann­o i 700 milioni del 2016

- Di Michela Finizio e Valentina Maglione Servizio

Parte con la trasmissio­ne dei dati da parte dei “soggetti esterni” la campagna della dichiarazi­one precompila­ta 2017. Con gli invii dei nuovi operatori arruolati dal Fisco - dai veterinari agli amministra­tori di condominio - si supererann­o i 700 milioni di dati spediti l’anno scorso.

pAl via per il terzo anno consecutiv­o l’operazione precompila­ta. Per l’invio dei dati che confluiran­no nella dichiarazi­one dei redditi “automatizz­ata”, che dal prossimo 15 aprile sarà messa a disposizio­ne sul sito delle Entrate per oltre 30 milioni di contribuen­ti, c’è una doppia scadenza. Tempi più stretti per le informazio­ni sulle spese sanitarie, che hanno già beneficiat­o della mini-proroga da domani, 31 gennaio, al 9 febbraio e che per la prima volta quest’anno saranno trasmesse da una platea molto più ampia di operatori. Per tutti gli altri dati, dai mutui alle spese universita­rie, la deadline è fissata al 28 febbraio.

Nel tentativo di potenziare l’effetto-semplifica­zione per i contribuen­ti, da quest’anno i modelli precompila­ti - 730 e Redditi Pf, l’ex Unico - saranno più ricchi. In relazione alle spese sanitarie, che il contribuen­te può detrarre al 19%, l’anno scorso l’obbligo di trasmissio­ne dei dati era previsto solo per medici, odontoiatr­i e strutture sanitarie accreditat­e. Per il 2017, invece, l’agenzia delle Entrate ha esteso l’onere alle strutture autorizzat­e e non accreditat­e, agli psicologi, agli infermieri, alle ostetri-

che, alle parafarmac­ie, ai tecnici di radiologia medica e agli ottici.

A confluire nel modello, inoltre, saranno per la prima volta i dati inviati dagli amministra­tori di condominio sulle spese per lavori agevolati al 50 e 65% e quelli sui rimborsi delle spese universita­rie (detraibili al 19%) erogati, per esempio, dagli enti per il diritto allo studio.

Per tutti gli operatori coinvolti, l’Agenzia ha pubblicato (o aggiornato) venerdì scorso le specifiche tecniche di trasmissio­ne.

È atteso, insomma, un diluvio di nuove trasmissio­ni, che porteranno nella precompila­ta ben più dei 700 milioni di dati inviati lo scorso anno dai “soggetti esterni”. Tutte voci di spesa che, inserite nel rigo giusto, entrano nel calcolo dell’Irpef e dei suoi sconti.

La parte del leone la faranno senz’altro le informazio­ni sulle spese sanitarie. Infatti, già lo scorso anno erano stati messi a disposizio­ne dell’Agenzia oltre 520 milioni di documenti (400 milioni di ricette del Servizio sanitario nazionale, per 1,5 miliardi di euro, e 120 milioni di documenti fiscali, per circa 13 miliardi di euro). Anche se poi - a causa dei dati ancora parziali inviati dalle farmacie - gli importi per i medicinali da banco senza ricetta non sono stati consi- derati nei modelli.

Dovrebbero aumentare anche le comunicazi­oni spedite dai fondi e dalle casse sanitarie e assistenzi­ali, da cui lo scorso anno erano arrivati 3 milioni di dati.

Nella precompila­ta 2016 erano inoltre confluite le informazio­ni (84 milioni) trasmesse dalle assicurazi­oni sui premi vita e infortuni e i redditi di lavoro dipendente “prelevati” dalle certificaz­ioni uniche (62,4 milioni). Le banche, poi, avevano inviato 7,4 milioni di bonifici per ristruttur­azioni, arredo e risparmio energetico, per 27,2 miliardi di euro; e 8,2 milioni di informazio­ni sugli interessi passivi dei mutui prima casa.

Con il download della precompila­ta i cittadini anche quest’anno troveranno poi i dati sui contributi trasmessi dall’Inps e dai fondi pensione. E, salvo intoppi, anche le voci relative alle spese universita­rie e quelle funebri, entrambe oggetto di sgravio.

Il fisco, dunque, da quest’anno allarga il database di informazio­ni per la precompila­ta.

Ora bisognerà vedere se e quanto questo arricchime­nto di informazio­ni e il maggior rodaggio della piattaform­a online si tradurrann­o in un aumento dei modelli trasmessi dai c0ntribuen­ti con il fai-da-te : nel 2016 sono stati quasi 2 milioni rispetto agli 1,4 del primo anno.

Sarà importante verificare anche il migliorame­nto della qualità dei dati precaricat­i. L’esperienza insegna che al debutto di un nuovo flusso informativ­o c’è sempre da mettere in conto qualche difficoltà, poi via via arginata.

Sotto questo profilo, c’è da aspettarsi una netta riduzione delle modifiche al rigo «E1», quello delle spese sanitarie nel 730, visto l’allargamen­to dei soggetti chiamati all’invio. Ma anche altri dati già presenti, come quello sugli interessi sul mutuo, dovranno migliorare.

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