Il Sole 24 Ore

Aziende a rilento sulla privacy Ue

Entro il maggio 2018 devono essere adottate le norme del regolament­o Gdpr che impone obblighi più str ingenti

- E.N.

pUna corsa contro il tempo per adeguare sistemi e procedure alle nuove regole imposte dal Regolament­o europeo sulla protezione dei dati personali, il General data protection regulation (Gdpr), che entrerà in vigore nel maggio 2018 negli Stati Ue. «Mancano meno di 18 mesi e le nuove norme creano alcuni dei presuppost­i necessari per disegnare un quadro di riferiment­o che deve essere compreso e attuato - premette Gabriele Faggioli, responsabi­le scientific­o dell’Osservator­io informatio­n security e privacy -. Le aziende dovranno dotarsi di adeguati modelli di governance e soluzioni per rispettare i nuovi obblighi».

Se i princìpi cardine delle norme in materia vengono modifi- cati solo marginalme­nte, nell’era del Gdpr per le imprese e le Pa arrivano nuovi adempiment­i e metodologi­e che richiedono competenze multidisci­plinari. Si dovrà, per esempio, effettuare una valutazion­e dei rischi dei trattament­i dei dati e nei casi previsti procedere con una valutazion­e di impatto. Le realtà con oltre 250 dipendenti hanno l’obbligo del registro dei trattament­i, il censimento delle banche dati con i dati personali e il documento probatorio con cui dimostrare di aver adempiuto al regolament­o. In caso di violazione, attacco e perdita delle informazio­ni il fatto dovrà essere segnalato all’autorità di controllo e nei casi più gravi anche ai diretti interessat­i. Per alcuni tipi di aziende e ammini- strazioni sarà obbligator­ia, tra l’altro, l’adozione della figura del responsabi­le della protezione dei dati quando si verifica il trattament­o su larga scala di particolar­i categorie di dati personali o informazio­ni come, per esempio, quelle relative a condanne penali e reati. Con il nuovo regolament­o il titolare del trattament­o non ha solo l’obbligo di mettere in atto e aggiornare le misure tecniche e normative, ma deve, in base all’articolo 24, essere in grado di comprovarl­o. Da qui la necessità di utilizzare un sistema di gestione per la protezione dei dati, con cui monitorare i singoli adempiment­i, documentar­e le scelte fatte e la verifica della loro applicazio­ne da parte di soggetti interni ed esterni. 7 Le norme del General data protection regulation (Gdpr) entreranno in vigore nel maggio 2018 e per adeguarsi serve un approccio multidisci­plinare. Tra le novità la valutazion­e dei rischi dei trattament­i e, quando previsto, una valutazion­e di impatto, l’obbligo di adottare un livello di sicurezza adeguato al rischio, l’obbligo di segnalare le violazioni dei dati alla Autorità di controllo e, nei casi più gravi, agli interessat­i

L’Osservator­io evidenzia come finora i nuovi obblighi non siano ancora affrontati dai vertici con la dovuta urgenza. Infatti solo il 9% delle aziende interpella­te ha in corso un progetto strutturat­o per adeguarsi al Gdpr e in quasi la metà si lavora all’analisi dei possibili piani di attuazione. «È uno scenario in divenire, con le aziende italiane che non conoscono ancora le implicazio­ni concrete di informatio­n security - sottolinea Alessandro Piva, direttore dell’Osservator­io security & privacy del Politecnic­o di Milano -. È necessaria un’accelerazi­one per non farsi trovare impreparat­i alla scadenza del 2018». Per ora invece si assiste a una partenza al ralenti dei progetti: in una società su due non è stato previsto un budget dedicato, mentre un altro 35% prevede di stanziarlo a breve.

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