La nuova Countryman, una Mini formato maxi
La seconda generazione cresce in dimensioni, dotazioni, categor ia e prezzo Ora punta a competere con sport utility premium di livello medio-alto
Si fa davvero fatica a chiamarla Mini. Infatti una Mini così grande non c’è mai stata: è la più grande mai costruita, tanto lunga e larga da essere midi, se non addirittura maxi. Ecco la nuova Countryman. La seconda generazione, basata sulla piattaforme Ukl, è infatti molto più grossa della serie precedente, visto che è 20 centimetri più lunga per un totale di 4,30 metri ed è larga 182 centimetri (+3 cm), mentre il passo è crescito di ben 7,5 cm per un totale di 267 centimetri. Ed è anche più cara. Meglio rifinita, al pari delle altre vetture del marchio da quando è stata adottata la piattaforma Ukl (la stessa di Bmw Serie 2 Active Tourer), e più equipaggiata, è anche molto più ambiziosa, visto che il marketing della Casa ha deciso di posizionarla più in alto, verso il segmento superiore che gli appartiene per dimensioni e prestazioni. Il suv firmato Mini ora non punta a competere con vetture della categoria di Jeep Renegade, ma mira più su per sfidare Audi Q2 (ma anche Q3). Lo stile non si discosta molto dalla prima serie e si caratterizza per gli inediti spigoli sui parafanghi anteriori e posteriori. E di spigoli le Mini non ne hanno mai avuti, a conferma che la Countryman è una svolta nel marchio britannico.
La Countryman «2» si presenta così sul mercato italiano ed europeo, dove arriverà nei concessionari a marzo, mentre a giugno sarà in vendita la prima ibrida plug-in del marchio inglese di proprietà di Bmw. La gamma dei motori, tutti con tecnologia TwinPower Turbo, contempla unità a benzina a tre ci- lindri da 136 cv e due litri 4 cilindri da 192 cv, che danno origine alle versioni Cooper e Cooper S. L’offerta a gasolio monta il noto due litri Bmw declinato in due livelli di potenza :150 cv( Co o per D) e 190 cv (Cooper Sd automatica).
La forbice dei prezzi è molto ampia: si spazia da circa 27.500 euro a oltre 41mila euro, ma il conto, accedendo all’ampia offerta di optional e personalizzazioni, può salire parecchio. La gamma per l’ Italia parte, infatti, da 27.450 perla Coopera benzina 3 cilindri 1.5 da 136 cv e da circa 30mila euro (29.450 per la precisione) perla Cooper Da gasolio. Oltre all’allestimento base, il listino prevede la scelta tra versioni Boost (1.950 euro in più), Hype (altri 2.500 euro) e Jungle, per le quali vanno messi in conto ulteriori 150 euro. Praticamente tra la versione base e quella top ballano oltre 4.500 euro, a fronte dei quali si ottiene una vettura davvero molto completa e di qualità. Del resto, il premium si paga. Tra gli optional principali ci sono gli interni in pelle (da 700 a 2.400 euro), le sospensioni elettroniche a 550 euro, la retrocamera a 400 euro, il tetto panoramico di cristallo a 1.150 euro, il pacchetto Driving Assistant a 500 euro da abbinare all’Active cruise control, l’head-up display a 600 euro, la ricarica wireless per smartphone costa 450 euro. I driving mode, superconsigliati, costano 300 euro. Stupisce, comunque, che dotazioni come la fondamentale telecamera posteriore siano optional e che questa Mini chieda ben 400 euro. Da segnalare anche le versioni business dedicate alle flotte aziendali e alle partita Iva.
Siamo andati a conoscere su strada e fuoristrada il nuovo suv britannico nell’Oxfordshire, nel Regno Unito, vicino alla storica fabbrica Mini, anche se la Countryman atto secondo nasce in Olanda.
Abbiamo provato la versione Cooper S con trazione integrale All4 intelligente spinta dal due litri da 192 cv. La vettura denota fin dai primi chilometri un sostanziale e ben percepibile upgrade in termini di guidabilità e reattività. Anche in fuoristrada, dove si apprezza sia la motricità sia il comfort, anche se le sospensioni tendono a irrigidirsi (ma ci sono in opzione quelle a gestione elettronica). Abitabilità notevole (5 posti, di cui 4 molto comodi) e finiture curate (la plancia è molto ben fatta) completano un quadro molto positivo. E che la Mini Countryman sia cresciuta di categoria è testimoniato anche dal bagagliaio, che ora offre ben 450 litri.
A crescere è soprattutto la dotazione tecnologica sia a livello di assistenza alla guida sia di infotainment (vedi articolo qui a fianco). Troviamo, infatti, soluzioni sofisticate come il Driving assistant (500 euro) il quale, grazie a una telecamera, abilita l’anti-tamponamento, il collision warning per i pedoni, il riconoscimento dei segnali stradali e la gestione automatica degli abbaglianti. Anche questo contribuisce alla sensazione di essere a bordo di una vettura di categoria molto superiore.