Servizi aggiuntivi, prima gara al Colosseo
Dopo anni di proroghe - in alcuni casi i rinnovi si succedono dal 2006, come agli Uffizi - sarà il Colosseo ad aprire le danze delle nuove gare per i servizi aggiuntivi nei musei e nei siti archeologici. Giovedì scorso Consip ha dato il via libera alla prima gara per i servizi di accoglienza e di biglietteria dell’anfiteatro più famoso del mondo, gara che dovrebbe partire in settimana e alla quale seguirà tra pochi mesi, al massimo entro giugno, la seconda, relativa ai servizi di valorizzazione.
Entro il primo semestre di quest’anno ministero dei Beni culturali e Consip contano di bandire anche le gare per aggiudicare i servizi aggiuntivi di Pompei, Brera, della Galleria dell’Accademia di Venezia, della Galleria nazionale di arte moderna di Roma, del museo del Bargello di Firenze e del Vittoriano. Si confida di mettere a gara pure i servizi degli Uffizi; se non ce la si dovesse fare entro giugno, se ne riparlerà al più tardi per l’autunno di quest’anno. Non è detto, poi, che a quelle elencate, non seguano altri bandi.
Dunque, dopo anni di immobilismo, di annunci rimasti tali, di linee guida per le gare mai uscite dai cassetti ministeriali, di forti resistenze al cambiamento - elementi che insieme hanno contribuito a congelare le concessioni private dei servizi aggiuntivi, andate avanti finora a forza di proroghe - la situazione si sblocca. Sono interessate un centinaio di gestioni di servizi aggiuntivi su 140 complessivi, ovvero quelle che si trovano in un regime di prorogatio. Per l’avvicendamento tra i vecchi e i nuovi gestori si dovrà, però, attendere ancora circa un anno, il tempo necessario per espletare le gare. Ricorsi ai Tar permettendo.
La novità non riguarda solo le nuove gare, ma anche le modalità di aggiudicazione dei servizi di musei e aree archeologiche. Finora, infatti, i privati - in molti casi si trattava di Ati, associazioni temporanee di imprese - che si aggiudicavano i servizi, versavano allo Stato un aggio (la cui entità era variabile, dal 16 al 30% e anche oltre) dei ricavi. Ora anche questo meccanismo cambia. Per esempio, il primo bando per il Colosseo non sarà una concessione, ma una gara di servizi: se l’aggiudicherà chi, a parità di qualità dei servizi offerti, garantirà allo Stato un corrispettivo maggiore. Non è detto, però, che anche gli altri bandi seguiranno il medesimo schema. In linea di massima nei siti più famosi si farà una gara di servizi, mentre nelle altre realtà si manterrà la concessione.
Tutto questo perché nel 2015, con l’articolo 16 del Dl 78, il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, ha deciso di chiamare in causa Consip, con la quale è stata sottoscritta una convenzione di tre anni per la messa a punto delle gare nei musei. Il primo risultato di questo accordo è stata la gara per il facility management (tra i quali i servizi di pulizia, guardiania, giardinaggio) nei luoghi della cultura. La gara è stata bandita un anno fa e dovrebbe concludersi nel prossimo ottobre. In questo caso si arriverà a formare un elenco nazionale di imprese che operano nei settori interessati dal bando, elenco al quale i musei potranno attingere.
Per quanto si tratti di attività da svolgere nei siti culturali, la gara già bandita non tocca - o lo fa solo molto marginalmente - la questione dei servizi aggiuntivi, che invece interessa le gare in procinto di partire. A dire il vero, al riguardo un bando c’è già stato ed è quello relativo a Palazzo Massimo a Roma, dove si è messa a gara l’apertura del ristorante. Si tratta, tuttavia, di un servizio nuovo, perché finora in quel museo non c’era un punto di ristoro. Dunque, è un sito non interessato dalla dinamica delle proroghe.
Nell’attesa delle nuove gare, si è definito maggiormente il ruolo di Ales, la società in house dei Beni culturali. Al ministro Franceschini piacerebbe che Ales avesse un ruolo sempre più attivo anche nella gestione dei servizi aggiuntivi. Si tratta, però, di avere competenze che al momento la società ”casalinga” non ha. Non almeno per poter concorrere ai bandi in partenza. Questo non significa che in futuro Ales non sarà della partita. Per il momento, la società ha ottenuto la gestione degli ascensori del Vittoriano, che prima erano affidati a un gestore esterno.
LA NOVITÀ Non ci sarà una concessione: ad aggiudicarsi la partita sarà chi, a parità di qualità, garantirà allo Stato un corrispettivo maggiore