Mandarini, pedoni e vicepresidenti
Radice. A Istituzioni di diritto romano, il professor Volterra, della famiglia del matematico, ci informava con voce stridula che le sue lezioni erano noiose. A un esaminato che aveva sbagliato di un paio di centinaia di anni la data della fondazione di Roma, attribuì come voto un numero immaginario: i, ossia radice di -1.
Confessionale. In confessionale, alla domanda su “quanto” avesse peccato, la risposta del penitente toscano fu “il su’ giusto”.
Neri. Washington, D.C., anni Sessanta del secolo scorso: la città aveva circa il 95% di abitanti neri, e i bianchi erano concentrati in alcuni quartieri ricchi, oppure vivevano al di fuori del distretto, nei sobborghi, in Maryland o in Virginia. Uno dei primi neri approdato ai piani alti dell’Amministrazione di Lyndon Johnson, approdò anche – rarissima presenza – in un quartiere bianchissimo. E tutte le domeniche, come qualsiasi americano modello, rasava il proprio praticello davanti casa. Una potente vicina, avendolo visto alcune volte al lavoro, gli chiese se sarebbe potuto andare a rasare anche il suo, di prato, e cosa gli dessero lì. Si sentì dire: «Non mi danno nulla, ma la padrona di casa mi lascia andare a letto con lei.»
Africa. Il ministro senegalese delle Finanze, Habib Thiam, diceva che l’Africa era divisa tra paesi francophones e paesi saxophones.
Pedoni. Sempre a Washington, negli anni Sessanta, si poteva evitare la multa, se si era attraversata la strada fuori dalle strisce pedonali, peccato gravissimo, andando alla scuola per pedoni.
Agnew. Nel 1969 Spiro Agnew fu eletto vicepresidente degli Stati Uniti nel ticket con Richard Nixon, e scrisse una lettera amicale e auto congratulatoria a tutti gli Agnew del mondo. Poiché era figlio di un immigrato greco e aveva adattato il proprio cognome a criteri più anglosassoni, i mercanti d’arte Agnew di Londra – mercanti tra i maggiori dal 1700, con galleria a Bond Street - gli risposero: “Caro signor Anagnostopoulos, ci congratuliamo con lei per la sua elezione, ma lei non ha nulla a che fare con gli Agnew. Cordiali saluti.”
Chopin. In televisione, la biografa, realista, alla domanda se Chopin fosse morto di dolore, risponde: «Oui, en effet Chopin mourût de chagrin, mais surtout de tubercolose.»
Napoli. A seguito dell’introduzione di una norma che imponeva di indicare la provenienza delle merci in vendita, Norman Lewis mi inviò la foto di un mercato napoletano che esponeva il cartello “mandarini arrubbati, 3 chili un euro”.
Londra. A Londra, un club esclusivamente maschile apre una volta all’anno le proprie porte alle mogli dei soci. Un socio si presenta in segreteria, chiedendo se – visto che sta divorziando – può invitare la nuova compagna. «Certo, volentieri. A condizione però che sia moglie di un socio».
Differenze. A un amico ungherese che sa l’italiano, chiedo quanto effettivamente siano simili le lingue ugro-finniche. Col suo bell’accento mi dice: «Si, sono molto simili. Per esempio, in finlandese, “il treno corre”, vuol dire “il treno corre”; e anche in ungherese “il treno corre” vuol dire “il treno corre”. Però in finlandese“il treno” vuoldire“il treno” e “corre” vuol dire “corre” mentre in ungherese “il treno” vuol dire “corre” e “corre” vuol dire “il treno”».
Amen. «Il viale Giulio Cesare mette capo al largo Ermenegildo Fregnetti. E tal è di noi. Amen.» (Gadda)
Notizie tratte da: Oliviero Pesce, Educazione di banchiere sbalordito, ed. Clichy, pp. 320, euro 18