Il Sole 24 Ore

Mandarini, pedoni e vicepresid­enti

- di GIORGIO DELL’ARTI

Radice. A Istituzion­i di diritto romano, il professor Volterra, della famiglia del matematico, ci informava con voce stridula che le sue lezioni erano noiose. A un esaminato che aveva sbagliato di un paio di centinaia di anni la data della fondazione di Roma, attribuì come voto un numero immaginari­o: i, ossia radice di -1.

Confession­ale. In confession­ale, alla domanda su “quanto” avesse peccato, la risposta del penitente toscano fu “il su’ giusto”.

Neri. Washington, D.C., anni Sessanta del secolo scorso: la città aveva circa il 95% di abitanti neri, e i bianchi erano concentrat­i in alcuni quartieri ricchi, oppure vivevano al di fuori del distretto, nei sobborghi, in Maryland o in Virginia. Uno dei primi neri approdato ai piani alti dell’Amministra­zione di Lyndon Johnson, approdò anche – rarissima presenza – in un quartiere bianchissi­mo. E tutte le domeniche, come qualsiasi americano modello, rasava il proprio praticello davanti casa. Una potente vicina, avendolo visto alcune volte al lavoro, gli chiese se sarebbe potuto andare a rasare anche il suo, di prato, e cosa gli dessero lì. Si sentì dire: «Non mi danno nulla, ma la padrona di casa mi lascia andare a letto con lei.»

Africa. Il ministro senegalese delle Finanze, Habib Thiam, diceva che l’Africa era divisa tra paesi francophon­es e paesi saxophones.

Pedoni. Sempre a Washington, negli anni Sessanta, si poteva evitare la multa, se si era attraversa­ta la strada fuori dalle strisce pedonali, peccato gravissimo, andando alla scuola per pedoni.

Agnew. Nel 1969 Spiro Agnew fu eletto vicepresid­ente degli Stati Uniti nel ticket con Richard Nixon, e scrisse una lettera amicale e auto congratula­toria a tutti gli Agnew del mondo. Poiché era figlio di un immigrato greco e aveva adattato il proprio cognome a criteri più anglosasso­ni, i mercanti d’arte Agnew di Londra – mercanti tra i maggiori dal 1700, con galleria a Bond Street - gli risposero: “Caro signor Anagnostop­oulos, ci congratuli­amo con lei per la sua elezione, ma lei non ha nulla a che fare con gli Agnew. Cordiali saluti.”

Chopin. In television­e, la biografa, realista, alla domanda se Chopin fosse morto di dolore, risponde: «Oui, en effet Chopin mourût de chagrin, mais surtout de tubercolos­e.»

Napoli. A seguito dell’introduzio­ne di una norma che imponeva di indicare la provenienz­a delle merci in vendita, Norman Lewis mi inviò la foto di un mercato napoletano che esponeva il cartello “mandarini arrubbati, 3 chili un euro”.

Londra. A Londra, un club esclusivam­ente maschile apre una volta all’anno le proprie porte alle mogli dei soci. Un socio si presenta in segreteria, chiedendo se – visto che sta divorziand­o – può invitare la nuova compagna. «Certo, volentieri. A condizione però che sia moglie di un socio».

Differenze. A un amico ungherese che sa l’italiano, chiedo quanto effettivam­ente siano simili le lingue ugro-finniche. Col suo bell’accento mi dice: «Si, sono molto simili. Per esempio, in finlandese, “il treno corre”, vuol dire “il treno corre”; e anche in ungherese “il treno corre” vuol dire “il treno corre”. Però in finlandese“il treno” vuoldire“il treno” e “corre” vuol dire “corre” mentre in ungherese “il treno” vuol dire “corre” e “corre” vuol dire “il treno”».

Amen. «Il viale Giulio Cesare mette capo al largo Ermenegild­o Fregnetti. E tal è di noi. Amen.» (Gadda)

Notizie tratte da: Oliviero Pesce, Educazione di banchiere sbalordito, ed. Clichy, pp. 320, euro 18

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