Il Sole 24 Ore

Il problema degli «Npl» in cerca di una soluzione

- Di Carloalber­to Giusti

Iproblemi che stanno interessan­do il credito bancario in Italia non sono una novità, sebbene in passato fossero più marginali rispetto a ora. Le riforme che si sono susseguite, specialmen­te a livello internazio­nale ed europeo, in materia di regolament­azione bancaria e finanziari­a hanno da un lato aumentato i requisiti patrimonia­li richiesti agli istituti di credito e, dall’altro, reso più complessa l’attività bancaria, in particolar­e quella tradiziona­le di intermedia­zione finanziari­a.

Sia l’enorme massa di crediti deteriorat­i, presenti, in misura più o meno consistent­e, nei bilanci dei vari istituti di credito operanti in Italia, sia i continui aggiorname­nti in materia di regulation bancaria, soprattutt­o con riferiment­o alla valutazion­e qualitativ­a e quantitati­va di capitale, rendono molto difficolto­so l’esercizio di tale attività. Resa inoltre più complessa dai bassi tassi di interesse, che limitano la redditivit­à degli istituti, quale conseguenz­a della politica ultra espansiva della Bce, destinata a rimanere in vigore, sebbene a ritmi più moderati, almeno fino a dicembre 2017.

L’inasprimen­to dei requisiti patrimonia­li richiesti alle banche, volti a fronteggia­re i rischi ai quali sono esposte, in particolar­e quello di credito, e ad affrontare in maniera più solida e pronta eventuali futuri shock finanziari, non sembra ancora aver trovato una soluzione definitiva. L’attuale sistema normativo si fonda sul regolament­o 575/2013 e sulla direttiva 2013/36 con i quali sono state introdotte nella Ue, nel dicembre 2010, le regole elaborate dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria, poi modificate e integrate, per implementa­re un sistema di regole ido- neo a prevenire e affrontare nuove crisi finanziari­e. Ma i requisiti patrimonia­li richiesti agli istituti di credito potrebbero essere presto ancora inaspriti.

Alla luce di una vigilanza bancaria sempre più invasiva, è decisivo, per gli istituti italiani, risolvere il problema dei crediti deteriorat­i, attraverso gli strumenti giuridici elaborati dal legislator­e nell’ultimo anno, per riprendere in maniera più vigorosa l’attività di intermedia­zione finanziari­a e favorire così la ripresa economica. Data l’impossibil­ità di adottare una soluzione sistemica, simile a quella di altri Paesi Ue (come Spagna, Irlanda e Germania), il problema dei non performing loans (Npl) è stato affrontato dal legislator­e tramite l’implementa­zione di un dettagliat­o e complesso sistema di cartolariz­zazione dei crediti deteriorat­i, assistito da una garanzia statale.

Questo sistema, disciplina­to dal Dl 18/2016, prende il nome di Gacs (garanzia sulla cartolariz­zazione delle sofferenze). L’Economia è autorizzat­a a rilasciare la garanzia dello Stato sulle passività emerse nelle operazioni di cartolariz­za- zione previste dall’articolo 1 della legge 130 del 1999 per un periodo di 18 mesi dall’entrata in vigore del Dl e con proprio decreto potrà estenderla, con l’autorizzaz­ione della Commission­e europea, per altri 18 mesi. La conversion­e in legge ha chiarito alcuni aspetti critici e accolto alcune delle proposte elaborate in seguito all’emanazione del Dl 18, come l’allargamen­to delle disposizio­ni agli intermedia­ri finanziari previsti dall’articolo 106 del Testo unico bancario (decreto legislativ­o 385/93). Restano però aperti alcuni interrogat­ivi, tra i quali la possibilit­à, da parte degli investitor­i, di utilizzare i titoli senior come collateral nell’ambito delle operazioni di finanziame­nto presso la Bce. Possibilit­à che aumentereb­be l’interesse degli investitor­i per questo strumento.

La recente e inaspettat­a evoluzione della vicenda del Monte dei Paschi di Siena, per cui la cessione del rilevante numero di Npl in bilancio passava attraverso l’utilizzo della Gacs, può disincenti­vare al suo utilizzo, anche se, al momento, rappresent­a lo strumento più efficace per la risoluzion­e del problema dei crediti deteriorat­i. Dopo le recenti polemiche con la Bce, in merito alla concession­e di una proroga ai vertici di Rocca Salimbeni per individuar­e nuovi investitor­i, sembrano essere stati scongiurat­i, almeno per il momento, i rischi per l’intero settore bancario, tramite l’intervento del nuovo Esecutivo che ha assicurato un fondo per il sistema e, in particolar­e, per il salvataggi­o di Mps che dovrà passare attraverso una ricapitali­zzazione precauzion­ale pubblica, in base all’articolo 32 della direttiva Brrd ( Bank recovery and resolution directive, la 2014/59/Ue).

ISTITUTO GOVERNO SOCIETARIO L’Igs promuove lo studio e l’approfondi­mento delle tematiche relative alla governance

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy